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–Bozza
3 anni dopo aver sventato il colpo di stato, l’eccidio di Bioroidi e la sterilizzazione degli umani combattendo contro fortezze mobili (che ancora non si capisce bene chi le abbia attivate nel film precedente), Deunan e Briareos si sono riconciliati e si godono la loro vita assieme, dividendosi tra E-Swat e vita di coppia nella pacificata Olympus.
….. Od almeno questo è quello che direi se il film fosse davvero un seguito, come riportato su Wikipedia ed altri siti. Ma no, nonostante sia definito un seguito di “Appleseed 2004” (al quale mi riferirò così d’ora in avanti, per comodità), non lo è, è un altro reboot che ignora la continuità dei precedenti adattamenti, sebbene condivida gli stessi studi d’animazione, lo stesso regista (Shinji Aramaki), ed alcuni elementi del mondo di Appleseed come delineati nel lungometraggio del 2004.
Dopo una breve introduzione che ci riassume brevemente la premessa di Appleseed (la città di Olympus costruita come utopia dopo che la Terza Guerra Mondiale ha preso luogo, abitata in gran parte da Bioridi, cioè umani geneticamente modificati per avere emozioni pericolose represse), siamo buttati nell’azione, con Deunan e Briareos, facenti parte dell’E-SWAT di Olympus, che volano verso una chiesa occupata da terroristi cyborg, i quali tengono in ostaggio un diplomatico europeo.
La missione riesce, il duo torna ad Olympus ma a causa delle ferite riportate Briareos è confinato in ospedale, ed a Deunan è affidato un nuovo partner, Tereus, un bioroide che assomiglia alla forma umana di Briareos (essendo stato clonato dal suo DNA, in quanto ritenuto perfetto come “base” per soldati). Riluttante, Deunan viene affiancata da Tereus, ma nel frattempo accadono diversi attacchi messi in atto da cyborg, e si sospetta il coinvolgimento della Poseidon, manifatturiere delle parti trovate nei cyborg.
–Inchiostratura
Trovo un po’ strana la scelta di fare un altro reboot visto che l’ultimo film era uscito solo 3 anni prima, era dallo stesso regista, specialmente quando la trama di questo poteva facilmente prendere luogo dopo il finale di “Appleseed 2004”. Poteva essere un seguito (sarebbe bastate alcune leggere modifiche allo script)…..ma non lo è.
Quindi sì, abbiamo un altra storia originale ambientata nell’universo di Appleseed, una che nuovamente mette Deunan e Briareos al centro di essa (come sarebbe lecito aspettarsi), la cui relazione è messa in difficoltà dall’arrivo di Tereus, un Bioroide creato usando come base il DNA di Briareos stesso (ritenuto un modello perfetto per bioridi soldato, una novità vista la natura placida dei normali Bioridi), con lo stesso aspetto di Briareos da umano ed una personalità quasi identica.
Questo – copulato con una minaccia che coinvolge sia cyborg sia normali umani – potrebbe portarvi a pensare che la trama vada verso il clichè del “meglio il clone o l’originale?”, o l’altrettanto trito sacrificio in extremis del clone che salva l’originale, motivato in maniera insipida. Sì, certo, tra Tereus e Briareos si crea una naturale rivalità vista la loro mutuale attenzione verso Deunan (e l’avere lo stesso DNA), ma il copione evita di cogliere il frutto dal ramo basso, ed onestamente la caratterizzazione qui è un passo avanti rispetto al precedente film, e riesce a dare un po’ di spazio a Briareos invece di essere quasi totalmente “Deunan-centrico” come lo era “Appleseed 2004”.
Il fatto che la sceneggiatura si eviti diversi pessimi clichè del cinema di fantascienza (specialmente della branca cyberpunk) non vuol dire che gli evita TUTTI, ma quelli scelti per il vero antagonista (e la sua natura, niente spoiler, sarebbero assai memosi) sono tipici di questo cinema, sì, ma ben eseguiti.
Onestamente penso che il precedente film avesse una posta in gioco più interessante per quanto riguarda motivazioni e complotti, ma il ritmo della narrazione è più compatto ed l’esecuzione onestamente più godibile, anche grazie alle scene d’azione che godono di migliore animazione e della presenza di John Woo come produttore, che si sente eccome con personaggi che sparano a mezz’aria con doppie armi (magari mentre saltano rompendo una vetrata), la fotografia scelta per queste scene, ed una regia con maggiore enfasi sullo spettacolare. Nulla di cui lamentarsi, direi.
