[EXPRESSO] Dark Hall (2018) | Ghost Galz

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Lasciando perdere il titolo un po’ ridicolo (a due passi da poter essere usato per il trillionesimo survival horror su Steam), Dark Hall ha una premessa semplice ma potenzialmente intrigante: 5 ragazze turbolente sono mandate a BlackWood, una sorta di riformatorio/casa per ragazze speciali, con l’idea di farle diventare geni sviluppando le loro peculiarità.

La casa/scuola è la tipica villa antica rurale situata nel nulla, e per meglio riuscire nel piano di studio (aritmetica, letteratura, musica, arte), niente smarthphones, niente internet. Le cose sembrano andar bene, con le 5 ragazze che migliorano nei vari campi a velocità incredibile, troppo incredibile, e le continue visioni le fanno sospettare che la rettrice (interpretata da Uma Thurman) le nasconda qualcosa.

È una storia di fantasmi unita ad un teen drama (con tutte le ragazze che vengono da situazioni difficili, piccoli crimini alle spalle, la tipica roba che vi aspettate, incluso il professore “bbono”), il che va benissimo, le recitazioni sono buone (specialmente la Thurman), l’atmosfera horror d’epoca – in un film che prende luogo ai tempi nostri – è ottenuta in maniera ben pensata, la narrazione procede a ritmo costante, ma la sceneggiatura è quello che impedisce a questo film di essere decente.

Cose come i personaggi che impiegano fin troppo per accorgersi che qualcosa non va (dopo aver già visto compagne andare in trance più e più volte), la prevedibilità degli sviluppi narrativi, i vari clichè (sia da film horror che teen drama) usati senza particolare gusto o maestria, e soprattutto il “perchè” sui fantasmi, con il film che prolisso deve spiegarsi in 3 separate scene, e nonostante ciò siete ancora con più domande che risposte al riguardo.

Quello, ed il fatto che alla fine il tutto è assai…. generico. Non brutto, ma mediocre.

Si lascia guardare senza indurre narcolessi, ma è assai dimenticabile.

*alza spalle*

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Gamera-Thon [FINE & CLASSIFICA FILM]

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Le avventure dell’unica ed inimitabile tartaruga gigante sputafuoco con propulsori jet terminano qui. Almeno al momento, con la serie ferma dopo Gamera The Brave/Piccoli Eroi Gamera del 2006, e nessuna novità dopo il trailer “proof of concept” del 2015 che – diciamoci la verità – era principalmente inteso per celebrare il 50° anniversario di Gamera, e come sonda per vedere quanto interesse ci fosse nel personaggio e franchise, non per annunciare un nuovo film. Continua a leggere

GAMERA-THON #12: Gamera The Brave (2006) [END]

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AKA: Piccoli Eroi: Gamera

BAMBINI IRRITANTI-METER: 3/10
WEIRDO KAIJU-METER: 2/5
GORE-METER: 3/5

Gamera 3: The Revenge of Iris fece anche buoni incassi all’epoca, e nonostante il finale aperto con Gamera pronto ad attaccare un’orda enorme di Gyaos, beh, era l’ultimo film della trilogia, quindi – in maniera assai logica – segnò la fine di essa e la conclusione dell’era Heisei del franchise, che riprese 7 anni dopo, con Gamera: The Brave, il secondo reboot della serie, diretto da Ryuta Tasaki (regista di molte serie TV di Kamen Rider, altri episodi del genere Super Sentai, ed anche di Sailor Moon), stavolta prodotto dalla Kadokawa Pictures, che acquisì i rimanenti assetti della nuova Daiei e si rinominò “Kadokawa Daiei Pictures”.

Questo fu il primo e l’ultimo film dell’era Millennium della serie, il che non fa esattamente sperar bene, con il problema bonus che questo segue la trilogia reboot di Shusuke Kaneko e Kazunori Ito, quindi il mazzo non è mescolato in favore di questo film, anche se è ingiusto (ed allo stesso tempo inevitabile) paragonarlo ai tre film precedenti. Ma parliamo della trama. Continua a leggere