Lo screenshot di sopra è dallo sfortunato (ed ora assai dimenticato) adattamento live-action del 1995 di Fist Of The North Star (meglio noto colloquialmente quiggiù come “Kenshiro”), e sì, quello è Costas Mandylor nei panni di Shin, uno dei primi rivali che riemergono dal passato di Kenshiro nel celebre manga di Buronson e Testuo Hara.
Perchè ve la mostro? perchè questa è una faccia che era già apparsa brevemente in Saw III, e non è sbagliato dire che la sarà la nuova faccia prominente del franchise (oltre a quella vera, quella iconica di Tobin Bell come Jigsaw) da ora in poi. Il che la dice lunga sulla direzione che la serie stessa prese, a prescindere da cosa ne pensiate.
Quindi proseguiamo la nostra avventura di trappole sbrisola ciccia e chiavi negli occhi, parlando di Saw IV e Saw V!
Anno: 2007
Nazione: Stati Uniti
Durata: 1 ora e 25 minuti
Regia: Darren Lynn Bousman
(OK, avverto subito che a questo punto è inevitabile fare SPOILER BELLI GROSSI se non avete visto i film precedenti, non che dovrei starlo a spiegare visto che si chiama “Saw 4”, ma ci sono anche film horror con numeri nel nome e non esiste l’originale, quindi per chiarezza faccio questo avvertimento di SPOILERS che verranno)
(O lamentatevi comunque, tanto siete insalvabili a questo punto. Sì, la slitta si chiama Rosamunda. Aerith muore.)
Come continui una serie dopo che il protagonista muore alla fine del film precedente?
Beh, ma con un’autopsia di John Kramer, mostrata nei dettagli, con scalpo rimosso per tagliare il cranio (c’è continuinità in quanto si vede dove gli era stata fatta l’operazione al cranio in Saw III), pesare il cervello e continuare a vedere se c’è un pez di Pippo, ma cincischiando trovano qualcosa nel suo stomaco. Avvolta dalla cera, è una cassetta (vi ricordate il momento in cui John compiva quella cosa inspiegabile in Saw III?) con la familiare scritta “PLAY ME”, che viene ascoltata dal detective Hoffman, apparso brevemente in una scena del precedente film.
Il gioco continua, anche dopo la morte di Jigsaw. Perchè la serie fa un sacco di soldi, ma in che maniera convoluta continua, maronna.
Saw IV è un casino tale che quasi mi pento dell’aver fatto critiche simili a Saw III, non se le meritava tutte, visto il guazzabuglio di cinema che è questo film. Diretto anche questo da Darren Lynn Bousman, già regista di Saw II e Saw III, che non fu considerato subito per il ruolo (furono considerati Xavier Palud e David Moreau, se la pagina italiana di Wikipedia ha ragione, non ho trovato l’intervista che dovrebbe essere stata citata), ma visto che aveva già diretto i precedenti e gli incassi erano buoni, fu richiamato per continuare il franchise.
Nella recensione di Saw III vi ho detto di tenere a mente il personaggio del detective interpretato da Costas Mandylor, e c’era un motivo, perchè qui il detective Hoffman diventa uno dei principali poliziotti che investigano su vittime di Jigsaw, che quando trova l’agente Kerry (vittima di una “trappola falsa” nel film precedente), viene subito affiancato da due nuovi personaggi, Linzy Perez e Peter Strahm, due agenti dell’FBI che vengono per far luce sulla morte della loro collega, e per mettere in dubbio quanto affermato da Hoffman sulla trappola, implicando che ci fosse un altro complice.
Sì, potete capire dove il film vuole andare a parare, anche se quasi bastava far notare che faccia ha Costas Mandylor, non è un’offesa, è un dato di fatto che il suo volto si presta molto a ruoli da malvagio, fin troppo, quindi già a vederlo nei panni dei “buoni” vengono dubbi. Accennai a questo sempre nella recensione di Saw III, e sembra un dettaglio, ma è un problema, perchè è difficile NON pensare subito che in qualche modo Hoffman c’entri qualcosa con queste nuove prove che proseguono nonostante la morte di John.
Non sto criticando la performance di Mandylor (anzi, mi piace qui), è che con lui diventa un po’ tanto ovvio che quello sospettate succeda, succederà. Ed il copione non aiuta.
