
4/5 anni fa vidi Unfriended al cinema, e lo odiai, parecchio.
Ma secondo il recente trend di seguiti molto più interessanti che davvero non necessitano del primo film (se non per ragioni di marketing), ecco Unfriended: Dark Web, seguito di Unfriended che però non ne richiede davvero la visione. E sembra che stavolta abbiano deciso di portare anche una trama vera e propria, con un ventenne che scopre una cache di file nascosti sul suo computer, ed assieme ad i suoi amici (riuniti in videochat per una partita a Card Against Humanity) viene inavvertitamente avviluppato nelle spire del dark web, scoprendo file che riportano tratte di esseri umani, omicidi, ed altre nefandezze.
Ma presto scoprono che ogni loro mossa è osservata da misteriosi individui, i quali faranno di tutto per mantenere le loro mostruose macchinazioni anonime e sicure negli abissi della rete….
Nel caso non siate familiari con il formato della serie, qui – come nel primo Unfriended – tutto il film è mostrato via schermo di un computer e videochiamate su Skype (assieme ad altri software), ed al contrario del primo che aveva una buona idea (incredibilmente economica, produzione Blumhouse d’altronde) ma assolutamente nient’altro, Dark Web riesce ad utilizzare il particolare formato per raccontare una storia horror thriller dell’epoca moderna, una declinazione di found footage (circa) e home invasion.
Con dei personaggi decenti (alcune recitazioni migliorabili, però), una sceneggiatura più intrigante del previsto, ed una regia che ben utilizza l’approccio “low-fi” per accentuare il realismo di una situazione del genere, in cui le nostre abitudini intrise di internet ci vengono ribaltate contro per violare anche l’ultimo (percepito) sacra sacrorum, Unfriended Dark Web è un film che – al contrario del primo – riesce ad esprimere il potenziale insito nell’idea di fondo, ed assai bene.
Meritevole di (almeno) un’occhiata, senza dubbio.