Una cosa che ho apprezzato è l’elemento politico e le complicazioni che ne nascono, visto che al contrario del film del 2004, qui Olympus non esiste come unica città, ma ci sono anche altri paesi, il letterale resto del mondo che in qualche modo si è riorganizzato dopo la Terza Guerra Mondiale, come sarebbe lecito aspettarsi, visto che non fu nucleare.
A livello tecnico, il passo avanti dopo soli 3 anni è notevole (ed il film del 2004 era invecchiato meglio di quanto pensavo a riguardo), la CGI è notabilmente migliorata, con maggior dettaglio, linee più marcate per i tratti dei personaggi, un miglior effetto cel shading, movimenti dei personaggi molto più fluidi, in generale con livelli di produzione superiori. Per quanto riguarda l’audio, la colonna sonora è decente, eccezion fatta per alcune scene con quello che chiamerò “fake metal”, che è usato pochissimo nel film ma semplicemente sta meglio in Devil May Cry che in Appleseed, anche se alcune scene d’azione “tamonze” un po’ lo chiamano.
Per quanto riguarda i design, quelli di Deunan e Briareos rimangono essenzialmente identici, con personaggi secondari che non subiscono modifiche estetiche come Yoshitsune ed Hitomi, od hanno nuovi design, come Nike ed Athena, che nuovamente subisce un redesign, solo che stavolta è uno buono, decisamente migliore di quello strano look da vecchia visto in Appleseed 2004.
L’unica piccola lamentela a riguardo è sul design umano di Briareos, che non mi sembra del tutto adatto alla sua personalità, avrei immaginato più un rude ma caloroso uomo nerboruto o dal look vissuto che quello di un bishounen. Boh.
Tra le altre cose, Miuccia Prada (fan di “Appleseed 2004”, apparentemente) ha disegnato due costumi per Deunan, utilizzati in situazioni di ritrovo sociale tra i vari personaggi. Una collaborazione curiosa ed inusitata.
Curiosamente, la versione britannica del film NON include la traccia audio originale con sottotitoli in inglese e/o italiano, solo il doppiaggio inglese e tedesco, quindi ho optato per la lingua d’Albione, e sono rimasto soddisfatto, c’è un buon doppiaggio inglese, che piacevole sorpresa. Purtroppo il buon lavoro fatto dai doppiatori americani (con molta gente che regolarmente lavora nell’animazione, non di prima piuma) non rende alcuni scambi di battute meno clichè, ma amen.
–Colpi di china
Appleseed: Ex Machina non è un seguito del film del 2004 (nonostante potesse facilmente esserlo e sia spesso riportato come tale), ma è un notevole miglioramento sotto tutti i fronti rispetto al precedente sforzo del regista Shinji Aramaki.
Animazione in CG di qualità migliore, migliori disegni, movimenti dei personaggi molto meno rigidi, ed una migliore caratterizzazione, con il risultato che qui la relazione Deunan-Briareos è meglio sviluppata, e Briareos riceve più spazio, anche per meglio evidenziare la rivalità con Tereus, un Bioroide clonato dal suo DNA (il cui design è un po’ strano in questo contesto). Fortunatamente la sceneggiatura ha il gusto di evitarsi i peggiori clichè relativi ai personaggi clonati, ma la storia originale qui presentata non evita tutti i clichè sci-fi, seppur scegliendone alcuni tra i migliori, e l’esecuzione permette di passare sopra ad un antagonista con masterplan non eccelso.
Questo anche grazie ad una migliore regia e la presenza di John Woo come produttore, che ha portato ad avere delle ottime scene d’azione, dinamiche, spettacolari (come la concitata battaglia finale nel laboratorio fortezza abbandonato), in cui la mano di Woo è facilmente riconoscibile.
Sebbene continui ad incuriosirmi come questi adattamenti di Appleseed decidano di allontanarsi o comunque usare ben poco dal materiale originale (nonostante apprezzi che vogliano avere idee proprie ed usare sceneggiature non ricalcate dal manga) quando esso offre così tanti spunti, Appleseed Ex Machina è un buon film che usa il setting ed i personaggi dell’opera di Masamune Shirow per raccontare la sua storia, e gli usa bene.
Più divertente e spettacolare che filosofico, ma un deciso passo in avanti rispetto al precedente film del 2004, e non solo perchè NON ci sono buchi di sceneggiatura stavolta.
Decisamente meritevole di un’occhiata, a breve per Appleseed XIII!
Una risposta a "[ZOATROPIA] Appleseed: Ex Machina (2007)"