[ZOATROPIA] Cat Soup (2001) | With A Tin of “Hurri Curri”

Cat Soup

Disponibilità in Italia: NessunaBozza

Per rispondere ad una domanda che nessuno si sta facendo, no, il titolo non è un riferimento al film Duck Soup (in italia “La Guerra Lampo Dei Fratelli Marx”) dei fratelli Marx, è una pura, semplice coincidenza.

Sarebbe stato incredibile il contrario, visto che Minestra di Gatto è un mediometraggio animato sperimentale E surreale, diretto da Tatsuo Sato (Martian Successor Nadesico, Tokyo Tribes, Ninja Scroll: The Series) ed ispirato dai lavori del mangaka noto come “Nekojiri”, del quale usa i design per i personaggi principali, due gatti antropomorfici, Nyatta e Nyakko (fratello e sorella).

La premessa è che Nyakko è molto malata nella sua stanza, e per buona misura suo fratello Nyatta si annega incidentalmente nella vasca da bagno, e da morto vede sua sorella che se ne va dalla casa, tenuta per la mano da un Jizou (folklore nipponico). Nyatta cerca di riprendersi sua sorella e strapparla dalla mani di Jizou, ma nessuno dei due vuole mollare, e ciò risulta nell’anima di Nyakko spezzata in due, una parte presa da Nyatta che fugge, e l’altra sempre con Jizou, che lascia un indizio (un fiore) su come recuperare l’altra metà.

Cat Soup cat family

Una volta che i genitori resuscitano Nyatta (sempre morto nella vasca da bagno), la famiglia va nella stanza di Nyakko, e scoprono che è morta, perchè no (?). Nyatta le dà la sua metà anima, che la riporta in vita ma la rende catatonica. E siccome la loro madre gli ha chiesto di andare a comprare del tofu, i due fratelli si avviano nella ricerca dell’altrà metà d’anima di Nyakko, che gli porterà in posti surreali in giro per l’altrettanto delirante mondo in cui vivono (forse).

Inchiostratura

“Tutto questo non ha senso”.

Sì, paladini dell’ovvio, Cat Soup non è molto interessato a seguire le regole di causa ed effetto, ma dovreste aver capito ciò dal fatto che i due protagonisti muoiono quasi subito, e questo non ferma mica la narrativa 🙂

É quel tipo di film che non vedete per la storia, perchè molto poco qua ha un senso, quindi non ha senso discutere della trama, altrimenti dovrei stare a descrivervi il film scena per scena, visti i continui non-sequitur e direi deviazioni, ma non è neanche chiaro se ci fosse un percorso da cui deviare. La premessa è quanto basta di struttura al film per continuare a non-raccontarsi, per sperimentare diversi scenari creativi e bizzarre situazioni, passando da un volatile trasparente che contiene nuvole e tuoni a Dio stesso che risistema l’asse della terra per far avanzare la narrativa.

Cat Soup the wave

In Minestra Di Gatto (dopo aver sistemato quel poco di trama all’inizio), è un susseguirsi di scene surreali che cattureranno la vostra attenzione portandovi di bizzarro segmento in bizzarro segmento, spesso una commistione di diversi stili di disegno e d’animazione, senza seguire nessuna connessione logica, ma mantenendo alcuni elementi tematici ricorrenti, quanto basta per avere un qualche obiettivo per i protagonisti, un qualcosa da raggiungere, e non essere completamente casuale. Ed una durata di mezz’ora tonda che permette all’esperienza di non essere troppo lunga da rendere troppo familiare l’assurdo, né troppo corta da incuriosirvi senza però darvi nessuno sviluppo alle idee presentate.

E per aumentare l’effetto surreale, non ci sono dialoghi, circa. I due fratelli sono silenti per tutto il film, e quando c’è un dialogo… non c’è, sentite un mormorio indistinto, con i dialoghi scritti nei baloon come in un fumetto, ma anche senza i sottotitoli per i balloon, quel poco che c’è da capire lo potete facilmente intuire guardando. Poteva essere benissimo un film muto, ed in un certo senso lo è, la barriera linguistica è pressapoco inesistente.

