Hereditary – Le Radici Del Male (2018) [RECENSIONE] Roots Messy Roots

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C’è una nuova “horror sensation” che si fa notare su siti specializzati, io ne vengo a conoscenza, vedo la critica statunitense pressapoco concorde ED entusiasta, mi uncuriosisco, ed aspetto che arrivi nelle italiche sale cinematografiche, il che significa c’è probabilità passi in secondo piano in quel periodo di tempo, o che mi ricordi di altre cose che dovrei coprire sul sito.

Non è una lamentela, di sicuro la critica – non tutta – non sempre si esalta a caso (a prescindere da cosa vogliate credere, perchè la vox populi non è giusta di per sé), e sono felice di essermi tolto la curiosità con Get Out, e più recentemente con A Quiet Place, segno che sono anni felici, di successi sia al botteghino sia tra pubblico e critica per il genere horror, non l’eterno periodo di merda che molti nostalgici con il paraocchi credono che sia (magari alzando lo sguardo solo per film horror cagata).

Anche se dirci che è “dai produttori di Split” non mi rende fiducioso (presumo anni di delusioni hanno fatto sembrare quel film di Shyamalan un gran film, anche se ti sputava il messaggio subdolo quanto un porco a propulsione, ma non divaghiamo), devo dire che il trailer era promettente, il film è uscito questo 25 luglio nelle sale italiane, sono riuscito a vederlo solo due giorni fa, ed ecco cosa ne penso.

La trama parte come un dramma familiare, con l’anziana Ellen che muore, e gli oscuri segreti di famiglia (che ella custodiva) incominciano ad emergere lentamente, facendo temere che anche gli altri membri siano destinati ad eventi funesti e tragici, come una maledizione ereditata, appunto. Ed ovviamente, la vecchia non ha lasciato manco un centesimo. Se siete vecchi, non morite, per favore, che sono casini.

DRAMA AND OTHER COMFORTS

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Hereditary è un film sorprendemente frustrante, uno che non mi dà nessuna gioia criticarlo, perchè non è un Bye Bye Man (o similia) che già dal titolo o dal marketing sapete che andrete incontro a qualcosa di bassissima risma, questo è un film con ambizione che vuole essere un film horror con una storia centrata sul dramma familiare. E qui sta il problema.

Non nell’ambizione, ma nel fatto che Hereditary è assai forte quando si concentra sul dramma familiare, e quando entrano il gioco gli elementi horror, questi raramente potenziano il dramma, anzi, spesso portano a scene risibili, od a scene intense ed atmosferiche che però il regista lascia proseguire fino al punto in cui diventano quasi comiche. Involontariamente, sì, ma risibili comunque.

Non aiuta affatto il continuo ed altalenante cambio di tono, anzi, con il film che vuole essere sia dramma su una famiglia consumata da tragedie e misteri, sia un film horror con l’angolo “spiriti, e come parlare con essi”, e semplicemente non ci riesce. Non è neanche un caso di “non ci prova”, ma è paradossalmente “peggio” per questo, ed alcune scene sono salvate in extremis dall’essere esilaranti grazie alle ottime recitazioni. Ci sono tante cose sbagliate in questo film, ma il cast NON è una di esse, senza dubbio.

PLOT DIGGERS

Ed a questo proposito, la storia poteva funzionare, il film inizia bene, e relativamente presto c’è un colpo di scena assai ben riuscito….. ma poi vi accorgete che è lì giusto per effetto shock, non perchè serva davvero alla trama, vista la piega che questa prende nell’atto finale, e più il film prosegue su quel binario, più la sceneggiatura incomincia a mostrare diversi buchi, e l’elemento horror sembrare più un fastidioso bagaglio per la caratterizzazione dei personaggi, per la narrazione.

Come dicevo prima, questo è un film frustrante perchè davvero poteva riuscire nel suo intento di fare un horror psicologico e soprannaturale come strumento di una storia sui drammi familiari (come fatto da Babadook), ma il ritmo della narrazione lento non aiuta, visto che gli sbalzi di tono distruggono molta dall’atmosfera che il film si impegna a creare, assieme alle buone caratterizzazioni minate da una sceneggiatura che sul finale sembra voler pigiare l’accelleratore su clichè horror perchè può, quasi a voler ignorare quanto detto e fatto prima pur di avere qualcosa visivamente od emotivamente forte, a prescindere che abbia davvero senso o meno in contesto.

