[ZOATROPIA] Castlevania Stagione 2 (2018) | Morning Sun

Castlevania Season 2 netflix.jpg

Stagione: 2 di 3

Episodi: 8

Disponibilità in Italia: Netflix (Esclusiva)

Bozza

La prima stagione della serie animata di Castlevania fu decisamente ben accolta, molto ben accolta, quando c’è una sorta di unanimità a livello di opinioni (cosa molto rara ai tempi del review bombing e delle ossessioni con le percentuali su siti che aggregano voti) e l’unica vera lamentela è un entusiastata “ANCORA!” , visto che la prima stagione (recensita sul vecchio – ma ancora attivo – blog l’anno scorso) aveva la durata tipica di una miniserie all’italiana, stando a contare gli episodi.

E dopo aver stuzzicato il popolo di internet a chiedere secondi, Sam Deats NON ha fatto come un cuoco dickensiano, ma ha confermato qualche mese fa che ci sarebbe stata una seconda stagione, più lunga, in arrivo su Netflix il 26 ottobre 2018 (giusto in tempo per il marketing), e con la conferma di una terza stagione conclusiva in arrivo più avanti sulla piattaforma video più popolare al mondo.

Proforma, eccovi il disclaimer.

SPOILERS

Castlevania Season 2 sypha gif.gif

Sapete, presumo che abbiate visto la prima stagione (cosa facilmente rimediabile in questo caso, grazie alla sua brevità) di qualcosa, quando siete a leggerne la recensione della seconda, ma d’altronde la prima stagione è stato quasi completamente setup, ottimo setup, ma comunque qualcosa di preparatorio per successivi eventi.

Al gruppo di Trevor Belmont (ultimo erede recidivo di una casata decaduta) e Sypha (una maga parte di un’ordine) si unisce Alucard, che (dopo delle prime impressione assai ostili) si rileva un alleato, pronto a seguirli ed aiutarli pur di fermare i piani del padre Dracula, che ha scatenato una vendetta sulla Valacchia – e sul mondo intero – evocando demoni e mostri sulla terra, infuriato alla morte del suo unico vero amore. Quindi – dopo aver finito il tutorial e stabilita la quest – il trio procede nel combattere le forze che Dracula gli mette contro.

Inchiostratura

Questa seconda stagione introduce l’armata che Dracula controlla, composta di creature della notte ed anche di vampiri riuniti da diverse parti del mondo (alcuni chiaramente asiatici, altri dal medio oriente, ed anche un rude vampiro vichingo), generali al comando di Tepesh che non sono così felici di essere mossi su e giù per la Valacchia da un vecchio vampiro che sembra ben poco interessato a fare gli interessi della sua razza, ma vuole solo sterminare tutti gli umani, ed i dissapori tra le fila dei vampiri sono inaspriti dal fatto che Dracula affida le strategie a due umani dalla sua parte, Hector ed Isaac.

Questi due nuovi personaggi sono dei maghi, detti “Mastrifabbro” perchè sanno trasformare i cadaveri in mostri, e riportare in vita creature della notte con le loro rispettive magie. E cosa importante, Hector ha un carlino non morto come animale da compagnia. Sono personaggi più importanti di quanto potreste pensare, con motivazioni e trascorsi (mostrati in flashback) più che convincenti sul perchè umani dovrebbero collaborare volontariamente con uno che vuole sterminare la razza umana, e – per quanto mi ricordo – sono completamente originali e non tributano nemici di vecchi videogame della serie.

Castlevania Season 2 carmilla e hector

Questo non significa che NON ci siano riferimenti e tributi alla serie videoludica, come Dracula che può letteralmente teletrasportare il castello usando un prisma in 3D che ricorda i punti di salvataggio in Symphony of The Night, che usa il suo tradizionale attacco della palla di fuoco/magma, ed un remix del classico tema della serie che accompagna le battaglie finali.

E parlando di tradizioni, c’è un momento divertente in cui i vampiri discutono sull’attaccare o meno una città portuale, e viene fuori che i vampiri sono afflitti anche dai corsi d’acqua (cosa parzialmente integrata anche nella serie Hammer su Dracula)… forse, perchè non succede da così tanto tempo che non sanno neanche se sia vero o meno, ed è resa una vera e propria gag dalla presenza di Godbrand, un vampiro vichingo.

Potrebbe sorprendervi sapere che – nonostante sia una stagione più lunga rispetto a quella precedente – molta di essa è spesa nel formulare piani, tracciare fedeltà, dissapori e tradimenti tra i ranghi di Dracula, con il nostro trio di eroi che perlopiù si impegnano a cercare un modo per distruggere Dracula (visto il castello teletrasportante), con la trama che procede in maniera decisa solo nei tre episodi finali (in una stagione di 8 episodi), quindi – in proporzione – c’è molto poca azione, che avviene spesso via flashback, ma tranquilli, è ben animata, il gore è sempre bello forte, e vale la pena attendere per le battaglie negli episodi conclusivi.

