Preview Of Upcoming Attractions: OTTOBRE 2018

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Purtroppo questo ottobre NON ci sarà la prevista retrospettiva sulla serie originale “Of The Dead” di George A. Romero, causa impegni personali e tempistiche che non lo permettono. Quindi è (a malincuore) rimandata a febbraio 2019. 😦

-Recensione integrale de L’Uomo Che Uccise Don Chisciotte (2018)

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-2 numeri del Grind Cafe EX

-numero ZOATROPIA su Junji Ito Collection (2018)-

-recensione di Franken Fran

[EXPRESSO] The Incredibles 2 (2018) | Supah Sixties

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Dopo 14 anni di attesa, è bello vedere la Pixar tornare sulla amata famiglia di supereroi, dopo aver fatto dei film-pubblicità per la linea di giocattoli di macchinine (e non viceversa).. ed averci dato film come Ratatouille, Wall-E, Up e più recentemente l’ottimo Coco.

Brad Bird ritorna alla regia (e sceneggiatura), con la storia che vede Helen Parr scelta come faccia di una campagna pro-supereroi (sempre illegali) come professione, Bob a dover fare un normale padre di famiglia, badando alla casa ed ai figli, tra i quali il più giovane (Jack Jack) che mostra i primi segni di superpoteri. Ma ovviamente le cose non vanno come previsto, con un nuovo villain che ha un piano malvagio con la solita distruzione totale compresa.

Quindi tocca ai “legalmente diversi dai Fantastici 4” salvare il giorno, con l’aiuto del vecchio amico di famiglia Siberius.

Sebbene non enorme nel “gran disegno delle cose”, un divario di 14 anni è meno notabile del previsto, sia perchè la famiglia di supereroi è – anche ora – un concept unico, sia perchè il mondo degli Incredibili è uno strano mix di moderno e retrò, con treni gravitazionali, microcamere in HD, ma anche reporter che usano macchine fotografiche meccaniche, come in una visione cinematografica degli anni 60, cosa resa più chiara da cose come brevi clip di Johnny Quest alla tv.

E soprattutto dal cattivo, l’Ipnotizzaschermi, non che possa avere senso anche oggi, ma sembra qualcosa che già ad inizi 2000 aveva un tocco retrò, ora ancora più. Questo è il problema maggiore del film, un villain non eccelso, ma ciò nonostante la dinamica familiare è ottima come sempre, i personaggi (con i memorabili design di Bird) scritti benissimo, e c’è un fantastico equilibrio tra momenti comici, emotivi e superbe scene d’azione. Pixar in ottima, ottima forma, consigliato.

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P.S.: molto bello anche il corto “Bao” mostrato prima del film (come da tradizione per la Pixar).

[EXPRESSO] The Nun (2018) | Devil Sister Act

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Premessa: non ho visto gli Annabelle, ma i due The Conjuring sì, e sebbene non fossi esattamente pieno di speranza per uno spin-off (che si ricollega più al primo The Conjuring che al secondo, curiosamente) sulle origini di Valak, c’era del potenziale nella suora posseduta (che mi ricorda un po’ la modella protagonista dell’eponima storia di Junji Ito).

La storia vede il Vaticano convocare padre Burke perchè esamini un recente caso di una suora morta suicida in un’abbazia della Romania, accompagnato dalla noviziata Irene (Taissa Farmiga). Lì scoprono che l’abbazia nasconde un oscuro segreto, e sono costretti a confrontare una forte entità demoniaca, che si presenta nella forma di una suora demoniaca (sempre interpretata da Bonnie Aarons).

Ed onestamente è come mi aspettavo, non eccelso, ma neanche orrendo, ok, ben prodotto, decisamente non noioso, ma tutt’altro che perfetto. The Nun condivide con The Conjuring 2 (di cui è spin-off) il tono poco subdolo, non necessariamente un problema, ma è difficile dire che aiuta quando non c’è nessun mistero, visto che il film fa pure un piccolo recap su Valak per farvi sapere fin da subito cosa è la titolare “sora”. E la origin story di Valak è interessante, quasi a difetto della storia raccontata qui, perchè avrei preferito vedere quella piuttosto.

Andrebbe meglio se il film facesse pace con questo suo tono, senza tentare di voler tenere nascosto il reveal della suora quando poi sguinzaglia suore zombi-demoni che assaltano fisicamente i protagonisti o comunque ha momenti che dovrebbero essere spaventosi o tesi ma risultano goffi – o non efficaci come previsto – (oltre a momenti intesi come tali). Ha uno dei migliori jump scare visti in anni, ha degli ottimi momenti, ma per ogni cosa buona, il film inciampa su qualcos’altro, finendo per essere godibile, ma nulla di che davvero.

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Ninja Dragon (1986) [RECENSIONE] | Mobster Mash

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Che bel font.

Settembre, mese di foglie ambrate, pioggerelle, cieli grigi… e ninja.

Ma d’altronde è sempre il momento per parlare di un film sui ninja di Godfrey Ho, e siccome ho già recensito Ninja Terminator e Golden Ninja Warrior, tanto vale prendere uno dei rimanenti…. di quelli effettivamente messi su DVD, ce ne sono troppi di questi film da Ho e compagnia, tanti da poterci fare una grossa sotto-rubrica… che non ho intenzione di fare. 🙂 Continua a leggere

[EXPRESSO] Gotti – Il Primo Padrino (2018) | Merda Nostra

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La mafia è un mucchio di merda.

