Remake dell’omonimo film di Joel Schumacher del 1990 (da noi “Linea Mortale”) che non ho visto, c’è da dire che non aiutò l’indifferenza della critica o del pubblico su questo quando uscì 2 mesi fa in patria, e le poche recensioni erano tutt’altro che entusiastiche. Oh beh.
La premessa vede 5 studenti di medicina che tentano un esperimento pericoloso pur di scoprire i misteri della morte e di quello che accade dopo, fermando il cuore di un soggetto e poi riportandolo in vita poco prima del decesso completo. L’esperimento funziona, anche meglio del previsto, perchè oltre alle esperienze ai confini della morte e visioni che ne seguono, i “ritornati” dimostrano anche capacità cerebrali potenziate. Ma anche visioni orrorifiche, allucinazioni, ricordi sepolti che gli tormentano..
Questa è una fantastica idea per un film, piena di potenziale e che tocca temi affascinanti, questo è innegabile.
Purtroppo Flatliners è un ottimo esempio di un film che crolla sotto la propria premessa, incapace di sostenerla e farci qualcosa che NON sia trito, clichè ed ultimamente noioso. È davvero brutto dire che per la fine avreste preferito che il il film NON vada oltre quello implicato dalla premessa, visto poi quello che fa (prima di peggiorare ulteriormente nell’atto finale) è tirarvi addosso un bel consommè di clichè pezzenti da horror, quelli triti e risibili, mi stavo aspettando il clown nella scatola a molla, dopo la carrellata di “lamento di infante, segnale radio disturbato, etc”.
Il cast è un’ottimo esempio di talento (Ellen Page, Diego Luna, Kiefer Sutherland) completamente sprecato con una sceneggiatura di bassa risma come questa, e personaggi scritti non molto meglio.
Direi che è meglio di The Lazarus Effect in quanto questo non ha un’irritante e sterile battibecco “scienza vs religione” tra scienziati. Ma è comunque pessimo, noioso e più lungo del dovuto.