Stagione: 1 di 1
Episodi: 12 + 3 OVA
Disponibilità in Italia: Crunchyroll (esclusi OVA)
–Bozza
Yuru Camp fu una delle mie serie preferite di inizio anno (ed il soggetto del primo numero di Primacrema), la perfetta serie slice of life invernale ma che non richiede di andare in Antartide (parlo di A Place Further Than The Universe, che non ho visto), e non l’unica serie anime sul campeggio uscita in quel periodo, visto che ci fu anche Encouragement Of Climb. Non sono sorpreso che ci sia un anime sul camping, visto che qualche mese fa ho scritto le prime impressioni sulla versione battle anime di “Esplorando Il Corpo Umano”, con cellule antropomorfiche e tumori con il tenore muscolare di Tetsuo.
Basato sull’omonimo manga di Afro, la serie tratta le vicende di Shima Rin, una ragazza delle medie che ama campeggiare in solitaria, e durante il suo pernottamento a Motosuko incontra la allegra ma sbadata Nadeshiko Kagamihara, che grazie a Rin scopre di gradire il campeggio, ed assieme ad altre loro 3 amiche, fanno gruppetto (aprendo anche il “Club Dell’Apercolo” a scuola) e viaggiano in vari punti del giappone, mangiando specialità locali, e rilassandosi come se non ci fosse un domani.
Sì, è un’altra serie sul “nulla”, sul quotidiano, e che nulla, signori che nulla!
–Inchiostratura
Se c’è una cosa che anni di slice of life mi hanno insegnato è che non deve succedere nulla di importante, non ci devono essere drammi o raggi laser, ma che a volte basta il quotidiano, e sicuramente i giapponesi ne hanno fatto un’arte nel rendere eventi comuni ed attività normali un’avventura divertente, gradevole, visto tanto florido ed amato è lo slice of life come genere in manga ed anime. In questo caso le vicende non prendono il tono comico e l’assurdità surreale di Nichijou, non ci sono suplexatori di capre, adorabili robot con la rotella a carica sulla schiena, tizi favolosi ed impossibilmente stilosi come Sakamoto (a proposito, Sono Sakamoto, Perchè? È altamente consigliato) od improbabili mostri leggendari o strani.
Yuru Camp (noto anche con il titolo inglese, Laid Back Camp) è semplicemente brillante nella sua normalità e molto più aderente alla realtà di altri manga/anime che passano il quotidiana attraverso lenti di varie sottoculture (spesso in cortocircuito onanistico con il pubblico a cui si rivolgono, ciao, Denki-Gai), ed il tema centrale fa qualcosa di “innovativo”, per quanto assurdo o banale possa sembrare: vi vuole fuori di casa e città, a far campeggio nella natura, ed a rilassarvi un cazzo di minuto.
Non in maniera brusca o forzata come la madre che vi dice “esci fuori, una volta ogni tanto, invece di videogames/anime/elettrolisi del bruco”, ma con gentilezza ve lo suggerisce, senza mai esagerare con idilliache visioni del campeggio come l’attività dei re, e lo show dà spesso consigli su come accendere fuochi, sui vari tipi di tenda, su quanto costa l’attrezzatura, spesso con piccole vignette che hanno versioni chibi dei personaggi o roba come il carbone con gli occhioni alla Banjo-Kazooie.
Per citare un’altra ottima serie slice of life “All for Fun, Fun For All”.
Anche se qui il tutto – come già detto – è maggiormente radicato nella realtà, con personaggi che non trovano soldi per le attrezzature da campeggio sotto i sassi (o dalla famiglia ricchissima che può mobilitare intere isole per i pargoli), ma si prendono lavoretti, devono rimandare uscite assieme per via di famiglia, lavoro, etc.
Ma anche se non andrete mai a fare campeggio sulle montagne (giapponesi o meno), non cambia il fatto che Yuru Camp è rilassante, incredibilmente accogliente, caldo, gradevole, ed adorabile, specialmente perchè i suoi personaggi non sono mai troppo esagerati (nei limiti del possibile, sempre un anime è), ed il gruppo è una collezione di tipi che funziona bene assieme, tutt’altro che il forzato gruppo improbabile di clichè archetipali non trovabile in “natura”.
Non è come in K-On dove c’è quella ricca, quella eccessivamente scema, in cui il mondo sembra fatto solo del gruppo di protagoniste per inzicare romance saffica che non era mai intesa di realizzarsi, in cui non sembra esistere altro che il club di musica…. in cui si fa davvero poca musica, tanto che il tutto è un pretesto per moe. NON è questo il caso! Certo, ci sono diversi momenti carinissimi ed adorabili, ma non sono “prefabbricati” clichè, sono semplicemente…..carini, e divertenti, con espressioni comiche semplici ma efficaci.
