Sebbene abbia criticato pesantemente l’uso del termine “torture porn” ed i modi in cui la critica attaccò la serie fin dal primo episodio, partendo già prevenuta e pronta a vilificare perchè era un film horror, per nessun’ altro motivo. Ma devo ammettere, ci sono dei motivi per cui l’horror come genere non è benvisto da molti critici non specializzati (o pubblico, se per quello), questo astio non è del tutto gratuito.
E la serie di Saw è purtroppo un ottimo esempio, tra seguiti annuali perchè il distributore deve mungere la serie subito e rapidamente prima che la gente si stufi davvero e gli introiti non riflettano ciò, e la qualità dei film che seguito dopo seguito scivola verso il basso in continuo crescendo di ridicolo e dozzinale, con una storia che si arrabatta pur di continuare sè stessa potenzialmente all’infinito.
Ed il fatto che si arrivi a chiamare un seguito “Il Capitolo Finale”, quando sappiamo che non lo sarà mai davvero, basta dare qualche anno e poi vedi che un pò di interesse c’è ancora per validare un pò di necromanzia industriale (come volevasi dimostrare, visto che Saw Legacy/Jigsaw esce questo Halloween).
Quindi diamo un’occhiata agli ultimi 2 film della serie originale, prima che l’Enigmista ritorni nelle sale, a 7 anni dalla “fine”. Tirate fuori la vostra tunica nera e rossa, è tempo di giocare ancora. Per un bonus, c’è una classifica dei film, una Top Seven, in questo caso. 🙂
Anno: 2009
Nazione: Stati Uniti
Durata: 1 ora e 27 minuti
Regia: Kevin Greutert
Curiosamente, Saw VI lo vidi al cinema, non mi ricordo se fosse il primo della serie che vedetti (sì, a volte faccio mosse del genere, vedo seguiti senza vedere il primo o precedente film), ma sì, questo lo vidi in sala, il che probabilmente mi rende vecchio per come internet vuole essere sempre “giovane” senza aver di mezzo vecchi che gestiscono le cose che servono ad internet stesso per essere “giovane”. Oh, l’ironia.
Vabbeh, tornando in argomento, Saw VI. Nuovo cambio di regia, stavolta affidata a Kevin Greutert, che debutta nella sedia di regista dopo aver fatto da montatore per tutto il resto della serie (non il primissimo tizio scelto a caso), il che di per sé da un briciolo di fiducia in più rispetto a quanto David Hackle diede per Saw V. Di nuovo, nulla di personale.
Se non altro questo film parte con il vantaggio di non essere Saw V, quindi con maggior spazio per fare meno cagare e dire qualcosa mentre la serie estende sé stessa fin dove il maialino non si rompe del tutto, rendendo difficile fare di qualcosa di più superfluo e noioso del precedente.
Alla fine di Saw V Hoffman riuscì ad uccidere Strahm ed a far credere ad Ericksohn che fosse proprio Strahm il nuovo Enigmista, facendo così cadere i sospetti che si stavano accumulando su di lui, e idealmente essersi garantito del tutto che nessuno venisse a scoprire della sua seconda identità. Ma ovviamente qualcosa deve succedere per mettergli i bastoni tra le ruote, ed in fondo il barattolo dei personaggi non è ancora vuoto, quindi riecco Perez, la cui guarigione era stata tenuta nascosta anche a Strahm per ragioni di sicurezza.
Ma non è così che il film inizia: come Saw V (potete farci un drinking game, se volete) questo inizia con un giuoco, stavolta una di quelle prove in cui due persone devono competere per avere salva la vita. In questo caso la gara è su chi riesce ad offrire più carne propria sulla bilancia entro il tempo limite, evitando che il dispositivo attaccato sulla loro testa gli trapani nel cranio fino al cervello, e tutta la gelatina al ribes esca fuori.
Già qui il film mostra le sue carte, con uno dei personaggi che urla “non morirò per te, puttana” prima di incominciare a tagliarsi pezzi di adipe, perchè… è un “ciccione”? Questo invece di tagliarsi un braccio o qualcosa di meno doloroso di rimuoversi a mannaiate l’adipe, perchè l’obiettivo era superare subito in gore il precedessore. Non c’è nessun motivo per questo se non per essere più scenico e disgustoso, e più stupido (sì, un braccio peso più di 3 enormi lembi di carne, mh mh), perchè onestamente è così esagerato ed assurdo nel gore che si ride, il che già lo mette un passo avanti a Saw V, non un enorme complimento, più una constatazione.
