[ZOATROPIA] Van Helsing: The London Assignment (2005)

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Disponibilità in Italia: DVD

Bozza

Btw, la mia recensione si basa sulla versione DVD britannica, ho scoperto dopo aver scritto la recensione che esiste anche una versione italiana chiamata semplicemente “Van Helsing: La Missione Londinese”, e può essere trovata a poco, come la versione UK. Avevo presupposto che non ci fosse proprio anche perchè… onestamente non sapevo neanche che questo prequel animato esistesse, non prima di trovare un volantino pubblicitario a riguardo dentro una copia del videogame di Van Helsing per PS2.

Forse lo conoscevate, ma non ne sentii per niente parlare, e considerate che uscì nello stesso anno del film di Stephen Sommers, a pochi mesi di distanza da esso, quando ancora il lungometraggio era argomento di discussione. Il che indirettamente la dice lunga sull’impatto che il monster mash dal regista de La Mummia (quella del 1999 con Fraser) lasciò sul pubblico.

Rilasciato direttamente su home video, questo è un corto animato diretto da Sharon Bridgeman che – come già detto – si pone come prequel al Van Helsing di Sommers, concentrandosi sulla titolare “missione di Londra”, nella quale Van Helsing ed il suo assistente francescano Carl indagano su misteriosi omicidi per le vie londinesi, scoprendo che c’è dietro il Dottor Jekyll/Hyde, che ha un preciso obiettivo: la Regina Vittoria.

Inchiostratura

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Curiosamente, Jekyll/Hyde non vuole uccidere la Regina Vittoria, ma uccide donne e rinchiude la loro anima in un manufatto, con il quale… distilla l’anima in una sostanza liquida, tutto perchè Vittoria possa bere questo fluido e così ringiovanire all’istante (per un certo periodo), diventando di nuovo la donna di cui il buon dottore si era innamorato anni ed anni orsono, e che vorrebbe sposare.

Immagino sia in qualche modo coerente con l’attitudine di Sommers verso questo franchise, visto che essenzialmente hanno dato una storia à-la Fantasma Dell’Opera – con un po’ di Gobbo Di Notre Dame – al personaggio del Dr. Jekyll/Mr. Hyde. Cose di ultracomodo a parte (la regina non si ricorda che era una vecchia quanto torna giovane, ed il modo per rompere l’incantesimo), non è un’orribile storia per un prequel di Van Helsing, sì, ci sono i soliti caveat come il dover essere per lo più inconsequenziale per gli eventi del film che precede, ma onestamente come prequel fa il suo lavoro, dando retroscena ed una motivazione credibile ad alcuni eventi del film di Sommers (l’astio tra Van Helsing e Jekyll/Hyde e la loro lotta).

In un certo senso, questo prequel animato è migliore di quanto dovrebbe, se non altro per un corto che aveva come prima utilità ricordarvi di Van Helsing film, anzi, vedendolo mi sono chiesto se forse il film di Sommers sarebbe venuto meglio animato, essendo molto cartoonesco di suo, con i vari gadget di Van Helsing fin troppo tecnologici per l’epoca vittoriana (usati anche qui), ed anche questo corto ha migliori setpieces della tana con gli “scroti vampirici”, tra inseguimenti e battaglie su un treno in movimento, caverne sotterranee con un lago di fuoco infernale e guardie inglesi non-morte, e lotte ad alta quote su una mongolfiera.

Sì, dura mezz’ora, ma va benissimo così, non c’era certamente abbastanza storia da sostenere una maggiore durata, ed in questi 30 minuti scarsi succedono diverse cose. E per qualcosa che non meritava grande impegno, The London Assignment ha ricevuto una certa cura, con disegni di decente/buona qualità ed un’animazione sorprendentemente buona per le scene d’azione, che non sono tirate via ed anzi, sono dirette benino, con alcuni passaggi stilizzati che fanno molto anime, e non è del tutto un caso.

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Questa è una produzione della coreana Sunwoo Entertaiment (che principalmente lavorò per serie animate Disney e Nickelodeon), ma tra i direttori dell’animazione figura Kazuchika Kise di Production I.G. (che presumo lavori ancora là, il suo nome appare in articoli nel sito ufficiale della compagnia), meglio nota per aver animato i lavori di Mamoru Oshii e le opere di Shirow Masamune in generale, oltre a serie come Psycho Pass, XXX Holic, e molto, molto altro….

Certo, non è materiale da festival internazionali di cinema, ma unisce animazione tradizionale con CG, ed anche se quest’ultima è notabilmente invecchiata, è comunque meno risibile di quella del film live-action, ed in certi punti i due tipi di animazione sono uniti benino… mentre in altri la CGI stona tremendamente con gli sfondi disegnati in maniera tradizionale, specialmente la scena di deragliamento del treno (oltre ad un cartello di pericolo, in CGI … per questioni di budget, presumo) è davvero, davvero brutta, il che è attribuibile in parte alla regia ma soprattutto ad una CGI che qui tocca davvero il fondo – almeno per gli standard di questo corto -, e mi spiace, ma 13/14 anni dopo questa sequenza in particolare è davvero inguardabile e sgradevole alla vista.

A livello di performance vocali, nel doppiaggio inglese Hugh Jackman riprende il ruolo di Van Helsing, così come David Wenham è di nuovo il chierico inventore Carl, ed entrambi fanno un buon lavoro. Cè anche John DiMaggio in una particina-ina-ina, e Tara Strong (chi altra?) a doppiare la versione ringiovanita della Regina Vittoria.

Detto tutto questo, è un pò triste dover constatare come i contenuti extra del DVD sia su qualsiasi cosa che NON riguardi la cosa che avete appena visto/comprato, con ben due making of, uno sul film, uno sul videogame per PS2 ed X-Box basato sul film di Sommers, del quale c’è pure il trailer. Se questo non rende chiaro cosa ne pensasse Universal di questo prequel animato al suo film, nulla lo farà.

Colpi di china

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Sebbene questo prequel animato al Van Helsing di Stephen Sommers non dovesse fare molto per sorprendere (visto il materiale su cui si basa), sì, Van Helsing: The London Assignment è decisamente migliore di quanto dovrebbe, o di quanto possiate pensare, con Universal che lo trattò da mero vettore pubblicitario per il lungometraggio live-action ed il videogame tie-in.

Per un progetto minore direct-to-video, l’animazione è di buona qualità (tranne in certi frangenti), con un buon ritmo, una certa cura per il dettaglio ed anche passaggi stilosi che ricordano la scuola nipponica (l’intervento di un veterano della celebre Production I.G. si nota), ed una storia decente che con il film di Sommers condivise il gusto per pasticciare assieme trame di vari film horror Universal. Nulla di superlativo, ma la durata ridotta aiuta a mantenere il focus, il corto espande e dà maggiore motivazione ad un evento del film, ed in 30 minuti succedono diverse cose, comunque più spettacolari e sensate di… certe cose che accadono nel lungometraggio live-action.

Una piccola, ma comunque gradevole sorpresa, una piccola ma assai competente opera che non meritava di essere trattata come sottobicchiere pubblicitario dalla Universal. Nulla di eccelso, ma è assai facile da trovare a pochissimo, e consiglierei di dargli un’occhiata, anche se non avete amato (od odiato) il pastrocchio live-action di Stephen Sommers.

Non male!

 

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