Ghost In The Shell: Life after live-action (Fatti e teorie)

motoko creation

Where Does This Ocean Go?

Dopo il pessimo, risibile e senz’anima remake live-action di Rupert Sanders (di cui ho già parlato a sufficienza nella recensione e nel breve articolo in cui cazziavo lo scaricabarile della Paramount) che è stato un raro caso in cui critica e pubblico concordarono, specialmente quando gran parte del tuo pubblico è fan della serie che avevano preventivamente tirato fuori pece e piume (i precedenti non mancano, d’altronde) e gli hai regalato un giorno alle terme, per così dire.

A questo punto credo sia giusto ritenere assodato che non vedremo un altro tentativo di adattare in live action il manga di Masamune Shirow per diversi anni, specialmente visto che il film del 2017 fu un notevole fiasco al botteghino, il vero cuore dell’industria, e si spera che la lezione sia stata imparata….. probabilmente no, ma il prossimo remake live-action non richiesto di un amato e celebrato film d’animazione giapponese non porterà il nome di “Ghost In The Shell”.

Ma se Paramount, Dreamworks, etc. non faranno nulla con il franchise, qualcun’altro lo farà. E non è mera speculazione, in quanto nell’aprile di quest’anno, Kodansha e Production I.G. hanno confermato che ci sarà un altro adattamento del manga di Shirow Masamune, sarà un anime e sarà codiretto da Kenji Kamiyama (le due serie di GITS Stand Alone Complex e di Solid State Society, oltre che del recente Napping Princess) e Shinji Aramaki (responsabile di gran parte degli adattamenti di Appleseed, e con un cognome identico a quello del capoccia della Sezione 9 in Ghost In The Shell, tra l’altro). Il formato o data d’uscita del progetto sono tutt’ora sconosciute.

Quindi, svuoterò ora il mio cervello con le mie ipotesi su cosa sarà effettivamente, prima che prenda realtà il tutto, un secondo che prendo la sega da osso.

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Speculate Mode Engaged

La prima e più ovvia ipotesi è una terza stagione di Stand Alone Complex, e sulle prime sembra la più ovvia da escludere e la più irrealistica come proposta. Sembra.

Avevo considerato un prequel di Arise, ma esiste il manga Sleepless Eye che ha questa funzione, raccontando eventi precedenti alla mini-serie e film, il tutto dall’eponimo sguardo inflessibile di Batou, con enfasi sul passato suo e su quello di Motoko, non ho molto da dire su di esso perchè ne ho letti solo 3 volumi, nulla di superlativo, decente ma nulla di superlativo, nulla che voglia finir di leggere con fretta per arrivare alla fine.

Potrebbe comunque esserci un sequel di sorta della continuità di Arise, con Motoko e la Sezione 9 ancora in fase di affermazione, che cercano di farsi riconoscere davvero dal governo, magari dando più spazio alla caratterizzazione dei personaggi secondari in situazioni meno tese e – se oso dirlo – più da slice of life.

Qualcosa per dare maggiore personalità a questa incarnazione, perchè per quanto sia rimasto soddisfatto di Arise, è innegabile quanto si appoggiasse a leit motif, situazioni, scenari e sottotesti filosofico/psicologici già visti nelle precedenti iterazioni, si rifacesse a quello che Ghost In The Shell era già stato, avendo poco da aggiungere di suo e non raggiungendo in toto gli altissimi standard settati da Oshii e Kamiyama.

Ma sebbene sarebbe una mossa non malvagia (essendo Arise l’ultimo titolo della serie che i fan voglio riconoscere come tale), ma la vedo difficile, considerato come ancora oggi molto preferiscano (e ricordino) di più Stand Alone Complex.

GITS SAC tachikoma reader

 

Avevo pensato anche ad uno scenario in cui Motoko è anziana, ma non ha senso nel contesto di Ghost In The Shell, sia quello dei film di Oshii sia in quello di Arise o Stand Alone Complex, in un mondo in cui i corpi si possono cambiare e quindi preservare sé stessi all’infinito (almeno in teoria) la possibilità una storia di età e maturazione non ha molto senso, anche a livello filosofico non credo possa offrire molti spunti, e cozzerebbe con l’estetica e filosofia della serie, che dipinge Motoko come adulta o giovane, a volte bambina ma mai vecchia, perchè l’anzianità è uno stadio umano indesiderato ed evitabile dalla protagonista con le tecnologie di quel mondo, il che le fa assumere connotati divini, specialmente nei film di Oshii.

