Disponibilità in Italia: Evento al cinema 23-24 Marzo 2019 (replica 30 e 31 marzo)
–Bozza
Inizia una nuova stagione di Anime Al Cinema di Nexo Digital, con il film basato sulla popolare serie shonen, My Hero Academia: Two Heroes, uscito nelle sale nipponiche l’8 agosto, ed ora finalmente nelle sale italiane, come una proiezione speciale/evento nei cinema per 2 giorni (poi con una replica la settimana successiva). E nel weekend stavolta, per qualche motivo.
Vista la straordinaria e moderna popolarità del fumetto di Kohei Horikoshi, non credo di dover spiegare cos’è My Hero Academia, ma – in estrema sintesi – prende l’idea e l’estetica dei fumetti con supereroi americani, e la rielabora (con ottimi risultati) in forma di shonen manga, con un mondo in cui abilità e poteri speciali – qui chiamati Quirk – non sono rari, anzi, sono comunissimi, quindi abbiamo una società di supereroi, con i più prestigiosi impiegati nella difesa dei cittadini (con o senza Quirk) da parte dei villain, e nella formazione di nuovi supereroi attraverso un programma scolastico e lavorativo, come se fossero normali allievi.
Izuku “Deku” Midoriya è un 15 enne che ha sempre desiderato diventare un super eroe, ma è nato senza Quirk, ed ha dovuto mal convivere con ciò, finchè ha ricevuto l’occasione di coronare il suo sogno proprio dal suo idolo, il popolarissimo e potentissimo All Might, che in segreto gli ha passato il suo potere, l’All For One…

Sì, c’è in arrivo un secondo film!
Per quanto riguarda questo primo film (il secondo è stato annunciato il 20 marzo da Horikoshi stesso via Twitter con l’immagine sopra), abbiamo All Might che riceve l’invito di un suo vecchio amico per partecipare alla première di un raduno scientifico internazionale, la “I Expo”, che avrà luogo sulla città galleggiante “I Island”. Ma un misterioso villain attacca la fiera, e toccherà a Deku, All Might e gli altri studenti della 1-A imbarcati a sventare il piano del malvagio, che intende catturare gli eroi presenti e prendere tutta l’isola in ostaggio.
–Inchiostratura
Sebbene mi piaccia parecchio My Hero Academia (che è popolare e molto ben fatto, serendipità, forse, ma comunque si merita il successo ottenuto, ottimo shonen), dopo anni di numerosi film basati su serie anime per ragazzi (anche grazie ad un certo progetto per questa estate), ho imparato a tenere le aspettative verso questo tipo di film ad un livello più….realistico, per diversi motivi.
É una storia originale, situata tra la seconda e la terza stagione dell’anime, non so se canonica, ma per sua natura non può accadere qui nulla che influenzi la serie principale a lungo termine, ed è uno shonen manga, quindi potete già immaginare come si concluda, e che i personaggi ricorrenti non verranno reintrodotti poiché si presume già gli conosciate (sia per precedente visione della serie TV o del manga).
Nulla contro il film (o nulla di nuovo in generale), solo cose da ricordare per questo tipo di adattamenti da lunghe serie manga che hanno 90 minuti (o poco più) per raccontare una storia, invece di numerosi episodi, non aspettatevi rivoluzioni della formula su cui si basa la serie adattata. Ma aspettatevi qualcosa di familiare, e ben fatto, e qualche novità, che consiste – come è solito – in nuovi personaggi, perchè è quello che avrete da Two Heroes.
I nuovi personaggi sono vecchie conoscenze di All Might (visto da giovane nel prologo), lo scienziato David Shield, un vecchio amico di Toshinori, e sua figlia Melissa, la quale sta seguendo lo stesso percorso del talentuoso padre che ammira e rispetta, che funzionano come buon complemento e parallelo ad All Might e Midoriya. Ed un villain nuovo di nome Wolfram, che onestamente non ha motivazioni particolarmente interessanti di per sé, non vi ricorderete di lui a lungo termine, ma è perfettamente funzionale alle esigenze dell’azione, oltre che ad esistere da ovvio, gigantesco riferimento alla scuola americana dei supereroi (come Horikoshi ama spesso fare nella serie), in questo caso agli X-Men.
