GRIND CAFE EX #10: Undead Oddities

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“Ma come, per il primo numero a due cifre del Grind Cafè EX scegli gli zombi?”

Tranquilli, non vi racconterò di nuovo della serie illegittima nata da Dawn Of The Dead (nè delle troiate di Fragasso e Mattei, non ora, almeno), ma piuttosto di peculiari film che fanno qualcosa di unico od originale con i nostri cugini non-morti, due titoli horror degni eccome di nota, e che potreste non conoscere.

Se vi aspettate che facessi dei filmacci di zombi, tranquilli, c’è spazio anche per gli abomini del cinema come A Virgin Among The Living Dead ed altre troiate. Ma stavolta parliamo di film che meritano davvero, non si può sempre parlare del peggio del peggio. 🙂 Continua a leggere

Retrospettiva Gamera in arrivo questa estate (e non solo)

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Il risultato del piccolo sondaggio fatto su Twitter (questo il post di riferimento) è qui, e quindi retrospettiva Gamera sia!

la Gamera-Thon (titolo provvisorio, ma non troppo) arriverà questo luglio. Perchè proprio luglio? Ma perchè giugno sarà il mese dedicato ad Appleseed, il fantastico ma meno noto manga di Shirow Masamune (aka l’autore di Ghost In The Shell), in cui recensirò sia il manga che tutti gli adattamenti animati basati su di esso.

E sebbene non abbia in cantiere una retrospettiva su Lovecraft (visto che adattamenti ed opere ispirate dai suoi racconti continuano ad uscire e non sembrano intenzionate a smettere presto), ci saranno articoli e recensioni a tema sul blog, senza necessariamente essere legate ad eventi, retrospettive, etc.

A presto per il prossimo numero del Grind Cafè, o meglio, i prossimi.

Pacific Rim 2: La Rivolta (2018) [RECENSIONE] | Robotto Rebellion

Pacific Rim 2 Uprising 2018 locandina

Il primo Pacific Rim fu un film speciale, non tanto perchè era un film su robot giganti, ma perchè fu incredibile vedere Guillermo Del Toro fare un gigantesco tributo alla scuola nipponica dei robot e mostri giganti, con concetti che rielaboravano gli stilemi giapponesi o frame che sembravano venire fuori da un manga di fantascienza. Uno con livelli di produzione altissimi e mandato nei cinema, non da recuperare su VHS con un doppiaggio orripilante da film di kung fu anni 70.

Non piacque a moltissimi, ma va bene, non era pensato da un sostenitore della NRA ossessionato con le esplosioni e diluito ad libitum, era pensato per amanti dell’approccio nipponico ai mostri giganti e robottoni, con creature simil dinosauro che sputano raggi laser e tizi a pilotare lenti ma fortissimi robot giganti pensati per combattere suddetti mostri, per rievocare i kajiu movie in cui poveracci in costumi di gomma si combattevano come meglio potevano, con la pesantezza della tuta (la quale spesso non gli faceva vedere niente). Se vi aspettavate Transformers, immagino che sarete rimasti delusi a vederlo, perchè non è quello il modello preso ad esempio, ma appunto, quello nipponico di mostri e robot giganti. Continua a leggere

Kibaba Florence Festival 2018: un riassunto-recensione

Kibaba Florence Festival 2018

Per il Black History Month a Firenze ci fu la settimana dell’Afrodiscendenza, con eventi dal 20 al 25 febbraio, ed accesso gratuito ad alcune mostre e discussioni durante la settimana (come avevo accennato brevemente un mesetto fa, perchè temevo una cosa del genere).

L’evento che più mi attirò fu il il Kibaba Florence Festival di Cinema Africano, giunto alla sua 5°a edizione, e stavolta ospitato nello Spazio Alfieri di Firenze.

Sono stati proiettati 3 (beh, non proprio, ma ne parliamo tra poco) corti di 15 minuti e 2 lungometraggi su temi che vi aspettereste, da registi italiani di ascendenza africana e non, e quasi ogni regista dei corti era presente in loco per discuterne. 5 euro il biglietto per il tutto, quindi pure ben oltre l’onesto il prezzo.

Parlerò brevemente in micro-recensioni delle singole opere, nell’ordine in cui sono state proiettate, non sono qui per parlare della ricorrenza in sé (e tutto ciò che ad essa si collega), sono qui per parlare di cinema, poco da farci oramai (visto che questo articolo arriva un mese e passa dopo). Continua a leggere

[EXPRESSO] Tomb Raider (2018) | Yamatai Never Dies

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Non ho particolari sentimenti per la serie videoludica o le precedenti trasposizioni cinematografiche con Angelina Jolie, ma ho giocato il reboot del 2013 (buon gioco, tra l’altro), non che avrete bisogno di conoscere altro, perchè questo è un adattamento di sorta. Francamente non feci proprio ricerca prima, e mi chiesi perchè mai fare un altro film di Tomb Raider, ma presumevo che avrebbe goduto di una storia originale.