Più avanti passiamo ad osservare le future vittime del prossimo gioco, lo staff della Umbrella Health, una società di polizze sanitarie, con a capo William Easton, un CEO testa di cazzo (con tanto di flashback per convincervi nel caso il suo look non lo rendesse abbastanza ovvio) che ha una squadra – definita da lui stesso come “Il Branco” – designata appositamente per scovare errori ed approfittare di ogni cavillo legale possibile per negare la copertura, seguendo una formula pensata apposta per rifiutare aiuto a chi ne ha più bisogno.
Ma John è pronto a testare dall’oltretomba il metodo di Easton (con il quale ebbe un diverbio), applicandolo alle prove che gli fa compiere, costringendolo a vedere di persona gli effetti del suo metodo, a prendere le decisioni di vita e morte per gli altri guardandogli negli occhi, senza nascondersi dietro al suo “sistema di probabilità”, dietro a numeri e statistiche, senza passare le sue scelte come puro “calcolo matematico” non viziato da pregiudizi o decisioni personali sulla questione. Questa è una delle cose migliori del film, e ci sono dei buoni scenari per le prove, come quella del percorso recintato nella stanza del vapore od la pedana con cappio.
Peccato che prima o poi si rifinisca sul clichè del “chiave in persona->aprire persona?-> Y/N?”, se la serie avesse continuato annualmente dopo il “capitolo finale”, mi sarei aspettato di vedere uscire orde di abusivi dall’addome di qualcuno o qualcosa aperto e fatto “ripieno” da zio Jigsaw. Parlando di cose ridicole e trappole, non sono solo i tizi del “Branco” ad essere stati rapiti per la prova, ci sono anche una segretaria a caso ed anche il tizio delle pulizie, che è lì essenzialmente “perchè il fumo uccide”.
Perchè fermarsi lì, sono sicuro che in quel ufficio c’era qualche pesce o pianta grassa da legare ad un elaborato congegno di tortura ed a cui chiedere “vivere o morire”. Sì, Hoffman ha trasformato Jigsaw in un Capitan Pianeta omicida, lo ha fatto diventare funzionalmente identico agli assassini negli slasher, simbolici della morale puritana per cui viene punito se fai sesso prima del matrimonio, fumi un cannavacciuolo ed altre fregnacce ritenute “indegne/immorali” da pruriginosi moralisti. Se non siamo a quel punto, ci siamo molto vicini.
E francamente come contraddire la sopravvissuta della prova iniziale, quando Hoffman la visita, lei afferma “voleva imparassi la lezione” ed Hoffman le chiede “l’hai imparata?” e lei gli risponde urlando “Che cazzo avrei dovuto imparare?!!”. Ha perfettamente ragione, non ci scherzo sopra perchè davvero, cosa aggiungere?
Vi ricordate Pamela Jenkins, apparsa brevemente in Saw V (prendete un sorso)? Beh, qui ha maggiore senso nella trama, non molto ma c’è una ragione per cui esiste, si può dire. Ovviamente ci sono altre briciole di trama per gli sceneggiatori da inseguire, la più grossa e gustosa che è quella sul contenuto della scatola lasciata nel testamento da John Kramer a sua moglie Jill Tuck, ovvero 6 buste ed un pacchetto giallo stile Royal Air Mail, più la rivelazione (?) che Hoffman e Jill si conoscono, altri flashback con Tobin Bell (stavolta incentrati più su lui e Jill) ed il ritorno di Shawnee Smith nei panni di Amanda per qualche retroscena interessante.
Le recitazioni sono altalenanti, con i maggiori attori come Tobin Bell e Shawnee Smith che fanno un buon lavoro come al solito, e dall’altro ci sono Betsy Russell che fa un lavoro decente ma sembra davvero che gli abbia dato come direzione registica “carlino incazzato, e Costas Mandylor il cui personaggio è ancora meno subdolo del solito. Il cast non è affatto male, ma molte recitazioni (specialmente quelle di personaggi minori, ma non solo) sono esagerate, in tono con il resto del film almeno, visto che gli sceneggiatori sono sempre quelli dei due film precedenti, e si nota. Direi che è meglio scritto di Saw V (il che è vero), ma non merita neanche un’analogia o merito una cosa del genere.