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Volevate un uomo in fiamme? No? Ok, eccovelo comunque, non fate domande sul perchè, questa è l’attitudine che regna sovrana nell’atto finale, in cui vi chiederete perchè mai i personaggi abbiano agito così quando c’erano modi più facili e veloci di fare la stessa cosa, viste le poche ed arbitrarie regole sul soprannaturale stabilite in fretta e furia, perchè era necessario spendere altri minuti su scene oniriche per ri-ri-stabilire cose già confermate scene fa, o per reiterare alcune gimmick che potevano essere inquietanti, ma  – ribadisco – finiscono per essere involontariamente comiche.

Ora, sì, certi tipi di pubblico (ragazzini che credono di essere commentatori esilaranti, soprattuto) rideranno per qualsiasi cosa non trovino figo, ma un film del genere involontariamente risulta ilare in più occasioni, e si merita un po’ di beffa, specialmente visto il finale…. che è un finale, eccome se lo è, non una sequenza orrenda se non fosse in questo film. Voglio ribadire – di nuovo – che in messo a questo casino di film ci sono cose da apprezzare oltre a quelle già dette, come l’ottima fotografia, l’eccellente illuminazione, e momenti intesi che rimangono ben fatti, nonostante tutto quello che il film fa per sabotare (sempre involontariamente) sé stesso.

Commento Finale

Hereditary – Le Radici Del Male (2018) non è quel tipo di film confuso su cosa vuole essere, è uno di quelli che ha deciso di voler essere un pò  Goodnight Mommy, un pò L’Esorcista, un pò The Wicker Man, tutti assieme, un film che ci prova senza pensare al “come”, ambizioso sì, ma anche una scommessa mal ponderata, che nonostante tutto ci va molto vicino, quasi ci riesce.

Ed è un “quasi” bello grosso, perchè rende il film un semi-pastrocchio altalenante, in cui ottime scene sono seguite da altre che ci provano troppo (specialmente quelle horror) e risultano ridicole, con un’atmosfera che sarebbe ben riuscita se una scena intensa non fosse seguita da una di tono involontariamente pseudo-comico, e questo continuo “saliscendi” ha un effetto negativo sull’esperienza, eccome, rendendo difficile prendere sul serio il film in certi punti.

Specialmente quando la narrativa si focalizza sull’elemento horror e soprannaturale, che ultimamente il regista non sa ben usare, e la sceneggiatura che stabilisce le relative regole molto casualona non aiuta, con interi archi narrativi che non servono ai personaggi ma sono inutili ai fini della storia, ed un ritmo della narrazione lento che pesa visto – appunto – come molte scene siano inutili perchè tanto qui la sceneggiatura dice che un uomo prende fuoco, lo fa e basta. Ed il finale….. non aiuta la causa del film, anzi.

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Questo è un film frustrante da recensire, perchè ci sono momenti molto ben riusciti, i personaggi sono ben scritti, le recitazioni ottime (tanto da salvare in extremis scene altrimenti ridicole), la fotografia e l’illuminazione horror davvero buone, ma il “resto” del film è un continuo flip flop tra ottimo e ridicolo (quasi comico), con sbalzi tonali continui che rovinano l’atmosfera altrimenti meticolosamente costruita, ed una sceneggiatura che più tocca l’elemento horror, meno sembra capace di gestirlo, visto come l’atto finale sfilacci malamente le sotto-trame, lasciando più domande che risposte soddisfacenti.

Il film è al suo meglio quando è un dramma familiare, ma è uno che si ritrova l’elemento horror come bagaglio sgradito da dover portare con sè, come un grappolo di cirripedi attaccati alla prua ma che nessuno ha voluto rimuovere, a qual fine non si sa. Un peccato, perchè Hereditary poteva – davvero – essere molto meglio.

Ma di fatti è un bel casino di film, non uno orrendo, ma uno assai deludente, non importa quanti modellini inquietanti (e ben realizzati) mi fai vedere o quanti assurdi paragoni siano stampati sulla locandina. Cosa abbia visto la critica americana non lo so.

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