Ninja The Protector (1986) [RECENSIONE] | Ninja Drama Mama

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Sì, ovviamente Godfrey Ho ha pompato fuori più di un ninja movie nel 1986, come dovrebbe essere ormai chiaro dalle precedenti recensioni dei suoi film con ninja qui sul Wise Cafè. NINJA!

MELODRAMATIC NINJA INACTION

Di solito inizio queste recensioni parlando da dove provenga il “Film A” su cui sono piastricciati i ninja…. ma stavolta non ne ho la minima idea. IMDB non ha nulla al riguardo, neanche Letterboxd dice nulla sul titolo del film originale, il paese di produzione/provenienza o l’anno di uscita. Grazie al mio prendere note so che dovrebbe essere un film di Hong Kong (visto che in un’immagine viene inquadrata la stazione di polizia centrale di Yaumati, e le inquadrature mostrate nei crediti), e posso solo presumere sia del 1986 o poco antecedente.

Detto ciò, sono abbastanza fiducioso che Godfrey Ho non abbia cambiato moltissimo dai dialoghi originali (a parte dare a tutti nomi stranieri come “Albert”, “Julie”, “Lilly”), perchè onestamente la trama di “Film A” funziona abbastanza bene da sé, con una storia melodrammatica di due fratelli , “Warren” e “David”, e del falsario che gli ha rovinato la vita, prima facendo assaggiare un po’ di ricchezza e fama (via un’agenzia di modelli che funge da copertura al giro di denaro falso) al fratello maggiore, poi sfruttando il più giovane (insoddisfatto e geloso del successo del fratello) per incastrare l’altro in un omicidio.

Ninja The Protector 1986 warren lee, undercover fashion model.png

Da una parte, questo è uno dei film di Ho che meno sbrandella la trama originale (o quella che sembrava essere la trama del film originale) e quindi la rende più coerente, nonostante debba far spazio ai ninja come al solito, senza confondervi su chi diavolo sia questo tizio e chi cazzo dovrebbe essere in contesto, con il montaggio sempre fatto con la mannaia, ma non una particolarmente spastica. Una che avrei accolto bene in certe scene francamente pallose e sfortunatamente preservare in forma integrale.

Peccato che mi trovo nuovamente a preferire uno dei “Film A” visti nelle recensioni di un precedente ninja movie “made in Ho”, perchè trovo più digeribile un gangster drama ridicolo che un melodramma romantico dozzinale come questo, con Warren che tradisce (da ubriaco) la sua fidanzata con una salvata in un nightclub, i due che bisticciano, ridicoli bulli /sgherri che se la rifanno con David per una cazzatella di inizio film, scene di sesso poco appetitose (ed uno stupro implicato, oltre a scene di violenza domestica), e lotte a mani nude con una coreografia almeno migliore di quella di Dolemite, ma resta il fatto che non vedevo l’ora di arrivare alla conclusione del “Film A” (una dozzinale quanto il film stesso), tanto ne ero stufo.

INSERT THE NINJA

Mentre il melodramma di serie C si consuma nel “Film A”, c’è una storia di ninja rattoppata sopra, il cosiddetto “Film B”, come al solito.

Qui abbiamo Richard Harrison nuovamente nei doppi panni di ispettore di polizia E “Maestro Ninja Gordon”, a capo di un gruppo speciale per investigare e mandare all’aria un circolo di falsari, che – grazie al potere di Ho – sono anche dei ninja, sottoposti al malvagio maestro ninja… Bruce, che vuole diventare il “ninja supremo”. Credo, visto che ogni singolo dialogo dato a David Bowles (attore britannico presente in Robin Hood del 1991, una versione di Orfeo ed Euridce, soap inglesi come Coronation Street ed East Enders, qui al suo primo ruolo) è una frase pompata generica da cattivo, che sia nella sua tutina ninja rossa che sia ad abbaiare ordini via telefono ad un attrice di Hong Kong che esiste in un altro film diverso dal suo.