Giusto per complicare di più le cose e dare modo di riaggiustare la continuità se ci fosse bisogno di accomodare altri personaggi più avanti, c’è un nuovo personaggio, Jill Tuck (interpretata da Betsy Russell), la moglie di John Kramer, che non era mai apparsa fin’ora, od aveva mai avuto peso sulla trama. Parlando di personaggi, c’è Daniel Riggs, un poliziotto introdotto in Saw II, che qui serve come sostituto del detective Tapp del primo Saw, svolge essenzialmente lo stesso ruolo, anche se il piano congegnato dal nuovo Enigmista per incastrarlo non è mal pensato.
Ma anche dalle prove e dalle trappole, si vede che c’è qualcun’altro a tirare le fila del gioco, visto come i test qui siano in gran parte modi per mettere due persone l’una contro l’altra ed obbligargli ad ammazzarsi l’un l’altro. E francamente, le trappole sono una delle poche cose buone di questo film, perchè se non altro sono sempre più elaborate e crudeli, con dei design esagerati come vi aspettate (come una che scalpa indirettamente ed una basata sull’agopuntura), ma godibili. Ormai siamo al punto di cercare il salvabile nel gore e quanto esuberanti possano diventare questi marchingegni di morte, e poco altro in Saw.
Sì, il film prova a depistarvi dall’idea che Hoffman sia ignara vittima, ma basta vedere il set-up di una trappola/test per capire verso quale colpo di scena finale si prepara, perchè lo avete già visto. Ben 3 film fa. Sì, fino alla fine il film prova a convincer..si (siamo onesti), che Hoffman sia un cherubo con la sfortuna di aver una carnosa faccia sardonica.
Direi che è almeno un modo vagamente adeguato di chiudere la serie… se questo film non facesse sequel bait così senza ormai nessuna vergogna, spudorato nel lasciare infiniti e stramaledetti brandelli di pane così che Hansel e Gretel non si perdano nel seguito a venire, che avrà più domande che risposte. Aeternum in secula, etc.
Potrei continuare a parlare dei personaggi visto quanti momenti “ma che cazz- sul serio?!” evoca questo film nei suoi spettatori, ma tanto varrebbe leggervi la trama su Wikipedia, cosa che potreste voler fare comunque visto che è francamente scritto malaccio, non ci sono Wan o Whannell alla sceneggiatura (i quali partecipano solo come produttori qua), ci sono 3 nuovi, ed il cambio si vede, eccome. Diciamo solo che il copione può fare miracoli ai personaggi con “la sola imposizione”, a prescindere da quanto sia ridicolo sia il colpo di scena o rivelazione cucita attorno ad una scena già vista in film precedenti.
Uno dei punti forti del film (oltre ad alcune buone transizioni) è che con Jill Tuck abbiamo diversi flashback che ci permettono di scoprire cose nuove sul conto di John Kramer, sul loro passato insieme e su cosa ha trasformato John in Jigsaw. Sebbene sia interessante visto che – ammettiamolo – il personaggio di Tobin Bell è la cosa migliore che la serie ha, ed i fan (me compreso) siano naturalmente curiosi sul lore della serie (la bambola Billy, il tema del maiale), – come il detective Strahm stesso fa notare – è difficile bersi che sia davvero quello, quello il motivo per cui ci sono decine di persone che la polizia deve raccogliere con il cucchiaio in giro per tutte le zone industriali abbandonate d’america.
Se non altro, Saw IV serva da esempio ad altri sceneggiatori su come non cercare di espandere un personaggio, perchè in casi come questo la massima “meno è più” va presa cuore,è più che valida. Non avevo bisogno di sapere tutto tutto su John Kramer, non è un personaggio più interessante ora che so perchè è diventato Jigsaw, decisamente non con questi retroscena che cercano di ricucire assieme personaggi e dare motivazioni forzate alle azioni e scelte di John.