Specialmente visto la “scena madre” del film, quella in cui Hoffman segue Perez ed Ericksohn, che hanno già confutato le prove fabbricate per dare la colpa a Strahm, e si accingono a decriptare le registrazioni, scoprendo la voce originale camuffata da distorsioni e filtri. Appena sentono che è la sua voce, Hoffman gli accoppa tutti, così, al fulmicotone, e dà fuoco al tutto, che è ubertrash ed esilarante per questo. Anche per Saw e per quanto visto fin’ora nella serie, questo è davvero un inabissarsi ancora di più nel ridicolo e nel pattume.
Ed altrettanto trash è il colpo di scena finale, in cui è rivelato che a Jill era stato dato il compito di testare Hoffman, che viene immobilizzato e poi vestito della classica trappola da orsi inversa, da cui Hoffman riesce incredibilmente a fuggire, anche se in modo fortuito e distruggendosi, e così, con metà faccia sbranata e penzolante, con Mandylor che urla dal dolore guardando lo spettatore, che finisce Saw VI. Wunderbar.
Commento Finale
Saw VI è un casino di film, ancora più di Saw IV, e riesce ad affondare la serie nella palude del ridicolo ed assurdo, a farle conoscere nuove profondità di trash e sceneggiatura rattoppata, ma guardando nella torba c’è qualcosa di godibile in questo seguito delle avventure di Costas “Ripper” Mandylor e della gente che mette in trappole mentre cerca di sfuggire a Zazà.
Oltre alla ormai consolidato frappè di retroscena e flashback che servono per dare lavoro a Tobin Bell ed altri attori storici del franchise, c’è un gioco principale fatto bene, nel senso che – al contrario del suo precedessore – c’è un motivo per cui accade, il protagonista della prova non è scelto a caso, e la sua retribuzione è adeguata al suo ruolo ed azioni, dandogli un discreto arco narrativo. C’è anche del buon gore, anche se ormai ogni pretesa di dignità o contegno è buttata nel water per avere scene così grafiche che sono esilaranti per quanto esagerate.
O come la scena madre che davvero riesce a sorprendere per quanto trash riesce ad essere, dopo ben 5 film in cui ormai avete visto di tutto e la soglia del ridicolo è ormai grossa quanto l’Eurasia, quindi vi aspettate che succeda qualcosa di ancora più assurdo, che la serie salti un’intero oceano, altro che un dentato predatore marino. Se non altro le recitazioni tendono a prestarsi a questo tono assurdo.
Saw VI, sebbene sia un deciso passo avanti rispetto al lobotomico e disastroso precedessore (in sceneggiatura e regia, per esempio), non è affatto un buon film, meglio precisare. Ma è decisamente più godibile e divertente di Saw V, almeno con questo non si muore di tedio e si contempla una bella martellata in testa per essere accolto da Morfeo.
Anno: 2010
Nazione: Stati Uniti
Durata: 1 ora e 29 minuti
Regia: Kevin Greutert
Quando una serie horror viene munta annualmente, è solo questione di quanto cala il profitto seguito dopo seguito (per la legge dei “rendimenti decrescenti”, ovvero ripetere devaluta, in estrema sintesi) per discutere di un eventuale chiusura o del “capitolo finale”, che è nel titolo ma ormai è un clichè dell’horror tale che nessuno ci crede davvero. Non è morto ciò che può riposare in eterno, e con i soliti eoni un franchise può risorgere senza richiedere interventi dei Grandi Antichi.
E nel caso la disperazione non fosse palpabile, buttiamoci pure di mezzo il 3D, almeno possiamo giustificare (male) il prezzo del biglietto lievitato giusto per l’occasione. Anche se questo non l’ho visto al cinema, e non so perchè, vista quella incredibile ed assurda locandina americana in cui costruiscono un John Kramer gigante e nudo (censurando la sua trappola, grazie al cielo), per combattere contro Kong, presumibilmente, quello o fare il verso alla locandina di Wicker Man (l’originale o “NON LE API!”).