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E non sono iperbolico nel dire che davvero non fa altro che rispondere a telefonate o dire frasi generiche da villain a ninja suoi sottoposti, almeno fino allo scontro finale tra lui e Gordon. Oltre ad avere l’espressione di uno che non vuole essere lì, per niente (vedi immagine sopra).

Harrison fa il suo tipico shtick, ed oltre ad interpretare lo stesso maestro ninja di prima con la tuta ninja color camo, ritira fuori dalla sua collezione di roba con la scritta “Ninja” le balestrine giocattolo, già viste in Ninja Dragon (come la cerbottana), almeno finchè nella parte finale del film non tira fuori una balestra notevolmente più grande – e potenzialmente comprata ad una fiera rinascimentale – per seccare i ninja nemici, il che viene con una certa sorpresa.

Non perchè Harrison/Gordon usa balestre, ma perchè per 2/3 del film combatte i ninja ed invece di accoppargli con le varie armi, gli ammanetta e chiama la polizia in modo che i suoi sottoposti goffi possano trovare i ninja ed arrestargli, al fine di meglio servire la trama collegata al “Film A”, in uno dei tentativi più forti di Ho di far collimare in qualche modo i due film in uno, nonostante le ovvie discrepanze.

Ma siccome lo sceneggiatore “AAV Creative Unit” (quindi presumo Ho, Joseph Lai e/o qualcun altro) si ricorda che qualcuno deve pur perire per mano di ninja, il piano di sgominare dall’interno il racket dei falsari viene bellamente dimenticato, non che sarebbe mai potuto accadere visto l’esistenza di Harrison e compagni in un film, e quella di “Warren Lee” e conoscenze in un altro, ma…

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I vari combattimenti ninja sono – come spesso il caso – la parte migliore/più divertente del film, brevissimi come al solito, anche se mancano quelli scambi di dialoghi goffissimi o roba come ninja che si contendo lo shuriken come due bambini delle elementari una gomma, ma la lotta finale (sempre con 5 minuti dedicati alla fine) tra Gordon e Bruce è l’highlight del film, così tanto che la versione belga fu titolata “Motor Devils”…. e nella scena combattono in moto – Bruce con una kusari-gama, Harrison con qualcosa che sembra un bastone di gomma – come un duello medioevale (ma…ninja) per tipo 2 minuti – scarsi – nell’intero film.

Poi semplicemente…. scendono di moto, continuano il combattimento con spade, teletrasporti, spiegabili fumate bianche “evocate” dalla spada, capriole e shuriken, finchè Harrison non riesce a disarmare ed infire beccare Bruce con una stella ninja, dopodichè passa davanti a Bruce, gli dice “Sono io il ninja supremo!”, e se ne va via, senza finire Bruce od un ultimo disperato attacco del ninja malvagio in rosso. THE END e ciao!

SPEAK LIKE A NINJA

Un altro trademark di qualità Godfrey Ho sono ovviamente i dialoghi, e con ciò intendo un corollario di frasi pompate da cinema d’azione anni 80, particolarmente dozzinale cinema d’azione anni 80, oltre all’ormai indistinguibile doppiaggio inglese di serie Z per gli attori asiatici, non che le voci non-doppiate del “Film A”, con Harrison che si vede ci tiene ad essere un minimo professionale anche in sta robaccia, e gli altri che sembrano al primo ingaggio o presi a malavoglia dalla pausa pranzo, quasi stizziti.

Per amor di sintesi, scelgo questo scambio (invece del “Solo un ninja può sconfiggere un ninja!”) come riassunto della qualità dei dialoghi:

“What’s a Ninja?” “ Just a fairytale, they don’t exist”.

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Uno dei miei momenti preferiti (immortalato sopra) è la scena in cui il cast di “Film B” stabilisce il piano per infiltrarsi tra la gang di falsari e sgominarli, perchè le foto dei cattivi sono chiaramente state fatte con il consenso degli antagonisti (malvagi, ma non maleducati), ma soprattutto per il poster della Regina Vittoria sul muro e la bandierina inglese messa su un tavolo da riunione che mi ricorda moltissimo uno scolastico per docenti, e sono abbastanza sicuro (viste le letali trappole in tasca ad Ho) sia pure lo stesso usato in altri film di ninja.