Non che non si possa fare bene, anzi, sarebbe alquanto interessante – appunto per quanto detto sopra – una visione del genere, ma si dovrebbe cambiare così tanto che varrebbe semplicemente fare una serie sci-fi nuova e non qualcosa con basi ed elementi ben definiti che lasciano relativamente poco spazio a modifiche drastiche. Almeno credo.

Speculator Mode Engaged Part 2: Human Machine Interface

Un’altra soluzione sarebbe la rischiosa e discutibile cosa del “universo condiviso”, nel senso che il mondo di Ghost In The Shell si focalizza di solito su Tokyo od una indefinità città cyberpunk dal look asiatico o Kowlooniano, se volete, e c’è letteralmente un intero mondo fuori dalle mura, che raramente è visitato o collide con le vicende della Sezione 9 in ambito non-giapponese in SAC, mai nei film di Oshii.

Certo, posso anche immaginare la reazione del fanbase e le accuse di “SJW” (che schifo che un termine positivo sia stato plasmato per indicare qualcosa di negativo, perchè non c’è differenza a quanto pare tra l’essere persone con una morale od essere gente che si offende per tutto ed è pronta a distruggere qualcosa, prima che offenda ignoti con la sua mera esistenza), non perchè avrebbero senso, ma perchè oramai quando osi toccare una serie o film considerato seriamente sacro da un branco di zeloti, specialmente se i cambiamenti intaccano i cardini di una visione sacra “perchè l’amavo così da piccolo e così deve rimanere”.

Ghost In The Shell 2017 beat aramaki kitano

Voglio dire, immaginate le tempeste di umano escremento se la protagonista non fosse Motoko ma fosse una persona di colore. Non dico lesbica perchè non sarebbe sta novità, lo era nel manga originale.

Questo e mi sembrerebbe una cosa molto disperata a livello creativo. Dubito accadrà.

Quindi, la mossa più sicura anche a livello di marketing sarebbe una terza stagione di Stand Alone Complex, ma vista la storia della serie, credo ci sarà un altro reboot con una nuova continuità.

The Ennui of The Vast Sea of Data

Solo che…. a pensarci mi sento un po’ stanco, un po’ stufo, saremmo al quarto reboot, il terzo nel caso di prodotti animati, e non so quanto ancora si può rifare SAC, specialmente dopo Arise, è innegabile quanto si appoggiasse a leit motif, situazioni, scenari e sottotesti filosofico/psicologici già visti nelle precedenti iterazioni, si rifacesse a quello che Ghost In The Shell era già stato, avendo poco da aggiungere di suo e non raggiungendo in toto gli altissimi standard settati in precedenza.

Per quanto Ghost In The Shell sia ancora un’ottimo canvas per idee e visioni di fantascienza con enfasi sulle tematiche più filosofiche della fantascienza, è un canvas che incomincia a diventare sporco, dopo così tanti usi. Da una parte vorrei vedere il franchise continuare perchè amo questo tipo di fantascienza, ed i personaggi creati da Shirow, ma dall’altra vorrei perlomeno che provassero (perchè dubito Kodansha e I.G. lasceranno andare il franchise a “morire”) a fare qualcosa di diverso con la serie.

ghost in the shell 2 innocence

Il cyberpunk non è morto come si crederebbe, ma non è il futuro, per quanto la tendenza al retrò sia forte ed il sovrapporsi di visioni di fantascienza e realtà interconnessa moderna possano far credere.

In ogni caso, l’unica cosa sicura è che finchè ci saranno film, serie tv o fumetti su Ghost In The Shell, è sicuro che gli vedrò/leggero e ci scriverò sopra. 🙂

Il rantolo è finito, a presto per un articolo su qualcosa che davvero esiste!

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