La Forma Dell’Acqua (2017) [RECENSIONE] | You would love a Monsterman

La Forma Dell'Acqua 2017 locandina

Dopo aver debuttato il 31 agosto alla 74a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (dove vinse il Leone D’Oro come miglior film), La Forma Dell’Acqua ha raggiunto finalmente le sale cinematografiche italiane in un momento assai adeguato, anche se mi sentirei un po’ offeso ad essere nelle sale assieme all’annuale porno softcore per casalinghe anni 90 (assurda la popolarità visto che viviamo nell’era dell’internet, ma vabbeh), ed un pochino preso il per culo dal fatto che uscì nelle sale assieme a Black Panther, non esattamente la mossa più corretta o lungimirante, se posso dirlo (e poio).

Ma lasciamo queste ciance, e parliamo di questa benedetta fiaba gotica da Guillermo Del Toro, partendo – come si usa – dalla premessa.

Ambientata durante la Guerra Fredda, la storia di The Shape Of Water ci racconta di Elisa Esposito, una donna muta che lavora come “bidella” in un laboratorio governativo segreto, aiutata dalla sua collega ed interprete Zelda, una delle sue poche amiche assieme al suo vicino Giles, un illustratore pubblicitario gay non di grande successo. La sua routine viene interrotta dall’arrivo di una creatura, catturata in un fiume del Sud America dal colonello Strickland, e portata al laboratorio per essere studiata. Elisa scopre che la creatura è un umanoide anfibio, ed inizia a visitarla in segreto, tessendo con essa una forte relazione amorosa.

MAN OF MONSTERS

Come molti, mi chiedo – con rammarico che il regista stesso ha dichiarato – come sarebbe stato se Guillermo Del Toro fosse stato alla redini del “Dark Universe” della Universal, a parte il fatto che non saremmo a parlare con tono canzonatorio del “Dark Universe”, che la Universal ha trattato così male da farlo nascere e morire ben due volte (sì, ho il potere del ricordarmi le cose, come quando la Universal disse che “Dracula Untold” era inteso come il primo film del loro nuovo universo cinematografico), e credo si possa definire sepolto, a questo punto.

Non sono qui per dare la colpa a Del Toro, ovvio, ma voglio condividere il suo rammarico, e quello di molti altri fan, perchè film come La Forma Dell’Acqua dimostrano che Guillermo era davvero l’uomo giusto per riportare sullo schermo i mostri classici dell’horror, se questo è quello che potè fare con quella che è basicamente la Creatura Della Laguna Nera, il cosiddetto “Gillman”, cosa che non sono certo avrebbe potuto compiere sotto l’egida Universal.

La Forma Dell'Acqua 2017 incontro

La ricetta vincente non è certo l’imprevedibilità della trama, visto che questa è una fiaba, che bollita agli elementi base, è la tipica storia à-la Bella E La Bestia, ma grazie al cielo è anche più di una insipida riduzione a minimi termini che non rende nessuna giustizia al film di Del Toro (ed una che avrete afferrato in 0 secondi se avete almeno visto la locandina). È una bellissima, semplice (che non vuol dire banale, btw) storia d’amore con protagonisti inusuali, sì, ma va oltre al pure ovvio ed importante messaggio basico “le apparenze ingannano” ed il fatto che i due si completano, oltre ad essere simili in molte cose.

Per esempio, Elisa è un personaggio strano in sé, o meglio, è un personaggio muto che si ricorda che persone con questa disabilità non sono sub-umani su cui sfogare la propria pietà a piacimento (o peggio, da tenere a mente per sentirsi superiori), e significa che hanno certi bisogni come chiunque altro. Certo, è una principessa di una fiaba (il film stesso la introduce in questi termini), ma il suo personaggio è decisamente più interessante, divertente, e non simpatizzerete per lei solo perchè mossi a pietà dalla sua disabilità.

Inoltre la trama ha più spessore di quanto possa sembrare dalla sinossi, in quanto il periodo storico mette non solo gli americani con gli occhi sulla creatura anfibia, e coinvolge per caso Elisa in un conflitto più grande di lei…

La Forma Dell'Acqua 2017 creature

MONSTER FABLE

La Forma Dell’Acqua tratta tematiche che rendono questa una fiaba per adulti, come la mascolinità tossica, che non è solo incarnata dall’antagonista (veramente disgustoso e ripugnante), ma anche da personaggi apparentemente innocui, pronti a rivelare la loro vera natura, e non solo quando c’è di mezzo il sesso. È l’america…. vorrei dire della Guerra Fredda, ma non ho bisogno di specificare troppo a questo riguardo, cambia solo un po’ l’estetica, stesso razzismo. Del Toro si schiera dalla parte dei mostri, quelli con squame e branchie (messaggio sì ovvio ma aggiornato molto bene), come farà il pubblico.

Inoltre, è bello violento, in maniera consona al tono da fiaba che permane nella caratterizzazione, nella costumistica e nell’estetica anni 60, con cafè americani, cinema con i titoli dei film inseriti manualmente sulle marquee, tutti un po’ esagerati, e con diverse clip di vecchi show e film, guardati alla tv dai protagonisti, che cercano là, in uno spettacolo in blackface od in un colossal, il loro grammo di felicità, mentre il mondo gli è continuamente ostile, gli respinge e ricaccia via ad ogni tentativo.

