Jumanji – Benvenuti Nella Giungla (2017) [RECENSIONE] | MAX 330 MEGA PRO-GEARSPEC

Jumanji Benvenuti Nella Giungla locandina

Il film uscirà regolarmente il primo gennaio 2018, questa recensione arriva ora grazie ad un’iniziativa di Uci Cinemas, che mi ha permesso di vederlo gratuitamente in anteprima questo 10 dicembre. Per quanto mi faccia ridere doverlo precisare, no, nessuno mi ha pagato (a h ha ah ah ah ah), visto che bastava avere una carta Uci ed il derriere di vedere la mail in tempo prima che finissero i posti. Nel caso voleste una prova, eccovela.

OK? Ok.

ESCAPE FROM GREED ISLAND

Nel caso vi fossero sfuggiti i trailer, questo è un sequel (MMH) dell’omonimo film del 1995 con il fu Robin Williams, ma a parte l’idea generale che alcune persone vengono risucchiate nell’eponimo gioco a tema esotico/tribale (ed alcune frasi famose), questo è un film completamente diverso. Ed avevo azzeccato quando vidi la prima foto del cast, commentando che sembrava la selezione del personaggio di Shock Troopers, perchè stavolta Jumanji non è un vecchio gioco da tavolo, ma una vecchia e polverosa console da gioco (marca misteriosa, ovviamente) trovata nella stanza in cui vengono messi in punizione alcuni ragazzini delle superiori, i quali scelgono il loro personaggio e sono risucchiati dentro il gioco, diventando i loro corrispettivi avatar.

Il che fa un pò Hunter X Hunter ed è appropriato, se non altro in un mondo in cui Ready Player One esiste(rà), è un aggiornamento che ha un suo senso. Ne approfitto per ammettere ora che ho memorie dell’originale Jumanji, mi ricordo distintamente di averlo visto più volte su Italia 1, ma queste sono memorie, “megabyte e megabyte” del mio cervello che si trovano tra altre cose utili da sapere, come a che livello si evolve Magikarp. Non del tutto affidabili.

Robin Williams Hologram

Onestamente, non lo voglio un Robin Williams ricostruito digitalmente da Industrial Lights & Magic, senza offesa.

E siamo sinceri, se chiedete a qualcuno nato negli anni 90 in italia di Jumanji, probabilmente vedrete le loro pupille illuminarsi per nostalgia, e soprattutto quello, perchè me lo ricordo come un film divertente, ma non sto capolavoro, ed è memorabile anche e soprattutto grazie alla presenza del compianto Robin Williams. Di nuovo, dovrei rivedere il vecchio film prima di questo, ma non ho particolare interesse o tempo per farlo, non ho una grandissima opinione del film originale da sentirmi “indegno” di vedere questo senza prima aver rivisitato l’originale.

Quindi giudichiamo il film per quello che è in sé.

THE STORY CONTINUES (NOT)

Ecco, prima sfatiamo una concezione errata sul film: non è un sequel.

L’unico motivo per cui è stato pubblicizzato (e riportato) come tale è perchè Universal sapeva benissimo che il termine “reboot” è taboo, visto come fa incazzare subito molte persone. Non c’è nessun collegamento con il film del 1995, non che mi aspettassi un Robin Williams ricreato al computer come Peter Cushing in Star Wars, ma se ti metti a spacciarmelo come seguito, tendo ad aspettarmi qualcosa che lo connetto al precedessore con metà nome identico.

E no, non basta il fatto che all’inizio Jumanji si trasforma da gioco da tavolo in cartuccia per videogame, perchè per la storia questo è irrilevante, presume solo vi ricordiate il vecchio film per creare una connessione, il che è pessimo writing. E con il prologo (in cui avviene l’evento descritto sopra) che prende luogo specificatamente nel 1996, pensate sia lì per riallacciarsi ad eventi dell’originale… ma  non fa assolutamente nulla a riguardo, ogni pretesa di essere seguito muore subito. Che meraviglia il solito marketing mendace.

