[ZOATROPIA] Appleseed (2004)

Appleseed 2004.png

Disponibilità in Italia: DVD (Panini Video, fuori catalogo, raro)

Bozza

Dopo una ricezione critica assai mista (ed il fatto che quell’anno il discorso sull’animazione giapponese fu dominato dal seminale film di Katsuhiro Otomo) per Urban Combat In The City Of Dreams, non è particolar causa di shock notare come per anni non ci furono altri tentativi di trasposizione animata per Appleseed, considerando poi che nel frattempo Shirow creò Ghost In The Shell e l’adattamento cinematografico di Mamoru Oshii portò la nuova serie a godere di fama globale.

Sicuramente incentivati dal successo e dall’impatto che GITS ebbe, nel 2004 (ben 16 anni dal primo OVA) uscì questo nuovo adattamento della serie, chiamato semplicemente “Appleseed”, curato da Geneon ed affidato a Shinji Aramaki, che per pura coincidenza condivide il cognome con il personaggio a capo della Sezione 9 in qualsiasi incarnazione di Ghost In The Shell (sì, anche quella), e che poi lavorerà a progetti come alcuni dei seguiti animati di Starship Troopers, Halo Legends (od anche il film di Capitan Harlock in CG del 2013), oltre ad un seguito ed un prequel di questa incarnazione di Appleseed.

La storia riprende quella del manga, basandosi nuovamente più sul secondo volume che gli altrii, ma si prende ancora maggiori libertà rispetto al precedente adattamento, mostrando Deunan e che combatte una Terza Guerra Mondiale ormai finita da un pezzo, come scopre dopo esser portata ad Olympus, una città futuristica che contrasta con lo scenario di guerra ed apocalisse all’esterno, comandata ed abitata da esseri artificiali detti Bioroidi, gestita da un supercomputer noto come Gaia. Lì Deunan scopre che Briareos è vivo come cyborg, ed è parte della E-Swat, una speciale forza paramilitare specializzata a contrastare gli attacchi terroristici, alla quale Deunan si aggiunge.

Inchiostratura

Appleseed 2004 deunan vs tank.png

La prima differenza notabile è quella tecnologica, visto che qui l’animazione non è tradizionale come in Urban Combat In The City Of Dreams, ma fatta al computer, CG (come si usava dire), una scelta stilistica che sarà comune agli adattamenti seguenti di Appleseed. E nonostante continui a preferire l’animazione tradizionale nel caso di prodotti nipponici (semplicemente invecchia meglio), devo riconoscere che per un film anime in CG del 2004, esteticamente è invecchiato molto meglio di quanto potreste pensare.

Certo, con la velocità di miglioramento della computer grafica, solo 14 anni di distanza si notano assai più che usando un metodo tradizionale, ma trovo intellettualmente offensivo criticare per partito preso qualsiasi film in CG di inizio anni 2000, come molti che hanno affezione verso gli effetti pratici e repulsione verso la CG, volutamente ignorando la realtà dei fatti, ciò che certi effetti speciali pratici sono invecchiati molto male. Abbiate rispetto per artisti che usano un mezzo diverso da qualsiasi cosa abbiate voluto elevare a superiore.

Specialmente considerato che ancora oggi è molto più che “presentabile”, con decenti e puliti modelli dei personaggi, buona realizzazione dei carri armati e vari mecha, e per quanto ridicolo sia da dire, è ancora superiore a moderni anime prodotti in quello che amo definire lo stile “3D CG cel shading anime”, ed alcuni che sono meglio animati non sono molto poi così meglio a livello di personaggi e movimenti rigidotti (ma il trend sta cambiando, con roba come Godzilla Monster Planet e Land Of The Lustrous, la tecnica sta venendo padroneggiata). L’unica cosa che davvero ho trovato sgradevole è il design di Athena, che non solo è diverso da quello del manga, ma è anche bruttarello, al contrario di quelli per gli altri personaggi, con fattezze fedeli a quelle del manga.

Parlando della trama, dicevo ad inizio recensione come questo adattamento si rifaccia anch’esso sui primi volumi del manga (specialmente il secondo, di nuovo), ma si allontani dal materiale originale ancor più di Urban Combat In The City Of Dreams, ed è vero. Molti elementi sono mantenuti come il supercomputer Gaia, Athena, il Consiglio Degli Anziani, i Bioroidi, ma ci sono molte cose inventate appositamente per questa storia e notevoli differenze rispetto al manga, come la natura dei Bioroidi, la caratterizzazione molto diversa di Deunan (il cui passato qui è molto importante per la tram) e Briareos, e la presenza di nuovi antagonisti che rendono la storia più concentrata su un conflitto interno al governo di Olympus stesso.