Anche personaggi minori sono incredibilmente simpatici e gradevoli, così come diversi dettagli ed i riferimenti, il cast eccelso è un motivo, ma anche il fatto che questi piccoli personaggi e momenti risaltino, in contrasto con la crudeltà dell’america della Guerra Fredda, ma perfettamente in tono con lo stile di Del Toro.

La Forma Dell'Acqua 2017 strickland

Del Toro ama davvero i mostri, come ha (ed ho) già detto, ed è questa passione a fare la differenza, perchè molti registi amanti dell’horror avrebbero usato la creatura in maniera postmoderna, come allegoria sociale, non che ci sia qualcosa di sbagliato, ma è questa passione pura e questo amore verso la creatura che non gli fa assumere una visione deconstruttiva del “mostro”, e questa tenerezza traspare in tutto il film, quasi priva di filtri.

THE FISH WAS DELISH

La creatura anfibia non è cgi, ma Doug Jones in un fantastico costume, d’altronde Jones è l’”attore-feticcio” di Del Toro, visto che ha recitato in ben 6 film del regista, ma purtroppo non è molto conosciuto in quanto interpreta spesso personaggi mascherati (come l’angelo della morte in Hellboy 2), spesso in doppi ruoli, con o senza costume, e la sua performance è davvero superba, cosa che non deve e non può essere messa in secondo piano perchè qualcuno ha fatto un sex toy sul film. Doug Jones ha ragione a lamentarsi della cosa, e non deve essere ricordato per notizie del genere.

“sì, ma è un uomo pesce, bestiality, gggmdgszxf”. Sì (e nì) e Ocarina of Time ha la principessa Ruto (sfortunato nome in italiano, lo so), e nessuno ha mai sollevato problemi a riguardo. Non nascondiamoci dietro un dito, ancor meno quando “Totoro-san” è online a retwittare fan art di Elisa e la creatura, quando non parla apertamente del motivo che gli ha fatto fare il film, cioè il fatto che voleva la creatura e la donna si mettessero insieme, senza che venissero separati dall’”eroe” di turno e lo status quo ristabilito.

La Forma Dell'Acqua 2017 elisa e giles

Per rimarcare l’ovvio, il production design è fantastico.

E siccome avete sicuramente questo dubbio: no, non c’è una grafica scena di sesso tra Elisa la creatura. Non la volevo vedere, non ce n’era bisogno, e di fatti non c’è. Ma ovviamente i personaggi ci scherzano sopra, il che mi porta ad un piacevole sorpresa, ovvero che La Forma Dell’Acqua è anche assai divertente, con un certo gusto per l’occasionale umorismo nero ed a sfondo sessuale,  non mi aspettavo una venatura umoristica così forte qui.

L’unico neo che posso fare è la scena onirica/di ballo: rispetto il volerla mettere perchè Del Toro la voleva, ma è troppo ridicola, divertente, ma non in maniera intenzionale. Davvero, avrei fatto a meno, senza offesa, un po’ troppo.

Commento Finale

La Forma Dell’Acqua è una bellissima fiaba per adulti, oltre a rispondere alla (retorica, con il senno di poi) domanda posta anni fa da i Lordi: Del Toro ama la “creatura della laguna nera” tanto da dedicargli una storia in cui il suo amore può venire realizzato senza che “l’eroe” (perverso e tossico mostro) venga a cacciarlo e lo porti via dalla donna che ama, qui una donna muta di nome Elisa, la quale non vede un mostro, ma un’anima simile, incompleta e bellissima.

È una fiaba che tocca anche tematiche moderne (oltre alle solite che “vengono” con questo tipo di storia), con personaggi ben caratterizzati, un fantastico cast (tra cui Doug Jones sotto il superbo costume della creatura), un mondo assai ostile ai protagonisti, ma che riserva momenti di gioia e magia anche a loro, tra le crepe della guerra, della mascolinità tossica, nonostante la melma della “buona società presentabile e dignitosa” sembri onnipresente e invincibile.

La Forma Dell'Acqua 2017 movie date

Sì, è un pochino strana la premessa, ma se abbiamo accettato senza problema quella de La Bella e La Bestia, è pura ipocrisia quella di urlare alla “bestiality propaganda” ora (tranquilli, bigotti americani l’hanno fatto comunque per il remake live-action di quello), visto come Del Toro stesso si è tutt’altro che nascosto dietro una falsa patina di “morally correct”, con una trasparenza ed onestà invidiabile.

Ed oltre ad essere toccante, tenero, romantico, è anche assai divertente, con non poca comicità a sfondo sessuale e non, il che mi ha genuinamente sorpreso e divertito. Non mi aspettavo di sentire battute del genere, o di ridere così tanto a vedere questo film. 😉

La Forma Dell’Acqua è un film molto bello, una forte visione colma dello stile di Del Toro, di cui non cambierei nulla. Tranne la scena di ballo/canto con la creatura, di quella avrei fatto a meno, in tutta franchezza (un po’ troppo ridicola).

Nulla che mi impedisca di consigliarvi caldamente questo film!

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