Il mistero sparisce quando fornisci una spiegazione all’evento. É un’ovvietà di livello supremo, sì, ma a quanto pare è difficile capire che non bisogna sempre dire tutto, bisogna lasciare di solito uno spazio incerto, che porta l’immaginazione a lavorare, a domandarsi su cosa manchi. Non puoi smettere di sapere una cosa, e cercare di impilare dettagli l’uno sopra l’altro serve solo a rendere il tutto più confusionario e basta. Ancor più quando cerchi disperatamente qualcosa di significante e poi proponi questo. “John Kramer ha usato il WC qui, forse c’è una cassetta nelle sue feci che complicherà la storia per amor di complicarla e basta”.
Poi ci sono cose ridicole e basta, come nello zelo con cui il film vi mostra un brevissimo flashback per ricordarvi chi è il personaggio intrappolato, anche se la persona è stata tipo introdotta solo in questo film, tipo 10 minuti fa. E certe scene inutili come la fotografa forense che muore perchè uno solletica una trappola che si credeva già usata, ma aveva ancora un dardo per uccidere la poveraccia, perchè non c’era già abbastanza gore…? Scena più superflua e gratuita del film, a mani basse.
Commento Finale
Saw IV è un guazzabuglio cinematografico, non c’è dubbio, e la sua stessa esistenza era già problematica, visto che doveva continuare una serie che sembrava davvero potersi concludere con Saw III, speciamente con un finale del genere.
Il ridicolo sale a livelli stratosferici, con nuovi personaggi (ed altri già introdotti ma che non avevano mai avuto senso o presenza narrativa vera fin’ora) ed una trama che si complica e si complica perchè l’ubermediocre copione deve piantare i semi per i seguiti che verranno e forse risponderanno ad alcune delle domande che avrete, oltre ad alzarne altre per il seguito dopo.
Il colpo di scena finale è difficile da dire che funziona, con Costas Mandylor nel cast, al cui personaggio manca giusto la targhetta “Il mio nome è: Cattivone”, e con il fatto che è strutturato in maniera fin troppo familiare per non risultare sospetto a chi ha già visto i precedenti, non che sia pensato per chi entra nella serie con questo, visti i personaggi che ritornano (e come).
Non è tutto da buttare, le recitazioni sono decenti, il gore se non altro è ancora più gustoso nel suo essere ancora più esagerato, i design delle trappole sono interessanti e divertenti, ma è un problema quando ormai siete qui per vedere a che punto esagerano con lo sbrindellare persone e che colpo di scena finale ridicolo attende dietro la collina, e per ridere di esso, perchè di sicuro non è per la sceneggiatura o la regia (anche se diretto da Darren Lynn Bousman) di qualità che amerete questo film.
C’è qualcosa da apprezzare, c’è modo di divertirsi con Saw IV, ma dovrete fare come gli anatomo patologhi nella scena iniziale, cercare tra gli organi malridotti, aprire cranio e stomaco per vedere se c’è una sorpresa, e sperare che ci sia la macchinina a carica invece del mimmoccino fatto male di un Minion.
Anno: 2008
Nazione: Stati Uniti
Durata: 1 ora e 25 minuti
Regia: David Hackl
Rivisitando la serie ho rivalutato Saw III, ma qualcosa mi disse che non sarebbe andata così bene con Saw V, perchè mi ricordo chiaramente questo come uno dei peggiori titoli della serie, se non il più noioso. Stavolta non c’è più Darren Lynn Bosman alla regia, ma David Hackl, che ha fatto lo scenografo e collaborato alla produzione dei 3 precedenti Saw. Già qui si può avere un ulteriore calo di aspettative, non è nulla di personale contro il signor Hackl, ma vedere uno scenografo passato a regista non inspira molta fiducia.
Come è ormai routine, il film continua direttamente dal finale cliffhanger del precedente, con Strahm rinchiuso in una stanza da Hoffman, che si è rivelato essere – de facto – il nuovo Enigmista, uno dei complici di Jigsaw che continuano il piano dopo la morte di John Kramer. Non ho fatto altri avvertimenti di spoiler, perchè tanto se siete qui o sapete già la storia, o non vi importa di spoilerarvi la trama. Ho già avvertito a sufficienza nelle recensioni precedenti.
Il calo di qualità è già notabile dalla scena d’apertura, perchè questo non riprende dal finale del film precedente, non subito almeno. Questo film decide di aprire direttamente su un tizio che deve scappare da un trappola, e già la trappola in sé è un pessimo segno, perchè è una lama a pendolo che se non fermata taglierà a metà il tizio. Sì, siamo al punto che mancano le idee e le dobbiamo riprendere dal celebre The Pit And The Pendulum di Poe.