Prima della trappola iniziale, c’è una sorpresina, una vecchia conoscenza che ritorna, ovvero il buon dottore, che fuggito dalla stanza da bagno nel primo Saw, continua a strisciare senza una gamba, per poi trovarsi a doversi cauterizzare il moncherino su una tubatura bollente.
Sa cosa sta facendo, è un medico.
Sebbene si può discutere che da Saw III è sempre come se fosse l’ultimo giorno di scuola per la serie, con il fatto che questo era inteso come capitolo conclusivo si è deciso di esagerare ancora di più, con la trappola d’apertura che avviene non in un acciaieria dimenticata, ma nel bel mezzo della città, dentro una vetrina in modo che le folle possano twittare o fare livestream del giuoco, che coinvolge tre persone, due amici ed una donna che aveva una storia con entrambi. Siccome per loro vale la regola del “bro before hoes”, potete immaginare il resto.
Di rito abbiamo un brevissimo recap del finale del film precedente, con Hoffman che sopravvive alla trappola inversa per orsi, si rattoppa la faccia come Riki di Riki-Oh si sistemava i tendini del braccio (o come si fanno di solito i centrini), ed è alla ricerca di Jill Tuck per ucciderla prima di sparire dalla circolazione, ora che la sua identità segreta è nota alle autorità. Ma ormai il nostro braciolone è un maestro dell’organizzare il suo tempo, quindi trova due minuti per far partire un’altro gioco di Jigsaw, anzi altri giochi di Jigsaw, che questo è l’ultimo film (beh, era) e abbiamo un sacco di idee per le trappole da usare prima di chiuder bottega.
Il che va bene perchè a questo punto la trama è lì in virtù delle trappole, e non viceversa, e vedere naziskin schiacciati e divelti da macchine è sempre un punto a favore. Come partecipante del gioco principale abbiamo Bobby Deagan, che si è fatto ricco e famoso con il suo libro “S.U.R.V.I.V.E.”, in cui racconta come abbia superato le trappole di Jigsaw, e tra le altre cose partecipa ad un gruppo di sopravvissuti di Jigsaw (tra i quali appaiono alcuni volti noti che non sono molto grati delle loro menomazioni e traumi).
Se il suo nome non vi dice niente, è perchè Bobby si è inventato tutto di sana pianta, è un truffatore da manuale. Come altri prima di lui, è messo al centro di un test dell’Enigmista con più prove in cui tentare di salvare persone a lui care da marchingegni di morte, il che va bene come pensate. Non molto bene, ma almeno gli effetti speciali sono sempre di decente/buona fattura.
Ovviamente c’è più di una scena flashback su John Kramer perchè Tobin Bell (altre spiegazioni sono superflue), ma fa molto piacere nel rivedere Cary Elwes nei panni di Lawrence Gordon, che qui torna per fare una parte sinistra, usare un bastone per supportarsi e poi essere importante per il colpo di scena finale, che non vi racconterò, perchè non è impossibile da prevedere (visto il barattolo dei personaggi che via via si è consumato), ricollega questo film al primo della serie, avrebbe chiuso in modo “ciclico” la stessa, ed ha un senso.
Anche se alza altre quesiti su alcuni individui, che dubito saranno risolti in Saw: Legacy, andando di puro intuito ed anni di film horror.
Posso dire che però il personaggio di Hoffman in qualche modo diventa ancora più ridicolo, con tanto di one-liner come se fosse Stallone o Schwarzenegger (peccato che quella scena in particolare sia una superflua ed ovvia scena sogno), con Costas Mandylor che uccide ancora più persone che in Saw VI, tra trappole e lui che accoltella di persona, si libera dell’intero ufficio di polizia, dello staff dell’obitorio ed anche della Swat, uccide tutti (beh, quasi tutti). Sono sorpreso che non riesca ad accoppare qualcuno solo guardandolo storto, a questo punto. XD Spero che Mandylor si sia divertito nel ruolo, almeno.
Adoro come anche il montaggio non ci provi più, con i tagli così rapidi da essere quasi comici che avvengono quando qualcuno viene rapito. E per quanto si siano dati da fare con le trappole, un po’ mi irrita che in qualche modo c’è sempre da prendere almeno una chiave messa nell’occhio o nello sfintere di qualcuno, a questo punto è una tradizione, direi.