Un altro è quando Bruce riceve dai suoi seguaci (che siedono e ripongono la loro roba in una sorta di zainetto con scritto “Ninja” sopra, ovvio) la tunica di un traditore ucciso portatagli come segno di missione compiuta, e Bruce che – almeno nella mente di Ho – taglia a mezz’aria la tunica con la spada, per poi dire “I traditori devono morire.” Peccato che quello che vedete sia David Bowles agitare una spada (perlopiù) fuori schermo come se cercasse di pulire il soffitto con uno spolverino. XD

E come non parlare del set di armi e strumenti Ninja (C) che ad un certo punto Harrison mette in bella mostra su un tavolo, come se dovesse farvi una televendita? 🙂

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Ovviamente ci sono errori di continuità (il più notabile quello che vede la ragazza di David spinta in acqua, ma un minuto – neanche – dopo è sulla spiagga, completamente asciutta), ma davvero, non so cosa aggiungere sul lato tecnico che non abbia già detto nelle recensione di film ninja fatti da Ho, a parte che qui almeno – pur mancando alcuni time cut – il più delle volte capivo perchè c’era un taglio ed in che modo quanto appena visto si collegasse a quello mostrato dopo. E stavolta il DVD (sempre con qualità bassa ed immagine tagliata ai bordi) vi mette al menù principale una volta inserito, invece di partire ed impedirvi di tornare al menù se non DOPO aver finito il film. Yay!

E quasi dimenticavo, come potrebbe mancare musica rubata, come il tema de La Cosa, la versione di John Carpenter? Vedere un film di Ho con Shazam aperto è un altra divertente attività, giusto per vedere se quel tema accattivante o ben fatto vi sembra un po’ troppo curato visti gli effetti sonori uberdozzinali, tanto da essere imitabili con la bocca. XD

Commento Finale

Sono il primo a riconoscere impegno quando lo vedo, ma Ninja The Protector è l’ennesima riconferma che da solo l’impegno non basta, altrimenti avremmo le professioni di “scavatore nasale” e “carpentiere anale”. Decisamente uno dei mostri di Frankenstein meglio cuciti assieme da Ho, con gli inevitabili segni di sutura a forma di ninja colorati, ma uno che lascia a grattarsi la testa sulla scelta del materiale usato per la Creatura.

Solitamente Ho prendeva film d’azione di sorta, che fossero con mafiosi, criminali o similia poco importava, per costruirci sopra una storia con ninja caucasici, e sebbene io creda che ci siano pochi film NON migliorabili dall’aggiunta di ninja, avrei evitato di prendere un ignoto melodramma criminale di Hong Kong su rivalità fraterna, soldi facili, falsari, tradimenti e promesse rotte, che è sì dozzinale (di serie C, se volete), ma non particolarmente divertente da prendere in giro, solo un noioso, clichè, melodramma criminale su due fratelli divisi dalla vita (e dalle numerose corna che fa il maggiore alla sua donna), che è pure preservato in maniera coerente nonostante la tecnica del “taglia ed incolla” del regista. Evviva.

Ninja The Protector 1986 demotivational posters

Non fate l’errore che queste persone hanno fatto, non recitate (anche accidentalmente) in un film di Godfrey Ho. 😉

Cavolo, questo rende anche The Ninja Squad più degno di essere visto nelle sua interezza, qui potete davvero vedere una compilation delle scene ninja (specialmente il confronto finale tra il maestro ninja Gordon e ninja malvagio capo Bruce, con tanto di brevissimo combattimento a moto come il Knightriders ninja degli uber-poveri), non vi serve il contesto o sapere quale donna ha tradito il protagonista del “Film A” stavolta, che – nonostante quanto il titolo implichi – Harrison non può venir a salvare/proteggere dal malvagio falsario, visto il loro esistere in due film diversi, uniti solo dalla “magia” di Godfrey Ho.

Mi spiace, fata turchina del cinema di serie Z anni 80, niente Pinocchio stavolta.

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