Lasciando perdere la citazione, questa scena è inutile, serve solo per iniziare il film con il gore e basta, invece di qualcosa che ha valore narrativo, visto che solo più avanti gli viene dato contesto, e comunque non c’era motivo di mostrarla all’inizio. Subito dopo il film fa un brevissimo recap degli eventi finali di Saw IV (che magari era meglio fare subito, ma vabbeh) e poi continua la storia di Strahm, il quale subito viene messo ad affrontare la trappola del cubo.
Questa trappola me la ricordavo benissimo, perchè rimasi basito quando vidi come Strahm ne uscì, e sì, ero più impressionabile allora. Ma anche ora, rimane una delle cose più stupide che abbia mai visto, e ironicamente, neanche così assurda per una serie come Saw, quindi non è neppure impressionante a questo riguardo, è solo stupida, e neanche così inventiva. Mi chiedo chi ce l’abbia messo dentro la trappola, ma boh, forse rivedere gli altri mi chiarirà questo dettaglio, perchè in questo film non si spiega.
Se già Saw IV aveva sfidato la mia pazienza, con questo ho perso quel che ne restava, e non è solo il fatto che ormai è la solita sbobba riscaldata (il che è un problema, non sto dicendo questo), ma è solita sbobba, riscaldata male e con dentro qualcosa di poco gradito al posto di qualcosa di apprezzato e familiare. Di nuovo, non ho nulla contro Costas Mandylor, ma contro il suo personaggio, discutibilmente è il miglior attore dopo Tobin Bell, meglio di Betsy Russell che guarda tutto e tutti con un continuo look cagnesco.
Non le migliori recitazioni del mondo, in tutta franchezza.

♫ I’MMM MISTER KING DICEE ♫
Sebbene fosse assai facile da intuire, nel film scorso la regia provava a farvi credere che non era Hoffman l’Enigmista, a farvi nascere almeno un piccolo dubbio a riguardo. Ora che è stabilito chiaramente che Hoffman è il nuovo Jigsaw, non c’è molto di cui gioirne, visto che è un personaggio molto diverso da quello di John Kramer, ed in peggio, tutt’altro che sofisticato, e diventa lampante che stia usando i metodi di Jigsaw solo per consumare vendette o per interessi personali, altro che la filosofia del “vivere o morire”.
La domanda che sorge spontanea è perchè cazzo John Kramer abbia deciso di tenersi proprio Hoffman come uno dei suoi discepoli, ed i flashback che spiegano i retroscena tra i due (menomale che con la maschera da maiale gli sceneggiatori possono decidere quando gli conviene chi c’è sotto) , che dovrebbe giustificare quello che sembra un’improbabile relazione, alla fine mi fanno solo mettere in discussione la tanto sventolata abilità di John nel prevedere le persone, nel conoscere l’animo umano da poter pianificare con così largo anticipo le mosse che uno o più individui compieranno.
Comincio a pensare che il signor Kramer fosse già bello senile al tempo, altro che cancro, perchè mi sembra una bella perdita di tempo cercare di “riabilitare” con il tuo metodo, ed ancora più risibile dirgli “te non sei un’assassino”, questo qui aspettava solo un pretesto per poter accoppar gente e passarla liscia di continuo, altro che dare una seconda chance a persone mai davvero punite dalla normale giustizia.
E di fatti l’ obiettivo di Hoffman è quello di eliminare chiunque lo possa ricollegare a Jigsaw e dimostrare che non è l’eroe che la città crede, ma è un discepolo che continua il lavoro del celebre serial killer, che consiste nel liberarsi di Strahm (Perez è implicato non sia sopravvissuta alle ferite riportate in Saw IV), sopravvissuto ad una trappola da cui non doveva uscir vivo, che ora indaga da solo su Hoffman e cerca le prove per dimostrare la sua complicità, perchè è un buon detective e le spiegazioni fin troppo perfette e comode di Hoffman non lo convincono.
