PRIMA CREMA #14: Skull-face Bookseller Honda-san (2018)

Skull-face Bookseller Honda-san.PNG

Cosa: Episodi 1-2-3
Dove: Crunchyroll
Potenziale: 4/5

Basato su un omonimo manga (proveniente da Pixiv), questa nuova serie è come Denki-Gai, se Denki-Gai non fosse una schifezza autoindulgente, e fosse stato scritto da qualcuno con maggiore comprensione della commedia, sul come fare un tipo di comicità su quel tipo di ambiente senza continuamente ripetere le solite tre gag od annusare le proprie flatulenze convincendosi che è un Abre Magique.

Sì, Skull-face Bookseller Honda-san è quel tipo di commedia su negozi di libri e manga (ma soprattutto manga), e non è solo buffo perchè i commessi hanno strambi copricapo, elmetti e maschere, o sono scheletri come il titolare signor Honda, che – nonostante i pregiudizi della gente su quel tipo di lavoro – si sta trovando stimolato dalla sua occupazione. Non c’è nessun motivo per cui debba essere uno scheletro, ma appunto, il risvolto è che non c’è nessun per cui NON dovrebbe esserlo (ed è un modo per proteggere le identità).

Nessuno mette in discussione questa cosa perchè non è quello il focus della comicità, le maschere sono un vezzo stilistico molto gradito che da personalità all’anime, ma sono le situazioni e gag a farl a da padrone… il che ha molto senso, visto che è una cosiddetta “commedia d’ufficio”, declinata nell’ambito dei negozi di libri, manga e prodotti stampati su carta. Il paragone con Denki-Gai non era random, e so che ci sono altri manga/anime su questo argomento, ma non gli conosco tutti bene, quindi nel frattempo continuerò a farmi le unghie su quella serie del menga.

Skull-face Bookseller Honda-san eigo!.PNG

Oltre all’estetica che gli permette di farsi notare in mezzo alle dozzine di shonen, isekai, idol show, Skull-face Bookseller Honda-san ha anche un ottimo senso dell’umorismo, simpatici personaggi e riesce a fare sketch senza deviare dal proprio argomento, dimostrando che si può trovare eccome molto di divertente nelle routine e nei problemi che un lavoro del genere può avere, specialmente quando il tutto è scritto da qualcuno che sa di cosa parla, non qualcuno che pensa di sapere come sia un lavoro del genere (ed infatti è parzialmente autobiografico), e cerca una scusa per fare fanservice. 🙂

Anche se non avete mai fatto un lavoro simile (ma chi lavora nel retail è più “avvantaggiato”, per così dire) è facile simpatizzare con i continui casini e problematiche che i commessi di questo innominato negozio di manga & libri affrontano: spedizioni troppo cariche, richieste al limite dell’impossibile fatte da uno che a malapena parla la tua lingua, volumi fuori catalogo in eternum, pubblicitari e responsabili a cui affidarsi ma da non coccolare troppo, il fissato d’oltreoceano che ti ordina tutto di un autore ed è fin troppo disposto ad esternare la sua gioia, le fujoshi che discutono sul miglior manga BL del momento, etc.

Il tutto è molto divertente, con un approccio molto veloce e schietto alla comicità, con gli episodi che includono dai 2 a 3 segmenti/capitolini ed entro 11 minuti si chiudono, senza tirarsi per le lunghe per gonfiare la durata, ed un’animazione che mi ricorda vagamente qualcosa di Adult Swim, ha quel feeling, un attitudine modern, ed un tono “indie a budget basso”, ma è un sentore, perchè questa è in tutto e per tutto una commedia giapponese, ed una buona.

Skull-face Bookseller Honda-san overtime, full speed.PNG

Se la copertina vi incuriosisce e l’argomento è nelle vostre corde… beh, andate a vederlo! 🙂

Questo sono prime impressioni molto veloci, gradirei parlarne meglio a serie finita!

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