Dragon Ball: The Magic Begins (1991) [RECENSIONE] Un Barile, Un Barile…

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(sì, Yotobi l’ha già “fatto”, ma yare yare)

Visto l’arrivo del film dedicato a Broly nelle sale italiane oggi stesso, perchè non parlare di altri film di Dragon Ball? No, non i numerosi film animati (canonici e non), e nemmeno QUELLO, non ancora almeno.

Parliamo dell’altro film live action di Dragon Ball, quello cinese (una produzione di Taiwan, per la precisione) uscito nel 1991, e sebbene non sia l’unico film non ufficiale basato su Dragon Ball (esiste anche il coreano Dragon Ball: Ssawora Son Goku, Igyeora Son Goku, uscito giusto un anno prima di questo, ed apparentemente più fedele alla serie, ma sempre non ufficiale e senza licenza), l’esistenza di un DVD italiano (pure doppiato in italica lingua) facilmente reperibile a due spicci su Amazon… è sconcertante, quasi. Continua a leggere

[EXPRESSO] Crucifixion – Il Male É Stato Invocato (2017) | Divx To Jesus Converter

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Per quelli impazienti stavolta inizierò dicendo subito che, sì, questo film di Xavier Gens (regista di Frontiers – Ai Confini Dell’Inferno.. ed anche il primo film basato sulla serie di videogame Hitman) è meglio de L’Esorcismo Di Hannah Grace, complimento fino ad un certo punto, visto che quel film aveva 30 minuti (al massimo) di trama, climaxava tutto subito nel prologo, la sua idea di riempitivo era “Buffetti simulator” con le camere mortuarie, e nel complesso era..insulso.

Crucifixion ha una trama, e non riempitivo a caso (e noioso) tra le scene importanti per la narrativa, e si basa su un reale caso, detto “esorcismo di Tanasu”, accaduto in Romania nel 2005. Un prete viene arrestato per l’omicidio di una suora durante un violento esorcismo (sì, pure questo inizia così). Una giovane giornalista americana, Nicole Rawlins, legge della notizia, e va ad indagare sul caso, nonostante alcuni iniziale dubbi del suo editore riguardo la sua obiettività, viste le opinioni personali di Nicole sulla fede, legate alla morte della madre.

Quello che segue è un film che parte con l’idea di farvi dubitare se gli eventi che Nicole vive in quel villaggio della Romania sono veri o sono momenti allucinatori, ma poi lascia perdere e rende assurdo pensare che il demone NON esista, visto quello che succede, ed altrimenti a cosa serviva scrivere un/a protagonista ateo se non per poi fargli tifare “team Gesù” (e far arrivare il film 90 minuti) alla fine in un film del genere?

Il cast di (perlopiù) ignoti offre decenti recitazioni, ma il tutto è così clichè e stereotipato, stantio, noiosetto, che scivola nel sub-mediocre con momenti involontariamente ridicoli, personaggi vapidi e jumpscare più fastidiosi che spaventosi.

È perlomeno guardabile, ma boh, c’era più gente crocifissa del film di One Piece “Avventura All’Isola Spirale”.

*sospiro* Il prossimo, se proprio deve.

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[EXPRESSO] Illang: Uomini E Lupi (2018) | Panzer Korea Korps

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Ok, avrei dovuto recensire questo quando lo vidi apparire su Netflix, ma eccoci qua.

In questo caso notai subito Illang: Uomini E Lupi, e pensai che fosse un remake live-action di Jin-Roh, lungometraggio animato diretto da Hiroyuki Okiura, a sua volta adattamento della saga manga Kerberos Panzer Cop di Mamoru Oshii. Un punto per me.

Diretto dal celebrato regista coreano Kim Jee-woon (The Quiet Family, I Saw The Devil, The Good, The Bad, The Weird), questo remake mantiene una premessa simile, con una forza speciale di soldati interna all’Unità Speciale, detta Illang (la “Wolf Brigade”), creata per combattere una forza terroristica anti-riunificazione, nota come La Setta. “Solo” che il tutto si svolge nel 2029, con le due Coree in processo di riunificarsi al fine di fronteggiare potenze straniere, che in risposta minano la debole economia coreana.

Ed in gran parte, è un remake/adattamento assai fedele, che però non scherza in durata, aggiungendo quasi 40 minuti al non già corto film originale (per un totale di quasi 2 ore e 20), usati sia per meglio delineare i personaggi e la guerra intestina tra Pubblica Sicurezza e Unità Speciale (e dare più spazio alla Setta), oltre che per aggiungere un po’ di melodramma e più scene d’azione con combattimenti ben coreografati, crudi e soddisfacenti.

Ciò porta ad alcune differenze ed aggiunte perlopiù gradite o comprensibili, a parte il diverso finale, qui più positivo, che non è necessariamente malvagio o assurdo in sé, ma è eseguito in maniera forzata. E non è una minuzia, perchè vien da chiedersi a cosa fossero servite molte scene se poi all’ultimo nanosecondo si sterza verso “lieto fine” comunque, senza neanche spiegare bene il perchè.

È un po’ deludente come remake di Jin-Roh, ma rimane un film più che decente (quasi buono) e meritevole di un’occhiata, senza dubbio.

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[EXPRESSO] Copperman (2019) | Lo Chiamavano Emilio Robot

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“Film di supereroi italiano”. Se non siete già scappati, sì, non ero particolarmente fiducioso verso Copperman, nonostante ci siano eccezioni alla “regola” come Lo Chiamavano Jeeg Robot, ma – appunto – eccezioni.