La serie ha una trama così semplice e quotidiana, e funziona esattamente per questo, perchè comprende le virtù della semplicità nel rilassarsi all’aperto, mangiare qualcosa di buono fatto sul posto con amici, chiaccherare davanti ad un fuoco e via dicendo. Non è che rendendo la trama più complessa Yuru Camp sarebbe stato migliore, tutt’altro, sarebbe stata complessità per l’amore di sé stessa, superflua all’intento dell’anime.
Spesso i personaggi (specialmente quelli femminili) in anime come questo sono resi più “carucci” possibile, ma qui sono gradevoli non in maniera artefatta, e soprattutto le protagoniste sono scritte come ragazzine delle medie, sono credibili come tali. Anche la professoressa che fuori dal lavoro va in campeggio con la sorella e si ubriaca come un ciuco è realistico, assai.
L’animazione è curata da C-Station, che è uno studio d’animazione relativamente nuovo, contando pochi lavori al momento (tra cui il debutto nel 2014 con l’adattamento di Dragonar Academy e l’ adattamento recentissimo di Hoshin Engi, serie con cui sono vagamente familiare, anche se ricordo il cavallo-Moomin-melanzana e poco altro).
Oltre ad essere carina ed gradevole, anche a livello di stile e presentazione la serie si difende bene, con vestiti invernali sono veramente belli, molto colorati, con un design appropriato e degno di nota, il character design è carino, con personaggi distinti ma non irrealistici in proporzioni, o con espressioni facciali particolarmente esotiche.
Rimangono i classici tocchi estetici da manga/anime, come le sopracciglia visibili attraverso i capelli, o cose come la “flesh fang”, ovvero il tipico dente singolo all’angolo della bocca, che è lì per fare simpatia e dare un aria festosa/allegra al personaggio, ma è di carne (come un estensione della bocca) invece che un dente.
Certo – come già detto prima- le reazioni facciali sono sì comiche, ma sono piazzabili all’opposto di altre serie come Nichijou od Asobi Asobase (che ha un bella collezione di facce e reazioni incredibili), più normali, il che ha perfettamente senso con il tono generale, con l’idea che questa è la realtà quotidiana, cosa resa ancor più chiara dalle bellissime panoramiche di siti turistici e visuali montane, ottima fotografia. E la opening (con tanto di fantasiose “tende Gamera”) è perfetta per il tono allegro e rilassante dell’anime.
–Colpi di china
Yuru Camp è un piccolo capolavoro di slice of life, incredibilmente gioioso, rilassante, terapeutico, addirittura, anche per l’argomento scelto, il campeggio, che è presentato non in maniera glorificata, ma come una rilassante attività da fare fuori, da soli ma ancor meglio in compagnia, a chiaccherare osservando il tramonto e mangiando qualcosa di caldo con amici per dimenticarsi la brezza invernale.
Certo, c’è la prevista (e desiderata) carrellata di momenti carini ed adorabili, che non mancano affatto, ma funzionano ancor meglio perchè i personaggi sono disegnati e scritti in maniera più realistica di molti slice of life, con le protagoniste che sono credibili “tipi” delle superiori, così come le situazioni che devono affrontare (il grande ostacolo delle attrezzature costosissime e paghette da studenti, ad esempio), tutte gradevoli e piantate nella realtà quotidiana di un giappone montanaro, fatto di picchi all’orizzonte, visuali naturali evocative, foreste autunnali, ed aree in cui piantar tende, come in più antropomorfo Animal Crossing.
É semplicemente impossibile non godersi quest’atmosfera calda, comoda ed accomodante, queste piccole cose e momenti semplici come lo fanno i personaggi, che si divertono e rilassano in maniera genuina e contagiosa, tanto che non desidererete affatto che la comicità o lo stile fosse più esagerato, più anime, avvolti come sarete nella coperta calda e tazza al cioccolato sotto forma di anime che è Yuru Camp.
(Nel caso non fosse già ovvio) adoro questa serie, e sebbene una seconda stagione dovesse essere confermata qualche mese fa, non si è saputo nulla da maggio, quindi al momento non c’è ancora una seconda stagione in lavorazione, ma sono fiducioso! 🙂
Una risposta a "[ZOATROPIA] Yuru Camp (2018) | Comfy Campers"