Nel caso non lo sapeste, sì, la Disney sta continuando nella sua inane missione di adattare in live-action molti dei suoi classici, come ignara od incapace di capire i suoi stessi film, o più semplicemente alla ricerca di altro soldo facile da spremere alle sue proprietà intellettuali.
Il prossimo a subire questo trattamento sarà Aladdin, diretto da Guy Pierce e previsto per il 2019. Solo che mi rifiuterò di vederlo e recensirlo, perchè la Disney vuole ricordare quanto in fondo era razzista il vecchio Walt (e molta gente che produceva animazione negli anni ’30).
La prenderò come dichiarazione d’intento, visto che sta girando un film live-action ambientato in Medio Oriente ed invece di prendere persone egiziane od arabiche per il cast, no mettiamo pittura sui volti di attori uber-caucasici, facciamo l’equivalente mediorientale della razzista “black face” usata nei ministrel show e per le caricature razziste di afroamericani.
Il motivo dato rende il tutto ancora più un insulto, perchè così la Disney si giustifica (parafraso, ma neanche troppo): “ci siamo trovati a dover scurire la pelle di attori bianchi per ruoli richiedenti abilità non trovate nella comunità Asiatica”.

Per la cronaca, non ho problemi personali con il cast, ma mi fanno incazzare le favolette del ” non c’erano persone appropriate per il ruolo tra persone di ascendenza arabica”, non per un film live action ambientato in pieno medio oriente e per una produzione Disney, che ha – ampiamente – le risorse per fare un casting sensato.
Ma aspettate, il tutto peggiora, perchè per i ruoli di Jasmine ed Aladdin sono stati scelti Naomi Scott (inglese, tanto) e Mena Massoud, un canadese. E secondo l’articolo di Indiewire (che a sua volta cita un’articolo del Times) furono considerati per il ruolo di Aladdin Dev Patel (che almeno ha origini indiane, è un attore rodato, ha lavorato con Boyle, affidabile e più credibile di Gerard Butler come egiziano) o Riz Ahmed.
Vaffanculo, Disney. Non solo vuoi fare un altro adattamento live-action che nessuno ha chiesto, ma hai pure la faccia di merda da dire “non potevamo prendere attori egiziani o credibili come personaggi arabi, no no, abbiamo DOVUTO fare la cosa più razzista del mondo, dipingere gente bianca e caucasica come un vampiro, non esistono attori competenti nelle minoranze “.
Ancor più quando hanno fatto fatto le ricerche di casting a Longcross, un quartiere inglese con 1.1 milioni di indiani, pakistani, bengalesi ed altre persone di discendenza araba (almeno stando a quanto affermato dall’articolo di Indiewire).

Questo, ma con una caricatura di persona d’ascendenza araba invece della caricatura razzista dell’afro-americano, pressappoco.
Sono stufo di dovermi lamentare ancora di queste cose , anni dopo anni, ma finchè queste cose totalmente evitabili che dovevano essere estinte dagli anni ’30 continuano a succedere (specialmente per mano di corporazioni come Disney), me ne lamenterò.
Vi invito a non portare i vostri figli a vedere questo adattamento live-action al cinema, nè di andare voi stessi, con i precedenti esempi di adattamenti Disney dei loro film animati più famosi a live-action (con l’occasionale eccezione), dubito il risultato varrà qualcosa.
Quasi non ci credo che nel 2XXX (inserite voi gli spazi vuoti, non sarebbe stato meglio se fosse accaduto un anno fa) ci troviamo a dover rimbeccare la Disney per la blackface (o brown face, in questo). Quasi.
Domani parliamo di qualcosa più leggero, ovvero Pop Team Epic, detto anche PopTePic!