Stagione: 1 di 1
Episodi: 14 (12 episodi tv + 2 OVA)
Disponibilità in Italia: Crunchyroll
–Bozza
Le mie prime impressioni sull’anime non furono eccessivamente positive, ed onestamente non andai molto oltre i primi tre episodi dopo il numero Primacrema, ma con la Star Comics e pressapoco ogni editore di manga italiano che sta pubblicando via via ogni opera di Ito per preparare alla presenza del celebre mangaka come ospite del Lucca Comic & Games 2018, non potevo esimermi dal recuperare il resto della serie.
Anche perchè è una serie horror antologica che seleziona opere dalla lunga e florida carriera di Junji Ito, uno dei mangaka horror più celebri di sempre (e non a caso), cosa rara visto quanto restia è l’industria dell’animazione a fare adattamenti di storie horror vere e proprie, senza dover infilare porno softcore o moe per rendere il tutto più “appetibile” e facilmente consumabile. Non credo di esagerare quando dico se che se l’autore fosse stato uno meno noto, sta serie tv non sarebbe mai neanche discussa.
E giusto per buttare sale nella piaga con una cosa irrilevante per la recensione, vi ricordo che Guillermo Del Toro e Junji Ito avrebbero collaborato per Silent Hills, se la Konami non avesse notoriamente cancellato tutto all’improvviso e rimosso P.T. dal Playstation Store.
Solo la cazzo di Konami di merda.
–Inchiostratura
Come il nome chiaramente implica, la Junji Ito Collection è una raccolta selezionata di varie storie di Ito (una buona parte proveniente dal recente Fragments Of Horror), un antologia horror per cercare di arrivare anche alle numerose persone che seguono la scena anime/manga ma per le quali un’opera non esiste davvero se non c’è l’anime. Ed anche i per fan, che possono vedere altre storie di Ito prendere vita sullo schermo.
Ogni episodio dura i canonici 24 minuti e contiene 2 storie corte (con numerazione che NON corrisponde all’età più o meno avanzata della storia originale), e la selezione è nel complesso buona. Sì, il primo episodio non è esattamente di quelli che ti cattura e ti fa venir voglia di vedere il resto, ma le cose rapidamente migliorano, nonostante la presenza di alcune storie più vecchie (e più amatoriali, più acerbe) che non sono granchè e sembrano messe per riempitivo, alcune sono decisamente dispensabili o sembrano interrotte sul più bello (come quella del circo o della vicina mostruosa, che di buono ha solo il design della “donna mostro”).
Non avendo letto tutte le storie di Ito, posso supporre che alcune storie siano state tagliate per adattarle al formato, visto che un capitolo di Tomie è adattato per essere godibile come storia a sé stante, ma resta il fatto che alle storie meno convincenti sono preferibili quelle comiche di Soichi, l’inquietante occultista di quartiere, che si diletta nel maledire i familiari e compagni di scuola, ma in una combinazione di sfortuna e goffaggine, finisce per vedere i suoi piani rivoltarglisi contro e venir ripreso per le orecchie dal fratello.
Nonostante alcuni flops minori ed un inizio non scoppiettante, ribadisco che la selezione (elemento essenziale per un’antologia di un autore con molti lavori tra cui scegliere) è buona, anche se poteva essere migliore, ed alcune mancanze – per quanto inevitabili – renderanno un po’ delusi i fan. Sì, la Ragazza Lumaca c’è, la Modella c’è, Tomie c’è (ne parliamo nel dettaglio nel paragrafo successivo), ma niente Uzumaki, niente Gyo, niente Remina, niente versione di Ito di Frankenstein. Non che mi aspettassi queste storie qui (specialmente Gyo), ma sarebbe stata una buona occasione per ri-fare Uzumaki, visto com’era il live-action.