Il che è vero per metà, visto che qui Lara Croft (interpretata da Alicia Vikander) si reca sempre sull’isola perduta di Yamatai, c’entra sempre Himiko ed il padre perduto dell’archeologa, ma per il resto la storia è completamente diversa, i personaggi idem (caratterizzazione e design di Lara a parte), ed il tutto verte sul padre di Lara, scomparso anni fa, e di lei che ha rifiutato la sua eredità, ma che si mette sulle sue tracce dopo aver scoperto su cosa stesse lavorando..

Questo non è un problema né una cosa particolarmente rilevante, visto che onestamente mi ero scordato completamente la trama del reboot di Tomb Raider, ma qualcosa mi tornava familiare, e quindi ho scoperto ciò solo DOPO aver visto il film.

Il problema è che la trama ed i personaggi che abbiamo qui sono senza dubbio peggiori di quelli del gioco (ironico) e sono davvero l’apice del mediocre assoluto, del completamente riciclato e telefonato: se non riuscirete a prevedere ogni singolo “colpo di scena” con ore di anticipo, siete probabilmente molto, molto giovani, perchè questo film è al 100% prevedibile, troppo lungo per quello che ha da dire, e francamente noioso, davvero sub-mediocre nel raccontare una storia già sentita e narrata assai meglio in centinaia di altri film.

Siamo sui livelli qualitativi del film di Assassin’s Creed (anche qui abbiamo un buon cast sprecato), la storia si ripete ancora. Sospira

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Recensione di The Strangers 2: Prey At Night rimandata perchè distribuzione italiana

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Programmavo di avere per domani la recensione (integrale, non in formato Expresso) di The Strangers 2: Prey At Night, che doveva uscire questo 15 marzo (come potete vedere cercando la locandina italiana del film) nelle sale italiane, ma poi ho scoperto essere stato rimandato al 31 di maggio, per qualche motivo.

Almeno così riporta Coming Soon, visto che le nuove locandine italiane del film non hanno una data d’uscita precisa, ma un vago “Prossimamente”. Quindi domani al suo posto ci sarà la recensione Expresso del nuovo film di Tomb Raider, non esattamente quello che desideravo pubblicare ma dovrà andare bene.

Per questi motivi di forza maggiore,  la recensione The Strangers 2 ci sarà ad inizio giugno (se non gli cambiano di nuovo data), nel frattempo consiglio di guardare il primo The Strangers, uno dei film del sottogenere “home invasion” che ritengo molto sottovalutato, ed uno che ancora oggi ben rappresenta il potere di questa moderna commistione di thriller ed horror, che colpisce proprio dove vi sentite più al sicuro.

[EXPRESSO] Annientamento (2018) | We Disintegrate

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Attendevo di vederlo al cinema, ma poi il film di Alex Garland (basato sull’omonimo romanzo di Jeff VanderMeer) ha saltato il circuito della sale quasi ovunque ed ha debuttato direttamente su Netflix questo 12 marzo. Questo anche perchè Garland non voleva fare compromessi con la propria visione, ed è meglio così anche perchè ammettiamolo, un film del genere non fa i soldi di Black Panther anche se lo proietti ovunque, non avrà mai l’appeal di massa che i distributori vogliono.

Il marito di Lena è scomparso in una missione segreta dell’esercito da un anno, ma all’improvviso lo vede apparire in casa sua, apparentemente amnesico e comatoso. Quasi subito la sua salute peggiora e viene portato in ospedale, ma un gruppo di forze governative gli fermano e gli portano in un’area segreta (detta “Area X”). Lì Lena viene a sapere di un fenomeno detto “il Bagliore”. Presumendo di poter trovare un modo di salvare la vita del marito, Lena si unisce ad una spedizione che ha l’obiettivo di scoprire informazioni sullo strano fenomeno, il quale si espande di giorno in giorno.

Annientamento sarebbe uno sci-fi horror, ma questa etichetta sta un po’ stretta al film di Alex Garland, visto che non è una “caccia all’insetto” od una gara a quante mostruosità demoniache con innesti cibernetici puoi evocare su un’astronave nello spazio (anche perchè non prende luogo nello spazio), ma è una missione di scoperta, che riserva diverse sorprese allo spettatore ed ai personaggi.

Inquietante, affascinante, misterioso, cerebrale ma nè lento nè convoluto, con incredibili visuali, un’ottima trama (la sola spiegazione al fenomeno del Bagliore è fantastica) anche del buon dramma, un altro capolavoro da Alex Garland.

L’unico problema è che non posso urlarvi di andarlo a vedere al cinema. Ma se avete Netflix o lo ha qualche vostro amico, GUARDATELO SUBITO.

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