Anselmo è un adulto con una disabilità mentale che si porta fino da bambino, e vive con la madre, che le raccontò anni fa di come il padre fosse assente perchè era un supereroe in missione, inavvertitamente creando in lui (che non ha mai questionato la cosa per ovvi motivi) il desiderio di diventare un supereroe a sua volta.

Difatti quando torna dal lavoro di assistente nell’istituto di sanità mentale della sua città (abitato da… pittoreschi pazienti), torna a casa e di nascosto indossa una tuta da supereroe fatta con rame e vari aggeggi, girando in città di notte per combattere crimini come Copperman. Ma il passato (come spesso fa) ritorna in maniere inaspettate per Anselmo ed il suo alter ego.

Quello di Eros Puglielli è un film migliore di quanto mi aspettavo, con dei solidi momenti drammatici, anche alcune scene assai divertenti derivanti dallo status mentale di Anselmo (ritardato, ma non scemo), che fa anche da voce narrante, offrendo la sua prospettiva innocente, sincera, che conserva nonostante capisca che il mondo reale non sia così semplice.

L’unica cosa che mi impedisce di definirlo un buon film è che (oltre ad alcuni momenti comici così gigioneschi da divenire insopportabili) Copperman sembra sentirsi in dover di fare clichè dei super hero movies, anche quando non hanno senso (o rendono meno importanti scene precedenti) in questo contesto per lo più realistico, dove alcune cose serie sono un po’ troppo serie, ed altre più giocose un po’ troppo stravaganti, quasi come per compiacere i bambini a cui questo film non è chiaramente indirizzato.

Degno comunque di un’occhiata!

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[EXPRESSO] Il Primo Re (2019) | Blood Brothers

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Non lasciatevi confondere dal titolo, questo non è un altro film su Camelot (dove non conviene andare se temete musical improvvisati) o sul ciclo bretone, ma una co-produzione italo-belga che racconta la leggenda di Romolo e Remo, sulla fondazione di Roma quindi.

Ma non aspettatevi palazzi nobili e complotti politici tra senatori, questa è appunto una storia ambientata in un periodo poco più che primitivo, con tribù che vivono di pastorizia, guerrieri vestiti con pelli di animali e poco altro, con continui saccheggi, villaggi rasi al suolo e persone catturate per combattere e finire sacrificate alla fiamma divina, in speranza che il Dio comunichi con loro e (forse) il destino non gli riservi altre crudeltà.

Questa è soprattutto la storia di due fratelli, di legami fortissimi, di fatalità e tragedia, come potreste immaginare (meno la lupa), solo che ha – pressapoco –  la violenza grafica di un cannibal movie italiano anni 70, senza il sensazionalismo d’exploitation (non c’è nessuna scena in cui a qualcuno tagliano il fallo, per esempio, ne ce n’era bisogno), e con un fortissimo stile che mostra una forte ambizione artistica (o “d’autore”, se volete) nel voler creare questa “Roma B.C.” assolutamente brutale, crudele, rozza, in cui si sopravvive con unghie e denti, si decapita e sgozza per non essere sgozzati da altri, in cui si crede nella sacralità del fuoco e nella magia, ed in cui si parla (appropriatamente) un proto-latino, con sottotitoli in italiano.

Il film di Matteo Rovere è una gradita sorpresa, sia perchè uscì nei cinema senza nessuna fanfara (o comunque pochissima), sia perchè è un’ottimo film con forte ambizione, un po’ lento a tratti ma che vale la pena vedere fino in fondo, quel tipo di cinema d’autore che di solito va “importato”, e su un soggetto raramente usato nel cinema, specialmente in questo modo.

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GRIND CAFE EX #22: My Clown Valentine

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Perchè nulla mi impedisce di combinare il numero sui clown assassini e quello sugli slasher a tema San Valentino! Sì, per questo mash-up profano non tirerò l’intro per le lunghe, vi dirò solo che parleremo del recente slasher Terrifier, e dell’originale San Valentino Di Sangue di George Mihalka (abbiamo già parlato del remake l’anno scorso), uno dei preferiti di Quentin Tarantino.

Avevo considerato per il numero anche il classico Killer Klowns From Outer Space, che esiste in versione italiana su DVD, ma è fuori catalogo, rarissimo, ed online chiede dagli 80 euro in su, il che mi ha messo di cattivo umore assai. Comunque una buona occasione per parlare di un altro clown assassino che si è fatto notare sulla scena negli ultimi anni, l’adorabile Art. 🙂

*squeaks *

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Alita: L’Angelo Della Battaglia (2019) [RECENSIONE] | Panzer Kunst

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Visto in anteprima il 6 febbraio (in IMAX e 3D). Continua a leggere

Recensione di Alita L’Angelo Della Battaglia (2019) anticipata!

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Contrariamente a quanto previsto, sono riuscito a procurarmi un biglietto per l’anteprima del 6 febbraio (cioè oggi) di Alita L’Angelo Della Battaglia (che altrimenti sarà nelle sale il 14 febbraio) via il circuito Uci Cinemas, quindi la recensione del film di Robert Rodriguez (adattamento del manga di Yukito Kishiro) arriverà il 9 febbraio, e quella di Llang: Uomini E Lupi più tardi.

Ciao!