Appleseed 2004 hitomi e briareos.png

E onestamente il gioco vale la candela, perchè tutti questi cambi e differenze permettono alla storia di reggersi su due piedi da sola, con la sceneggiatura non tirata giù dal dover essere troppo fedele a prescindere, ma che riesce comunque a creare paralleli con scene del manga, affrontandone le tematiche in modo da far notare le somiglianze apposta per rimarcare le proprie differenze a riguardo. Le scene d’azione sono ben dirette, le tematiche in sé (le tipiche che vi aspettate da fantascienza creata a cavallo tra anni 80 e 90) sono affrontate bene, ed il ritmo della narrazione riesce ad equilibrare bene azione e momenti più ponderati e ponderosi.

Ma ci sono alcuni problemi, e non minuzie. La caratterizzazione, ad esempio, non è malvagia ma lascia un po’ a desiderare, tra personaggi che tradiscono e non sapete neanche come si chiamano, antagonisti che sono delineati in grumi di esposizione e le personalità di Deunan e Briareos (con Briareos il cui ruolo è qui minore, vertendo tutto – in un modo o nell’altro – su Deunan), qui molto diverse, più serie, senza il piglio comico e le dinamiche da “coppia sposata”. Sia chiaro, per il tipo di storia che abbiamo qui queste caratterizzazioni di Briareos e Deunan hanno senso, ma non sono eccelse.

Poi c’è il fatto che la sceneggiatura altrimenti buona (anche se potrebbe meglio affrontare tematiche relative ai Bioroidi) verso la fine prende dei fossi non da poco, con cose che succedono senza vera spiegazione, come un personaggio che fino ad allora era in coma (dentro un letto di contenimento, tra l’altro) e dopo la cura per qualche motivo sa quale delle fortezze mobili che attaccano è la principale, come fare per disattivarla , e pure che codice usare. COSA? E già che ci siamo, chi comanda od ha ordinato alle fortezze mobili di attaccare, se tutti i personaggi antagonisti sono stati sistemati in un modo o nell’altro, e Gaia è stata messa offline? Questo e cose che magari meriterebbero 2 minuti di spiegazione che sono rapidamente risolte in due battute, e fine.

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Trovo incredibile che mi trovi a fare le stesse critiche anche qui, ed in questo caso non regge neanche la vacua scusante che Urban Combat In The City Of Dreams aveva, ovvero il fatto che quello era un OVA e non era mai inteso che avesse la durata di un film. Questo no, questo è un film che dura 1 ora e 45 minuti, con alti livelli di produzione per l’epoca, con musiche di vari artisti (Basement Jaxx, Paul Oakenfold, Ryuichi Sakamoto, etc.) ad indicarne un (voluto) respiro internazionale, oltre ad una citazione biblica messa in incipit che non è caso (sì, ho controllato).

La mia recensione si basa sulla versione DVD britannica a due dischi, uno con il film, uno con gli extra, cioè un making of dettagliato, dei design di produzione, info sul mondo di Appleseed, una galleria delle immagini, profili dello staff, e trailer.

Colpi di china

“Appleseed 2004” è un altro adattamento di Appleseed che cambia molto dal materiale originale per avere una storia propria, usando elementi del manga ma alla fine facendo una cosa sua, con molte differenze ed elementi nuovi rispetto al manga di Shirow, e come per Ghost In The Shell, va bene se la visione mantiene elementi e tematiche importanti dal manga, ne mantiene lo spirito e parte del messaggio. Ed in questo caso, va bene… con alcune doverose riserve.

Va ribadito che questo film è molto diverso dal manga (ma di nuovo, caratterizzazioni differenti dello stesso personaggio è una cosa che Motoko Kusanagi ben conosce), più di quanto pensavo, ma è ben fatto in sé, riesce a stare sulle sue gambe ed usare gli elementi del materiale originale senza dipendere da esso, e la qualità dell’animazione è ancora molto buona per CG anime del 2004 (è meglio anche di titoli recente che usano la “3D CG” per replicare lo stile anime), oggi datata, il che è sfortunato ma non può essere colpa della Geneon, visti gli alti valori di produzione ed una consistente direzione artistica.

Appleseed 2004 a biblical quote that makes sense in context.png

Peccato che l’altrimenti buona sceneggiatura abbia dei buchi di trama non da poco nell’atto finale, e negli ultimi minuti il tutto sembri velocemente risolto quando poteva esserci una conclusione meno “frettolosa”. Sì, questo è comune a molta animazione giapponese, ma è comunque un po’ frettoloso come finisce (potevate perdere due minuti a spiegare cose in maniera meno rapida, cose che vanno spiegate), e non è neanche il caso di Urban Combat In The City Of Dreams in cui dovevano impacchettare il tutto in 1 ora e qualche minuto, questo film dura 105 minuti.

Ciò nonostante, è decisamente un’interpretazione buona di Appleseed, diversa, ma comunque solida, ben diretta e con una visione propria, che sa prendere elementi dalla serie e fare qualcosa di suo con essi, sebbene non sia priva di clichè del genere, e le caratterizzazioni siano sì decenti, ma lascino un po’ a desiderare, anche senza paragonarle a quelle del manga di Shirow.

Questo ebbe un seguito, Appleseed: Ex Machina, e di quello parleremo nel prossimo numero della retrospettiva!

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