Se questo dipende dalla scelta di dedicare film od OVA a quelle storie in altra sede, non è mi dato dire, né scusa le mancanze della selezione, ma mi sorge spontaneo domandarmi il perchè, oltre il fatto che questa è una serie tv, horror sì, ma non puoi mostrare esplicitamente cose come gli spasimanti di Tomie farla a pezzi con una mannaia o caso. Almeno presumo sia un caso di “non puoi farlo in tv”, in ogni caso Ito non è mai stato solo gore, ma è ridicolo a prescindere, questa è un’antologia horror, che senso ha censurare il poco gore presente?
Come già accennato prima, la serie dedica non solo metà episodio ad adattare il capitolo “Il Pittore” di Tomie, ma ha un episodio speciale (incluso come bonus per la versione DVD, quindi tecnicamente non parte della trasmissione TV, ma sempre parte della Junji Ito Collection) dedicati a Tomie, un episodio diviso in 2 parti che adatta i primi capitoli del manga, ed è una mezza delusione, in parte perchè è un semplice episodio di 24 minuti (anzi, meno, visto che ogni parte ha pure i crediti/ending) diviso in due episodi corti, ed è censurato, sebbene dovesse essere qualcosa extra per i DVD e non per la tv.
Nella stagione normale in sé aggirano il problema “censura” in parte riducendo al minimo il sangue (non la violenza), ma visto quello che succede in Tomie è assai grafico, la soluzione scelta è oscurare metà dello schermo (per orizzontale, verticale od obliquo) quando un corpo viene fatto in numerosi pezzi con seghetti, il che è ridicolo, non è una questione di gore per amor di gore, è che un punto importante – truculento, ma comunque importante – della storia.
Ribadisco che è ridicolo aver censura per questo, visto che poi roba come Goblin Slayer (che non ho intenzione di discutere a breve, anche perchè non c’è nulla di cui discutere a riguardo che non sia reso manifesto fin da subito) riceve serie tv. Il mio punto: non si può vedere roba come questa in una serie horror (TV o no):

No, non ho censurato nulla io, è così davvero.
È un peccato, perchè come adattamento di quella parte di Tomie, è buono (considerati i limiti di tempo, specialmente), fedele al manga, la qualità di disegni ed animazione è in pari con il resto della serie, peccato che però non ci sia molto tempo, e la seconda parte dia la sensazione di essere a metà di qualcosa, di essersi fermati in media res di qualcosa di cui non vedremo la conclusione. Anche se non avessi letto il manga (e quindi sapessi già che c’è altro, e che potevano finire su quell’arco narrativo, invece di così, ad cazzum), avrei la sensazione che manchi qualcosa, che ci sia dell’altro.
Sarebbe stato facile adattare Tomie in una serie a sé o d in 4 OVA (c’è abbastanza materiale), così è quasi peggio (se avete letto il manga, almeno), perchè vi viene servito un gradito aperitivo e venite lasciati lì, in attesa di un lauto banchetto che forse non ci sarà mai (non ci sono altri OVA/special programmati al momento, quindi…). Come un appuntamento con Tomie stessa, in maniera appropriata. Solo che non ho voglia di fare a pezzi lo staff della serie, ovvio. 🙂
L’animazione è curata dallo studio DEEN, che fa un buon lavoro nell’animazione in sé (ottima opening, btw), ma i disegni hanno qualche problema. Apprezzo che tentino di imitare il tratto di Ito e le forti ombreggiature sui volti (e ci riescono in questo), ma in più di un’occasione i volti dei personaggi non sono ben disegnati (con alcune parti del viso ben disegnate ma un po’ fuori posto rispetto alla loro solita collocazione sul volto, il che gli fa sembrare strabici in alcuni fotogrammi), o semplicemente il personaggio passa dall’avere un tipo di faccia, poi la stessa disegnata un po’ diversa, e poi ritorna a com’era prima, ed è notabile, distrae.