Non è una citazione subdola, per niente, ma è gradita, ed è interessante vedere questo scambio tra scuole di fumetto supereroico, ed è un periodo interessante questo, dove al cinema ci sono sia film basati su serie manga che omaggiano-rielaborano il fumetto americano di super cattivi e super eroi, ed un universo di film live-action (che sono basicamente cartoni animati con enorme budget ed attori veri) basato sullo stesso immaginario.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, ci sono alcuni elementi che esistono pressapoco per contratto, come la presenza assai comoda di praticamente tutta la classe 1-A dello Yuhei, anche se alcuni sono praticamente sono in giro od a cazzeggiare per conto loro senza venire coinvolti direttamente nell’azione, il che inevitabilmente dispiacerà alcuni fan. E sì, c’è Mineta, ma vabbeh, e ci sono anche qui alcune cose che credo siano inevitabili, come alcune routine comiche da shonen manga, e sottili (circa) tentativi di inzicare “coppia” tra Deku e Melissa.
Quando non è il pubblico in sala che parla di shipping dei personaggi (ed a volume considerabile) senza essere stimolato a riguardo. XD
Piuttosto, c’è un discreto colpo di scena che non è ovvio (né vengono lasciati indizi un po’ troppo utili su esso), ed aiuta a rendere più interessanti i nuovi personaggi, oltre che a ben giocare con le tematiche tipiche degli shonen (sacrificio, amicizia, lavoro di squadra, speranza nei giovani, etc.), e quella specifica di My Hero Academia, ovvero che il potere da solo non basta, l’eroe non è tale solo in quanto esiste, ma in quanto fa realmente per tener fede alla sua immagine e ruolo nella società a cui appartiene. Nulla di nuovo, ma in tono con la serie.
Onestamente non ho guardato l’adattamento anime televisivo di MHA (disponibile legalmente e gratuitamente su VVVVID, pure doppiato in italiano) perchè già seguivo il manga, avevo/ho poco tempo, e non ero particolarmente eccitato all’idea di un altro adattamento anime di uno shonen con altalenante qualità e fedelta al manga, ed occasionali filler per quando inevitabilmente la serie TV avrebbe raggiunto il manga. Poi ho saputo da conoscenti ed amici che è un buon adattamento, senza filler o la sensazione sia stato fatto in fretta, furia e “perchè mi pagano”, il che è una buona cosa su cui mi sono sbagliato, può capitare. 🙂
Se non altro il doppiaggio italiano (che avevo sentito solo in piccole clip) è ottimo, a fanculo i crociati del “doppiaggio giapponese con sottotitoli italiani o morte”, con voci familiari (e presumo le stesse usate nella versione italiana della serie tv), ma adattate eccome ai vari personaggi, Kacchan che urla “Bastardo!” a tutti, etc. Sempre a livello audio, la colonna sonora è accattivante, ma a volte un pelo troppo caricata o drammatica, tutto sommato, il che si potrebbe anche dire di certi momenti emotivi con personaggi che i protagonisti praticamente incontrano da un giorno ad un altro, ma è questo tipo di anime.
–Colpi di china
Con My Hero Academia: Two Heroes, Kenji Nagasaki ci offre sì un film che non innova affatto questo tipo di lungometraggi animati basati su serie tv shonen di successo, con tutti i caveat che normalmente vengono con la natura cinematografica dell’opera, come la storia originale con nuovi personaggi, che si deve risolvere senza vere conseguenze di lungo termine sugli eventi già mostrati, ma uno ben fatto, che darà ai fan esattamente quello che vogliono.
A parte Mineta, ma ormai è lì, assieme ad alcune routine comiche standard da shonen manga che non sono granchè, ed un villain non particolarmente interessante a livello di caratterizzazione, ma sono cose che si fanno perdonare con l’ottima animazione, l’eccelso doppiaggio italiano, la buona caratterizzazione dei nuovi personaggi alleati (oltre che dei ricorrenti) e come si relazionano con Midoriya e All Might, l’ottima azione ed una sceneggiatura che riesce ad offrire anche un colpo di scena gradito, in una storia in gran parte prevedibile ma molto ben eseguita, familiare nel modo giusto e con la qualità che vi aspettate dalla serie, oltre ad una citazione poco losca al fumetto americano, anche ciò tipico di My Hero Academia.
Forse non esattamente “Plus Ultra!”, ma un piacere da vedere, tutto tranne un pigro cash-in cinematografico su una serie popolare, poco ma sicuro! Specialmente quando c’è un breve (ma gradito) cammeo di Godzilla, uno vero (il che è assai raro anche oggi), non un kaiju con la scritta “non Godzilla” sulla maglietta, proprio il Big G in persona.
Quindi la morale è non deludete Godzilla, presumo.