Jumanji Benvenuti nella Giungla far crying it

Ok, è un reboot, ed uno che è più fedele di quanto possiate pensare al messaggio dell’originale, anche se l’upgrade tecnologico porta diversi cambiamenti, tra cui il target demografico che è discutibilmente quello giovane (ragazzini, non bimbi), sebbene sembri strano da dire, visto quanto l’originale film fosse “family” e la mole di film su supereroi pensati per tutti che ci sono ora, ma innegabilmente con riguardo verso il pubblico giovane. Queste osservazioni di per sé non significano nulla, il target demografico di un film non è cartina tornasole qualitativa.

DEMOGRAPHIC SHIFT: EXTEND

Ma non c’è dubbio che molto dell’humour sia pensato per i ragazzini (spesso molto “ini”), altrimenti non si spiega la presenza di una scena di 3 minuti in cui i due ragazzi devono spiegare alla ragazza finita nel corpo di Jack Black come urinare. La cosa irritante è che anche quando il film è sul fare gag e battute su peni (e similia) in modo non troppo volgare – trattendosi per effetto comico -, non riesce a trattenersi dall’andare nel puerile, o ripetere più volte le gag, anche se non avevano funzionato.

Ci sono momenti divertenti, e spesso vertono appunto sul fatto che sono in un videogame, sfruttando il fatto che i ragazzi vengono da una generazione che conosce benissimo il linguaggio interno e la struttura, quindi questo elemento non viene forzato giù per gola a personaggi alieni al concetto. Peccato che i personaggi dei ragazzi in sé sono stereotipi crudi e poco ispirati (un nerd, uno sportivo, un’asociale ed una fighetta da social entrano in un caffè…), ed anche il loro “arco narrativo” – per mancanza di migliori termini – è altrettanto stantio, non orribile (anzi, positivo), ma clichè al cubo.

Ed a questo proposito, non aspettatevi granchè dalla storia del videogame in cui entrano e che devono vincere se vogliono uscire dalla console e tornare nel mondo reale. Sì, la storia è fatta con l’intento di satirizzare sulla narrativa e clichè videoludici, con gli NPC che ripetono le stesse cose, nemici che appaiono dal nulla, cutscene in cui i personaggi dicono cose per farle sapere al giocatore e non perchè abbia senso che le dicano a voce alta, il respawn, etc.

Jumanji Benvenuti Nella Giungla non si rerolla

Il che va bene ed è fatto meglio del previsto, ma è un po’ miope ed ipocrita, sapete, il voler satirizzare alla buona il tutto con una trama videoludica da due lire… avendo una trama videoludica da due lire nella tua storia come collante per le sue parti.

Se non è quello, è il film che sguazza un po’ troppo comodamente nei clichè che vorrebbe punzecchiare (riuscendoci in maniera decente, va ammesso), un po’ troppo a suo agio con la propria mediocrità. Almeno il villain è migliore di quello di Justice League (circa, almeno qui il film riconosce che è un cattivo ultra stereotipato), e non ci sono gli sbalzi tonali del remake di Baywatch. E per quanto sia un film un po’ puerile, non diventa mai roba da bimbi di 2 anni, nessuno peta per “comicità” o le battute sui peni NON costituiscono il 60 % del film. Ha un minimo di contegno e rispetto per sé stesso, il che è quasi sorprendente, anche se più è attribuibile al fatto che non lo vogliono vendere ad adolescenti.

SELECT YOUR TROPE

Curiosamente, il personaggio più divertente del film non è quello di Dwayne Johnson, che qui si deve impegnare di più rispetto ai suoi ruoli tipo, in quanto deve recitare come un nerd stereotipato con all’improvviso un corpo da superuomo, ma no, il più divertente è quello di Kevin Hart (nei panni del personaggio basso di colore che porta armi del videogame), sì, volendo è l’altro clichè del personaggio di colore con il potere del senso comune e del lamentarsi comicamente di tutte le stronzate che deve sentire e/o subire, ma è divertente.

