[ZOATROPIA] H. P. Lovecraft’s The Dunwich Horror and other Stories (2007)

H.P. Lovecraft The Dunwich Horror 2007

Disponibilità in Italia: Nessuna

Bozza

Il mondo della letteratura, così ricco che il cinema e televisione rubano idee da esso… da sempre, onestamente. E va bene così, perchè le interpretazioni visive di materiale scritto possono essere degne di altrettanto merito. Anzi, spesso sono i fan di libri a voler vedere l’adattamento cinematografico o televisivo, fan e non zeloti del cazzo che abitano i ghetti dell’internet assieme ad altri reietti (e persone normali che devono sopportare la reputazione pessima causata dal resto dei concittadini).

Quindi, sì, ero interessato a vedere alcune storie di H. P. Lovecraft realizzate con pupazzi di plastilina e modellini, adoro i lavori di Lee Hardcastle ed altri artisti della stop motion, non c’è nulla come un bel mostro fatto in claymation, quindi fui assai curioso quando incappai in questo assai sconosciuto mediometraggio animato (via un sito che non nominerò, anche se questo prodotto non è mai stato licenziato fuori dal giappone, quindi sottotitoli e via), specialmente visto il potenziale insito nel materiale trattato per fare qualcosa di davvero inquietante.

Come il titolo implica, una delle storie rappresentate è quella de L’Orrore di Dunwich (ottima scelta, se posso dirlo), ma non la sola, visto che l’antologia contiene anche un’adattamento del racconto breve L’Illustrazione nella Casa (che fa prologo) ed uno de La Cerimonia, che serve da epilogo a quello che si può definire un OVA, vista anche la durata di 45 minuti.

H.P. Lovecraft The Dunwich Horror weird old man

Inchiostratura

Prima parlavo di animazione, ed è questo il problema di questo OVA scritto e diretto da Ryo Shinagawa, a malapena è graziato da un galileiano senso cinetico, quindi per quale proposito esiste questa roba? Qual è il punto di fare qualcosa con pupazzi di plastilina e non animargli se non per brevissimi e saltuari secondi?! Perchè fare qualcosa del genere se non hai i soldi, il tempo od il talento per creare animazioni in stopmotion con modellini di creta e materiali simili?!

Tutto mi aspettavo tranne di infuriarmi a vedere questo, ma sono genuinamente arrabbiato e contento di non aver pagato per vederlo. Ho visto (e studiato) abbastanza esempi di stopmotion animation da sapere che è comunque un processo faticosissimo, per natura, quindi non sto dicendo che – siccome non siamo ai livelli della Aardman – chi ci ha lavorato non dovrebbe essere pagato. Ma non capisco perchè diavolo farlo se non è poi molto meglio dei video che potevamo fare io ed i miei amici da piccoli con i pupazzini dei dinosauri (e gli effetti sonori “a bocca”) a livello di animazione.

Facezie a parte, mi secca essere così crudele, perchè i modellini dei personaggi in sé (e degli scenari) sono accettabili (decenti no, i dettagli lasciano molto a desiderare, specialmente considerato che a malapena si muovono), ma quale diavolo è il motivo di avergli fatti se poi non crei l’illusione del movimento, ed invece fai narrate tutto da una voce fuori campo, magari agitando chiaramente il modellino (con l’accortezza di non far vedere nessuna mano, almeno), dando l’effetto shake con la telecamera o zoomando su personaggi statici?

H.P. Lovecraft The Dunwich Horror wilbur

Letteralmente, ci sono scene in carrozza in cui viene mossa la carrozza per simulare il movimento mentre i modellini sono chiaramente fermi, ed altre in cui i personaggi parlano ma il classico campo-controcampo non basta a coprire quanto… inesistente sia il lypsynching.

“Non ci hanno manco provato.” vorrei dire, ma no, è come se fossero partiti con l’idea di fare qualcosa di più, all’atto pratico si fossero accorti di non saperlo fare come volevano, e poi si fossero arraggiati con quello che sapevano fare. Il che rende la cosa quasi più triste.