Questa cosa non è un problema continuo, non è lo standard, visto che capita soprattutto nell’episodio 8, ma ci sono alcuni momenti in altri episodi in cui i disegni dei volti sembrano tirati via, capisco che sia standard non curare i volti di personaggi di sfondo, visto che normalmente sono così lontani che non gli vedrete i volti comunque (se non vi mettete a zoomare o strizzare forte gli occhi), meno per personaggi che sono nel centro dell’immagine (a profondità media di campo), rendendo facile notare i loro lineamenti sono ben designati o mancanti in gran parte. Mah.
Considerato quando sono vecchi alcuni dei manga dai quali provengono le singole storie, viene da chiedersi perchè proprio ora, a ben 4 anni di distanza dal Fragments Of Horror (anche se questa serie fu annunciata nel giugno 2017 da Ito stesso), ma d’altronde – come ho già detto in altri articoli – Karakuri Circus riceverà ora un adattamento anime, segno che una possibile audience c’è anche anni dopo, e la fama del mangaka da Gifu non è certamente stata un fuoco di paglia, anzi, rimasta assai solida e destinata a crescere con questa serie tv, a prescindere.
–Colpi di china
Junji Ito Collection è un’antologia horror dedicata ad uno dei maestri dell’horror giapponese, ma una altalenante, allo stesso tempo ben fatta ma deludente, con dei che – a tratti – fanno dubitare se ne valesse davvero la pena. È un peccato, perchè sebbene non sia assolutamente da scartare, il tutto è un po’ un’occasione sprecata per portare finalmente in forma animata molte storie di Ito (eccetto alcune già adattate in animazione, come Gyo Tokyo Fish Attack da ufotable), e per “diffonderne il vangelo”.
La selezione è nel complesso più che decente, ma irrita come spesso si ha la sensazione che alle buone storie di Ito debbano venire appaiate altre più mediocri o dimenticabili, è quasi come una scatola di cioccolatini in cui quelli migliori e più appetitosi spiccano troppo, visto come sono – quasi sempre – messi accanto a quelli edibili ma che mangereste solo in mancanza di altro. Sul perché certe storie (alcune notevolmente più acerbe rispetto ad altre, o semplicemente inutili, come Spaventapasseri) siano state scelte per qualcosa che dovrebbe presentare – almeno in teoria – il meglio di Junji Ito, presumo perchè non fossero molto grafiche, quindi nessuna stupida censura di budella con banda nera (il che è davvero ridicolo in un’antologia horror) da dover fare perchè “serie tv”.
Tra le storie scelte ci sono non poche indicative di Ito, molte riconoscibili, ed anche alcune meno ovvie ma ben fatte, ma considerati i non pochi lavori del mangaka, è stato scavato poco a fondo (con non poche storie che vengono dalla recente raccolta Fragments Of Horror), voglio dire, perchè non Uzumaki (visto la sola che fu il film live-action), perchè non la sua versione di Frankenstein, perchè non Remina – L’Astro Infernale? Sì, Tomie è adattata, sia come capitolo a sé stante sia come un episodio speciale in 2 parti, e con fedeltà, ma anche questo ha ridicole censure e termina a caso, come se avessero voluto fare altri episodi, ma nisba.
É un peccato, perchè l’animazione è curata dallo studio DEEN, il doppiaggio giapponese buono (adoro il doppiatore di Soichi) i disegni sono spesso buoni, a volte c’è un calo qualitativo di essi (specie nell’ottavo episodio e nella consistenza o qualità dei volti), ma nulla che rovini davvero l’anime, non il problema più grande qui.
La Junji Ito Collection è nel complesso più che decente di per sé, ma non rende davvero giustizia come poteva al materiale originale, che sia per le ridicole censure imposte dall’essere una serie TV, che sia per altri motivi ignoti riguardanti la cernita delle storie. Per i fan sarà un frutto agrodolce assai, per gli altri consiglio di leggere prima varie storie di Ito, o di vedere questo E poi cercare le altre storie più famose e note di Ito nella loro forma originale.
Se casomai dovesse esserci una seconda stagione… voglio sperare in bene.