La cosa più notabile è forse l’approccio candido e brutale alla violenza, perchè tecnicamente c’è ne parecchia che sarebbe disturbante in un’altro contesto, ma qui è come smussata delle conseguenze, anche grazie al fatto che sono personaggi animati, si gonfiano, tendono, tirano come gomma e poi si rimettono assieme con altrettanta facilità.

Crudele e gioioso come un bambino, questo corto.

Cat Soup zip pig

L’esempio migliore è forse il maiale con cui Nyatta e Nyakko viaggiano su una sorta di arca, al quale Nyatta, affamato, invece di cuocere i pesci che il maiale ha appena pescato, prende letteralmente un pezzo di carne a questi, sfilato grazie alla segmentazione da macellaio che il maiale ha addosso. E non contento, Nyatta frigge il lombo del maiale, con il suino stesso che si mette a guardare e salivare al prospetto di poter mangiare un po’ di sé stesso fritto. E non si ferma solo qui, ma appunto, non sono qui per descrivere l’intero corto.

E non è solo questa violenza grafica, tutto in Minestra Di Gatto è stralunato, inquietante e misterico, anche in momenti più calmi (o non violenti) siete ipnotizzati dalla stranezza dei mondi, spesso dotati di una qualità sinistra e resi più alieni in quanto abitati da “normali” umani, invece che da gatti antropomorfi dal design molto carino ed accogliente (i quali non fanno sempre cose molto carine, anzi).

L’animazione è curata da J.C. Staff, e nonostante possa apparire non di altissima qualità a primo acchitto, è di buona fattura, sono i design ad essere spesso così bizzarri, ora puliti ora assai sghembi e rozzi, ora barocchi, in stile cartoncino, ma l’animazione in sé fa un ottimo lavoro per mettere in scena le variegate bizzarrie, che godono di una fantastica (ed altrettanto variegata) direzione artistica. È quel tipo di corto animato che incuriosisce fin da un singolo screenshot, che vi fa domandare da quale contesto provenga.

Colpi di china

Cat Soup robomigraine

Minestra Di Gatto (Cat Soup, per gli anglofoni/fili) è un tipico esempio di gemma dimenticata, ignota, proveniente stavolta dal mondo dell’animazione giapponese, una che rende la continua ricerca di opere poco note degna di ogni singolo secondo speso, perchè se fossero tutti così i corti animati vecchi di decenni… questa non sarebbe degna di particolare nota.

Ma in questa realtà il film di Tatsuo Sato (meglio noto per Martian Successor Nadesico) è degno eccome di nota, essendo una surreale avventura sperimentale che usa come pretesto la ricerca di un fiore, capace di ristorare completamente l’anima, rubata alla sorella del gattino antropomorfo protagonista, e già a dirlo così potreste pensare che ci sia una trama, quando in realtà molto poco in Minestra Di Gatto è confinato dalla logica di causa ed effetto, e piuttosto risponde di leggi proprie, oltre a quelle dell’animazione senza briglie.

E come altro potrebbe essere con una narrativa che non si ferma neanche con la morte dei suoi protagonisti nei primi 10 minuti, con la mancanza di dialoghi parlati (che divengono suoni incomprensibili o sono riportati come testo in baloon), con il suo gusto per una violenza assai grafica ed allo stesso tempo smussata da ogni conseguenza reale o realistica?

Cat Soup table manners

Sedie che fanno molto King of Bandit Jing. 

Anche quando qualcosa di grafico ed inaspettato accade, è difficile distogliere lo sguardo, visto come sarà catturato dalla prossima sequenza, dall’aura sinistra e spesso inquietante delle surreali scene che si susseguono (sostenute da una colonna sonora altrettanto sinistra ed atmosferica), senza mai annoiarvi, ipnotizzandovi con estrema efficacia (e buona animazione) per una mezz’ora che difficilmente dimenticherete presto.

Un “piccolo” capolavoro di surreale nipponico, davvero notevole, ampiamente degno del vostro tempo, del suo status di cult movie, e meritevole di una release europea, che probabilmente non riceverà mai. Cercatelo online e guardatevelo tutto, nel frattempo.

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