Sebbene alcuni potrebbero rimanere delusi dal fatto che non c’è tanta azione, sarebbe stupido evitarsi questa seconda stagione, perchè il molto tempo speso a delineare i personaggi ed il mondo da essi abitati non è mai sprecato, vista l’enfasi sui personaggi che gli rende interessanti, il che rende più efficaci sia le scene in cui la trama si muove sia i momenti emotivi, che non sarebbero altrettanto efficaci se i personaggi non fossero ben caratterizzato, con notevole bagaglio emotivo e le proprie ambizioni. Ed una piccola piccola romance che non è necessaria (o molto sviluppata) ma neanche fastidiosa.

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E sebbene i dialoghi siano ben scritti (e capaci di cogliere l’ironia insita nella bislacca compagnia che si è formata) anche per quanto riguarda il nostro trio di eroi (Alucard e Trevor che si punzecchiano di continuo è molto divertente), il vero protagonista di questa stagione è Dracula, che è sviluppato ben oltre essere il boss ricorrente, ed è il personaggio ironicamente più umano, dubitato di continuo anche dai suoi simili, potente oltre ogni immaginazione ma anche fragile e fiaccato dalla sua stessa esistenza immortale, consumato dall’odio e dalla perdita del suo vero amore, in maniera consona alla figura romantica di Dracula resa popolare dalla letteratura prima e dal cinema poi.

Inoltre, sebbene possa sembrare un po’ forzato che il grosso della trama accada negli ultimi episodi di una stagione comunque corta per molti standard, non direi che è questo il caso o che è stato “sprecato” il tempo a disposizione, visto che Deats e compagnia sapevano benissimo cosa stavano facendo, ed anche se non fosse stato confermato officialmente, è chiaro che questa era intesa come parte centrale di una trilogia, visto che – sebbene non sia un caso di storia interrotta a metà – ci sono personaggi e sottotrame che fanno presagire future battaglie.

I vari studi di animazione (tra cui è messa in rilievo Powerhouse Animation Studios) fanno un ottimo lavoro anche qui, unendo animazione tradizionale con un sapiente uso di CG (cosa che tanti studi di animazione giapponesi ancora non padroneggiano appieno) anche se in due occasioni in cui l’animazione è molto concitata la qualità ha un brevissimo calo di fluidità, ma roba di 3 secondi e poco più, che probabilmente non noterete nemmeno, al contrario del generoso e soddisfacente gore, con teste di cadaveri spappolate da zoccoli di cavalli, membra strappate ad umani vivi, e vampiri che esplodono dall’interno. Good stuff.

Colpi di china

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La prima stagione di Castlevania fu buona, ottima, ma eccessivamente corta, su questo direi che possiamo concordare, e terminò dopo aver introdotto Alucard, lasciando il trio di eroi alla loro quest principale: sconfiggere Dracula, e porre fine al suo piano di sterminio della razza umana. Lasciando così la seconda stagione con l’obiettivo di sviluppare la premessa, cosa in cui riesce pienamente, introducendo altri vampiri sotto il comando di Dracula e due umani fedeli alla sua casa, Hector ed Isaac, e dando molto spazio alla loro caratterizzazione, quasi quanto Dracula, un tragico villain romantico, affascinante, di classe.

Questo accade con una narrazione che non procede esattamente veloce verso il confronto tra Trevor, Alucard, Sypha e Dracula, e con relativamente poca azione prima degli ultimi 3 episodi (su un totale di 8, il doppio rispetto alla prima, ma pochi comunque), combinato con il fatto che questa seconda stagione è chiaramente la seconda parte di una trilogia fin dal principio (a prescindere che la terza stagione fosse stata annunciata prima o dopo), quindi non è la conclusione definitiva per la serie, che arriverà in un futuro… non troppo lontano, si spera.

Ma dire che non è una stagione valida sarebbe ingiusto, vista l’ottima caratterizzazione sia dei nemici sia del gruppo di eroi (tutti assai ben doppiati in italiano), con personaggi originali ben fatti, un ottimo equilibrio tra dramma e comicità, animazione di alta qualità che da il suo meglio nelle battaglie (assai truculente, gore sempre ad alti livelli), ed il fatto che mai ho avuto la sensazione di star a vedere qualcosa che sia solo mero riempitivo, che è lì per soddisfare arbitrari standard di durata.

Questo anche perchè si vede la serie è scritta e diretta da persone che amano e conoscono bene la serie videoludica Konami, poiché sanno come integrare alcuni elementi da essa, ma anche di come sfruttare a loro vantaggio varie mancanze (dovute a limitazioni tecniche o scelte stilistiche) o parti che non erano mai state troppo importanti per il medium videoludico – specialmente nell’era NES -, come le personalità dei vari protagonisti, il tutto tenendo bene in mente l’altrettanto importante necessità di fare un buon show in sé, a prescindere dalla fedeltà o meno al materiale originale, sfruttando le libertà creative offerte da Netflix.

E fin’ora la missione è compiuta con successo, ma prima di poter dare giudizi davvero definitivi, dovremo attendere la terza stagione, quella finale.

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