Questo enorme problema oscura gli altri, come il fatto che narratore sia blando, e renda inutile riconoscere che l’adattamento molto sintetico delle storie non sia malvagio, quando gran parte di essa è veicolata via una narrazione fuori campo non terribile in sé, ma priva della giusta inflessione o spirito per l’argomento trattato. L’atmosfera è buona, il doppiatore del vecchio pazzo nel prologo è buono, l’illuminazione è decente, e ci sono momenti in cui il tutto funziona, ma servono solo a farvi infuriare per quanto fatto a metà tutto il resto appare, perchè qui è stato messo dell’impegno, nonostante il risultato.

H.P. Lovecraft The Dunwich Horror regnum congo

Poi ci sono problemi più strettamente tecnici, come il fatto che in alcuni casi non è affatto chiaro cosa state guardando per l’inquadratura scelta (e dubito fosse intenzionale), ed una serie di errori, come momenti in cui è palese che state guardando modellini (evitate di inquadrare i bordi del modellino, eccheccazzo), uno in cui il libro tenuto in mano da un modellino è al contrario, una scena in cui si vedono i fili (ok, un filo) di creature alate, non palese come in Plan 9, ma si nota fin troppo facilmente.

Senza dimenticare che magari, magari, era meglio se si concentrava sul rappresentare solo L’Orrore di Dunwich, visto che poi il segmento di quella storia è nominato nel titolo (e di fatti ha più spazio e cura dedicatogli), e farlo ancora meglio, invece di prendere una selezione dignitosa di storie e poi fare alla buona quelle d’inizio e di fine, con L’illustrazione Nella Casa che è abbastanza fedele ma vede solo un personaggio parlare, quando c’è di fatto una discussione (quanto ci voleva a far dire 7 frasi ad un’altro doppiatore?) e La Cerimonia che ha un finale assai diverso, che dovrebbe essere inquietante ma dal modo in cui sono “animati” i pupazzi, si ride, e neanche molto.

Colpi di china

H.P. Lovecraft The Dunwich Horror the festival

The Dunwich Horror and Other Stories è un caso particolare, interessante in gran parte per i motivi sbagliati, e davvero frustrante da recensire, perchè sebbene abbia qualcosa per cui farsi apprezzare, ha un’enorme problema che rende ciò molto difficile: è a malapena animato. Il che è un problema per un mediometraggio antologico di animazione che tecnicamente ha stopmotion, ma solo in brevi secondi.

Non so esattamente a cosa attribuire ciò, perchè il regista e lo scultore chiaramente ci tenevano, i modellini dei personaggi e degli scenari sono accettabili (non di più, sotto ispezione lasciano ampiamente a desiderare, purtroppo, ancor più per come siano a malapena mossi), ma quando si tratta di creare l’illusione di movimento, casca l’asino, il carico che portava ed anche il povero vecchio che passava di lì, tutti nel burrone. Se è una questione di tempo, denaro o semplice mancanza di abilità nel creare stopmotion animation (od una combinazione di queste tre), è difficile dire, se devo speculare (vista la mancanza di info sull’opera, anche su IMDB) credo che siano accorti a metà di non saper o poter animare come volevano, e si siano arrangiati con quello che avevano.

Il che non è una scusa, ancor più quando gran parte dell’opera è raccontata via un narratore fuori campo un po’ scialbo, e ci sono diverse gaffe, tra libri messi in mano al contrario ai personaggi, inquadrature che mostrano il bordo del modellino più volte, e momenti in cui si vedono i fili che tengono sospesi i pupazzi, roba da Ed Wood.

H.P. Lovecraft The Dunwich Horror the picture in the house

Ma c’è qualcosa di buono, specialmente alcune visuali catturano bene l’atmosfera dei racconti di Lovecraft, il design delle miniature è perfettamente in tono con essa, il che rende un po’ triste dover constatare come questo sia un prodotto d’animazione che rende molto meglio in immagini che visto in azione, o mancanza di essa. Che deludente antologia di adattamenti di Lovecraft, una che vi fa chiedere perchè farla se poi non si sono voluti o potuti dedicare all’idea.

Se non altro è una curiosità che i fan dello scrittore inglese potranno togliersi facilmente (l’intera antologia è su youtube, anche se non sottotitolata non è un problema seguirla ugualmente), ed almeno non è un altra porcata harem ecchi che usa la mitologia di Lovecraft solo come elemento superficiale per fare qualsiasi schifezza gli pare.

Basta un’anime così, ed è già di troppo.

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