Premessa: non ho visto gli Annabelle, ma i due The Conjuring sì, e sebbene non fossi esattamente pieno di speranza per uno spin-off (che si ricollega più al primo The Conjuring che al secondo, curiosamente) sulle origini di Valak, c’era del potenziale nella suora posseduta (che mi ricorda un po’ la modella protagonista dell’eponima storia di Junji Ito).
La storia vede il Vaticano convocare padre Burke perchè esamini un recente caso di una suora morta suicida in un’abbazia della Romania, accompagnato dalla noviziata Irene (Taissa Farmiga). Lì scoprono che l’abbazia nasconde un oscuro segreto, e sono costretti a confrontare una forte entità demoniaca, che si presenta nella forma di una suora demoniaca (sempre interpretata da Bonnie Aarons).
Ed onestamente è come mi aspettavo, non eccelso, ma neanche orrendo, ok, ben prodotto, decisamente non noioso, ma tutt’altro che perfetto. The Nun condivide con The Conjuring 2 (di cui è spin-off) il tono poco subdolo, non necessariamente un problema, ma è difficile dire che aiuta quando non c’è nessun mistero, visto che il film fa pure un piccolo recap su Valak per farvi sapere fin da subito cosa è la titolare “sora”. E la origin story di Valak è interessante, quasi a difetto della storia raccontata qui, perchè avrei preferito vedere quella piuttosto.
Andrebbe meglio se il film facesse pace con questo suo tono, senza tentare di voler tenere nascosto il reveal della suora quando poi sguinzaglia suore zombi-demoni che assaltano fisicamente i protagonisti o comunque ha momenti che dovrebbero essere spaventosi o tesi ma risultano goffi – o non efficaci come previsto – (oltre a momenti intesi come tali). Ha uno dei migliori jump scare visti in anni, ha degli ottimi momenti, ma per ogni cosa buona, il film inciampa su qualcos’altro, finendo per essere godibile, ma nulla di che davvero.