Cosa: Episodio 1, 2
Dove: streaming via Crunchyroll
Potenziale: 4/5.
Mani in alto: non sono familiare con i lavori di Junji Ito come dovrei. Non sono certamente alieno alle sue opere, avendo visto diversi pannelli con i fantastici, mostruosi design di demoni, aberrazioni e creature amorfe, ho visto e possiedo con orgoglio sia l’adattamento animato di Gyo che quello live-action di Uzumaki (fin troppo dozzinale), ma non ho mai avuto l’occasione di approfondire, colpa anche del fatto che molta della sua roba non è pubblicata in Italia, e quel poco che c’è non lo incontrai mai, neanche in fumetterie specializzate.
E visto il genere di horror “puro”, non sorprende ci siano relativamente pochi adattamenti (animati o meno) delle sue opere, in generale.
Sebbene mi prenda pienamente la colpa della mia ignoranza, ho deciso di sfruttare questa nuova serie (che aiuterà sicuramente a ricordare al “pubblico generale” delle opere di Ito), pronto a scoprire alcune storie per la prima volta, visto che è un’antologia il cui contenuto è parzialmente ignoto (eccetto Tomie che sarà adattato in due OVA/special), apposta per non rovinare la sorpresa nello scoprire cosa è stato scelto per l’adattamento.
E mi chiedo come mai abbiano deciso di aprire l’anime con una storia sì godibile, ma decisamente meno grafica e horror di quanto possiate pensare, ultimamente più comica che altro, visto che si concentra su Souichi, un inquietante tizio con un notevole ego che ama maledire i suoi compagni, usando incantesimi, bambole voodoo, oltre a fare qualsiasi cosa inquietante che lo aggrada, ma ultimamente ha una sfiga enorme e le cose non vanno mai come vuole lui. Povero, inquietante, Souichi.
Sia chiaro, dimostra che l’animazione è di qualità, i disegni pure, è divertente ed è decisamente una sorpresa, non mi aspettavo certo di vedere questa storia come primo episodio della Junji Ito Collection. Mi aspettavo più qualcosa come il breve segmento sulla “bambola viva” che conclude il primo episodio, onestamente, come inizio è deludente. Bella opening, btw.
Il secondo episodio adatta le storie “Modella” e “Lunghi Sogni”, scelte più interessanti e con una durata distribuita equamente tra i due segmenti. Sebbene la prima storia sia molto basica ed oserei dire non una delle migliori di Ito, il design della modella è fantastico, e Lunghi Sogni è una storia molto interessante, inquietante, con una premessa interessante (che vi lascerò scoprire da soli) ed un’esecuzione ottima, decisamente la migliore storia presentata fin’ora nell’antologia, che mi sperare bene per il resto della serie.
Il mio consiglio è di non fermarvi al deludente – non brutto, ma decisamente deludente – primo episodio, se la selezione di storie continua così o migliora, non lo so, ma sono fiducioso. 🙂
Una risposta a "PRIMACREMA #3: Junji Ito Collection (2018)"