Come la recitazione di qualità ora buona ora pessima (e ridicola), ed una sceneggiatura che… è accettabile, per quello che è la serie ora, almeno ci si diverte a gustare il buffet di trappole e gore, e vedere dove questa nuova puntata di Dynasty con tortura e sangue porta, continuando a pisciare sulla filosofia di John Kramer (che continua a fare capolino come un Mr. Rogers omicida via flashback) come presentata nei primi film, e per quanto si senta che nessuno prenda il tutto troppo sul serio ormai, è allo stesso tempo cosa gradita e triste consolazione.
Oh, già, c’è il 3D. Non nella normale versione DVD che possiedo ed ho usato per fare questa recensione, ma anche in essa si notano eccome i momenti pensati per il 3D, che ammonteranno ad un minuto, forse, chiaramente inseriti a produzione inoltrata pur di poter dire senza mentire che è in 3D. Yay. C’è una versione 3D del film su Blu-Ray, se vi interessa.
A questo proposito, consiglio di non comprare la normale versione DVD che potete trovare online (questa), perchè in una mossa incomprensibile, è tagliata, con 4 minuti (o di più, alcune voci dicono che la durata originale è 90 minuti, wikipedia inglese dice 113 minuti, ma credo sia il primo caso) di gore mancanti, al contrario della versione noleggio. E si nota, perchè la morte di Jill Tuck è lasciata all’immaginazione, con un taglio prima di vedere la trappola da orsi inversa fare il suo lavoro, non si sente neanche un urlo od un suono, è proprio un pezzo tagliato. Perchè tagliare del gore in Saw?!
Commento Finale
Sembra un po’ superfluo dover stare a parlare di un film con “Il Capitolo Finale” nel titolo quando a giorni uscirà un nuovo film della stessa serie, ma facciamo finta che non sia questo il caso, per amor di discussione.
La cosa buona è che Saw: Il Capitolo Finale (aka Saw 3D) non è così malvagio come potreste pensare, ma allo stesso tempo si può prendere come esempio di cosa succede quando annualizzi una serie horror, partendo da una premessa interessante e progressivamente fargli perdere ogni pretesa più alta di farvi vedere tonnellate di gore e creativi congegni di tortura, con sceneggiature e regie sempre peggiori (con una piccola ripresa nel caso di questo e Saw VI), con una trama che ormai esiste solo per prolungare sé stessa via continuo sequel bait e colpi di scena finali sempre meno efficaci, personaggi interessanti caratterizzati postumamente non sempre al meglio, ed attori che non sempre sono o danno il massimo (Tobin Bell a parte).
Questo progressivo scivolare nel completo ridicolo ed assurdo totale se non altro è abbracciato da questo “Capitolo Finale” ancor più che dal suo precedessore, ogni pretesa vera e propria è abbandonata, il regista ne è cosciente, e ci si diverte, con un tripudio di trappole, un silos di gore, ed alcuni retroscena e colpi di scena interessanti che lo ricollegano all’insuperato primo film della serie, cercando di dare un senso ciclico alla serie, anche se ci sono domande lasciate in sospeso, perchè serialità ad ogni costo. E 3D inserito a calci perchè siamo a corto di trovate.
Per il settimo film di una serie annualizzata, poteva essere peggio, c’è qualcosa di salvabile e godibile in Saw: Il Capitolo Finale, che innegabilmente intrattiene, e poteva essere un’accettabile conclusione, un’occasione di chiudere il tutto in maniera non così orripilante, nonostante tutti i problemi accumulati dal franchise, che molti preferiscono considerare chiuso a Saw III, e non a torto. Specialmente con il senno di poi.
Saw Seven
Ok, eccovi la mia classifica della serie, visto che ci siamo perchè no?
Sarei curioso se la vostra differisse molto nei primi 3 posti, onestamente, ma questa è la mia lista di preferenza.
- Saw
- Saw III
- Saw II
- Saw IV
- Saw 3D: Il Capitolo Finale
- Saw VI
- Saw V
EDIT 6/11/2017: Ho visto Saw: Legacy/Jigsaw, e non starò a rifare il banner o la lista, perchè è uguale, solo che ora in fondo alla classifica c’è Saw: Legacy al posto di Saw V, per semplice fatto che è diventata una classifica con 8 voci.