Jack Black è indubbiamente quello con la parte peggiore, nella quale si impegna, ma è una parte trita, quella del “ragazza in corpo maschile”, non offensiva, ma arcaica e passè da morire. Non esattamente la parte che farà tornare Jack Black in auge, cosa che credo l’attore sappia benissimo da sé, il che non mi rende affatto felice, a me piace Jack Black, ma il suo momento pare passato ormai. Quindi dirò che le scene d’azione sono ok (perchè lo sono), volutamente esagerate e videogiocose, con tizi lanciati da The Rock che volano spaccando più muri e lasciando la sagoma, e gli effetti speciali sono buoni.

Jumanji Benvenuti Nella Giungla the villain

Ah, non dimentichiamo soprattutto la stanza di Spencer, il nerd, che ha poster di Uncharted 4, gioca a Street Fighter V (credo) con controller PS4, (ed il ragazzino nel prologo ha chiaramente in mano un controller PS1) e tanti altri dettagli vomitati dal film per farvi ricordare che sì, questa è una pellicola Sony. Senza nessuna vergogna, ovviamente.

Il finale mi ha sorpreso, perchè sembra davvero un modo per far capire chiaro e tondo che non ci saranno seguiti di questo. Io voglio crederci, anche se devo ricordare che per amor di denaro Terminator 3 venne alla luce. Vedremo, vedremo.

Commento Finale

Jumanji – Benvenuti Nella Giungla è esattamente il film che potevate immaginare dal trailer, e se avevate già preso i vostri forconi alla prima immagine del cast, non cambierete idea, e non so se dovreste. Certo, è un reboot (NON un seguito come spesso riportato) che esiste perchè Universal voleva ricavare qualcosa da una vecchia proprietà intellettuale che dicesse ancora qualcosa al pubblico, e poco altro, ma dell’originale film del 1995 mantiene lo spirito ed il messaggio.

Certo, è immaginato per un pubblico diverso, il che coincide con l’aggiornamento di Jumanji stesso da gioco da tavolo a videogame, e con i protagonisti che sono adolescenti moderni, più versati con i videogame che con i giochi da tavolo, con molta della comicità che ironizza sui clichè videoludici al fine di gag meta, il che funziona adeguatamente. Non cambia il fatto che il film è un po’ troppo comodo nell’aver gran parte della trama basata sugli stessi clichè che ironizza, e che i personaggi non sono odiabili, ma totalmente stereotipati.

Jumanji Benvenuti Nella Giungla jumanji console

In un certo senso, questo è uno dei film molto “Dwayne Johnson”, stupidi e con una comicità di media-bassa lega, fatti con un’energia ed un carisma che gli aiuta a superare i problemi e diventare gradevoli, nonostante sappiate non siano granchè (anzi). É meglio di roba come il sequel/reboot di Baywatch in quanto qui c’è un po’ di ritegno – ed un tono consistente – e l’humour può essere (ed è) infantile a tratti, ma ci sono diversi momenti divertenti che non girano sulla verga di qualcuno, in cui il buon cast (specialmente Kevin Hart) può cercare il suo meglio per un copione con diversi limiti.

Si ride e ci si diverte, non troppo, senza momenti lenti o troppo stupidi. È un tampon di film, l’ennesimo. È ok, servizievole e dimenticabile, nient’altro. É esattamente quello che pensavo avrei visto (fin dalla prima foto del cast), intuizione che credo di condividere con molti altri, quindi saprete già se volete vederlo o meno quando uscirà nelle sale italiane l’ 1 gennaio 2018.

Jumanji Benvenuti Nella Giungla it has flamethrowers

Mark Bussler approva.

Si può dire che è meglio di San Andreas (il film del 2015). Si può anche dire “apotropaico”, ed ottenere la stessa reazione. Sì, quella.

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