Ovviamente c’è un giouco in corso, ed è deprimente notare che in gran parte, queste prove sono quasi inutili per la trama vera e propria, perchè non è che le 5 persone messe in questa nuovo test siano collegate in qualche modo a Strahm, John od Hoffman, sono legate tra loro da un tema comune, ma tutto qua. Per quello che serve alla trama, potevano esserci i pupazzi di Team America nelle prove, non importa, e le prove stesse non sono neanche sto granchè, il che rende irritante constatare come questo sia l’unico test del film che è solvibile e non è pensato solo per uccidere qualcuno a prescindere, l’unico in tono con la filosofia di John.
Non che importi tanto qui, visto che le vittime sono tutti personaggi totalmente usa e getta stavolta, non solo per il sopraccitato problema, ma perchè sono tendenzialmente teste di minchia e stupidi (a questo proposito, un personaggio viene decollato con un pessimo effetto di gore digitale, si nota da morire anche perchè il resto è tutto a mano e di qualità decente), quindi fargli morire è meno complicato a livello morale. Perchè sì, c’era bisogno di abbassare pure il tiro invece di alzarlo, in fondo è solo il quinto film della serie, nessuna pressione.
Ritorna in gioco anche Jill Tuck, che stavolta riceve il testamento di John Kramer dal suo legale, che consiste (sorpresa) in altre lettere con nomi sopra e probabilmente altre registrazioni con ordini precisi, magnate il cuore, Light Yagamo. Ci sono anche dei nuovi personaggi, la giornalista Jenkins (che è presentata e dimenticata dal film nel giro di 3 minuti), ed il superiore di Strahm, un tizio dell’FBI noto come Ericksohn, ma hanno poco peso sulla trama.
Tanto c’è n’è un altro di seguito.
E la trama di Saw V può essere riassunto come Strahm che si fa un giro in tutte le vecchie scene del crimine di Jigsaw, facendo scattare diversi flashback, alcuni dei quali davvero superflui e che non dicono nulla di importante, ma il film deve durare circa 90 minuti e dobbiamo/vogliamo dar spazio a Tobin Bell. Non è esagerato dire che molto del film esiste in sua virtù (personaggio o attore poco importa), perchè non avevo bisogno di vedere come rapiscono il ciccione morto nella prova del filo spinato nel primo Saw, è innegabile che Tobin Bell sia la star del franchise ed uno dei pochi veri motivi per cui siate ancora a seguire la serie.
Sì, il colpo di scena finale, talmente colpo di scena che ormai si sa benissimo arriverà, ed ammetterò, sorprende, ma in negativo, non so come diavolo fanno questi twist finali a diventare sempre più stupidi, ma in qualche modo ci riescono. Sigh.
Commento Finale
Quando vidi Saw V quasi 10 anni fa, pensai che fosse il peggiore della serie.
Ed avevo ragione, perchè se non è il peggiore in assoluto della serie (in fondo mancano 2 film da rivisitare), è sicuramente il più noioso e scialbo, e mi sento di affermarlo già da ora.
Il cambio definitivo di protagonista si nota eccome, e tutti i tentativi di legittimare la presenza di Hoffman come nuovo Enigmista non fanno altro che rendere palese il bisogno vero della serie, ovvero quello di continuare sé stessa, a prescindere da come succeda., nonostante sembri assurdo questo proseguire degli eventi e queste scelte di John Kramer.

Ciao, brosky.
Direi che la sceneggiatura continua sul basso livello stabilito da Saw IV, ma in qualche modo è peggiore (e la regia pure, con un cambio di regista tutt’altro che felice), con un prologo che inizia con una superflua scena di tortura via lama a pendolo, perchè la trama può aspettare, c’è da partire con del gore, poi la narrativa. La quale non è molto meglio, con una delle peggiori serie di prove della serie, visto che l’esito di essa non avrebbe avuto nessuna importanza sulla trama vera e propria, che consiste in Strahm che girella per “triggerare” flashback con Tobin Bell, a prescindere da quanto siano superflui, perchè è la star (a ragione) del franchise.
Poi il solito colpo di scena ridicolo che è ancora più stupido del solito, quasi più stupido della prova del cubo e la pubblicità occulta alla Bic. E nulla, Hoffman tornerà dopo averla fatta in baffo a Wile E. Coyote, in Saw VI.
Brutto, e neanche particolarmente divertente. Il prossimo.