Ed anche questo film di Kevin Connelly non scherza con il polisfato organico.

Non sono sorpreso di questo, visto che critica e pubblico estero l’hanno distrutto (e qui idem), ma sono sorpreso dal modo in cui è una pila di merda. Beh, di sicuro non posso dire di aver visto molti film su mafiosi che sono propaganda mafiosa, ma Gotti è certamente uno di quelli che raccontano la vita di un mafioso e vanno ben oltre il rendere umano il personaggio, che è un mafioso, un criminale, un assassino, ma è dipinto come se non ne avesse davvero colpa lui, il poveretto.

E se questo non fosse già abbastanza disgustoso di suo, il film in sé è davvero mal diretto, con una narrazione che parte subito in analessi ma non riesce assolutamente a tenersi assieme, con scene che sembrano incollate l’una con l’altra e che sono interrotte per tornare all’inizio senza aver nulla di sostanza di aggiungere, quando non ci sono eccessivamente brusche ellissi narrative dopo decine di scene noiose o tirate per le lunghe.

E quando non è confusionario, è semplicemente noioso, prolisso, clichè da morire, o semplicemente ridicolo, ancor più perchè tratta Gotti e compari come vittime di ingiustizie che cercano di combattere il brutto e cattivo governo, che sono FORZATI ad essere membri della criminalità organizzata per il “bene delle persone”.

Sapete, le solite persone a cui questi “uomini d’onore” sparano in testa da dietro, se necessario. Come ciliegina sulla torta, c’è il fatto che il regista probabilmente NON intendeva fare un gangster movie pro-gangster, ma questo è Gotti. Il cast è buono, anche lo scientologista più famoso di Hollywood offre una…decente performance, ma c’è poco da fare con una sceneggiatura di bassa risma come questa.

Davvero, davvero orrido.

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[EXPRESSO] Bleach (2018) | Death and The Strawberry

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Sebbene non il miglior fumetto da adattare in live-action, ho un certo affetto per lo shonen manga di Tite Kubo, e quello di FMA dell’anno scorso era guardabile, perchè no?

Diretto da Shinsuke Sato (con una certa esperienza nelle trasposizioni da manga/anime a live-action), questo adattamento live-action del manga di Tite Kubo si prende alcune libertà con l’aspetto dei personaggi (alcuni neanche cercano di fargli somigliare a quelli del manga) e molte con la storia, tagliando fuori Kon (perdita accettabile) tra le altre cose, il che è inevitabile quando devi comprimere 70 capitoli in un film sotto le 2 ore.

La trama, nel caso non siate familiari con Bleach. Ichigo Kurosaki, 15enne dai capelli arancioni, studente, capace di vedere i fantasmi, e recentemente diventato uno Shinigami, un dio della morte, ricevendo i poteri da uno di essi, Rukia Kukichi, per salvare la sua famiglia da creature definite Hollow. Ichigo non voleva questo, ma è pressato da Rukia a sostituirla nel frattempo, ed altri Shinigami arrivano dalla Soul Society per investigare sull’improvvisa sparizione dei poteri della collega..

Tagliando molti elementi della storia originale, il film decide di porre più enfasi sul rapporto tra Ichigo e Rukia, dando ad esso un angolo romantico, il che andrebbe anche bene se non ci fosse pure la solita puttanata “i sentimenti ti rendono debole”, per favore, neanche il manga era così trito e clichè. Bizzarro, quando molti elementi cartooneschi sono epurati nel tentativo di rendere più credibile una storia del genere con attori veri.

Nonostante ciò, non è male, con un buon ritmo della narrazione, un buon casting (tutto sommato), una decente regia che dà il suo meglio nelle scene d’azione, ben coreografate e con un’ottima CG per gli Hollow. È ok, anche se un po’ soffocante per lo spettatore casuale e “sequel-baita” forte.

Decente.

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PRIMACREMA #13: Frankenstein Family (2018)

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Cosa: Episodi 1-2-3
Dove: Crunchyroll
Potenziale: 2/5

Basato su un recente manwha (termine usato per definire fumetti coreani) di Yanai, questo è un anime di cui non sentii affatto parlare (non ricordo neanche di pubblicità sugli account social di Crunchyroll, o di menzioni altrove), ma ad inizio settembre arrivarono i primi 2 episodi, ed è il tipo di sorpresa che mi interessa. Apparentemente doveva arrivare su Netflix, ma poi è apparso su Crunchyroll con sottotitoli in italiano, con 2 episodi aggiunti ogni settimana.

Il titolo è allo stesso tempo corretto ed opaco sull’argomento, perchè non è la storia di una famiglia Frankenstein sopravvissuta nelle decade ed un racconto sugli esperimenti che i vari membri della dinastia hanno compiuto (o come una versione slice of life di Franken Fran), ma è sui cinque figli di due scienziati, arrestati per aver compiuto esperimenti illegali ed aver modificato geneticamente i propri figli.

Il fratello più giovane, Tanisu, è un genio e l’unico ad esser stato cresciuto come un normale essere umano, senza modifiche di sorta, ed a lui tocca prendersi cura degli altri fratelli e sorelle, dopo che sono stati mandati su un’isola lontana dai servizi sociali. Continua a leggere