Anno: 1958 (B/N)
Regia: Ishiro Honda
Sceneggiatura: Shinichi Sekizawa
Durata: 1 ora 27 minuti
Titolo Originale: Daikaiju Baran 大怪獣バラン
Titolo Internazionale: Varan The Unbelievable
Disponibilità in Italia: Fansub
Per cominciare Kaiju-A-Go-Go, iniziamo con uno dei mostri meno noti del bestiario Toho, Varan/Baran, protagonista – appropriamente – di Varan, Il Mostro Gigante, l’ultimo film della Toho in bianco e nero, portato nei lidi americani 4 anni dopo come “Varan The Unbelievable”, una versione altamente modificata che vede l’esercito americano voler testare degli elementi chimici per desalinizzare l’acqua in un lago giapponese, il tutto per inserire attori americani (ancor più di quanto fatto per la versione americana dell’originale Godzilla) e rende ancora più ovvio come si vedessero gli americani verso i giapponesi.
Tutto questo non conta poiché la versione fansubbata su cui ho basato la recensione è quella originale giapponese, con storia intatta. La premessa vede due entomologi investigare nella valle dove era stata avvistata un raro tipo di farfalla, ma poi scoprire un misterioso lago non indicato sulle mappe, e morire lì vicino per mano di creatura ignota. La sorella di uno dei due morti, la reporter, Yukiko, accompagnata dal suo pavido fotografo e da un biologo di nome Kenji, si reca al lago dove è accaduto il fatto, e passando nel villaggio vicino ad esso scoprono che i locali adorano una divinità chiamata Baradagi.
Sebbene il gruppo sia assai scettico sull’esistenza di Baradagi (come rendono ben chiaro al sacerdote locale), presto scoprono che non è una leggenda, quando una creatura gigantesca – che viene rinominata Varan in quanto ritenuto un dinosauro varanopode – emerge dal lago, attaccando chiunque si trovi nelle vicinanze. Le cose presto si intensificano, con il mostro che viene attaccato dall’esercito ma risulta invulnerabile alle normali armi, e la sua avanzata verso Tokyo è fermato solo dall’uso di uno speciale esplosivo ideato dall’entomologo.
Anche al suo meglio, Varan Il Mostro Gigante è incredibilmente difficile da lodare in qualsiasi maniera possibile, perchè è IL monster movie giapponese anni 50, quello generico che immaginate sentendo dire “film con i mostri della Toho” ma spesso non corrisponde alla realtà, con tutti i clichè che vi aspettate, tra l’esercito che ripetutamente martella di missili e mitragliatori il mostro senza nessun effetto, il mostro che si sposta via mare (e che viene scorto da pescatori, per punti bonus), uno scienziato protagonista che ribalta la situazione, oltre a clichè internazionali dei film con mostri dell’epoca: pagine di giornale roteante che annuncia l’avvistamento del mostro, etc.
Il problema è che non c’è davvero altro oltre gli ingredienti base del monster movie, uno con un mostro che – in maniera tristemente appropriata – è un generico miscuglio di altri kaiju, in quanto sembra una versione “Mostro Della Laguna Nera” di Godzilla, una che inizia quadrupede ma poi cammina bipede, che si sposta via mare come Godzilla, al punto che pensavo il film fosse stato pensato per Godzilla originariamente, ma no, è solo un caso di generico mostro Toho, che di “unbelievable “ ha ben poco.
Anche il suo ruggito è pressapoco identico a quello del Big G (il quale è usato nel frullato di ruggiti di kaiju mescolati per fare quello di Varan), non che sorprenda troppo quando il film riusa pure un po’ di stock footage dall’originale Godzilla, ma è il tocco extra per rendere Varan stesso ancora più generico. Sì, ha membrane alari che usa per volare/planare rapidamente, ma le usa…. una volta (altrimenti le membrane non sono sul costume, o non si notano proprio), e non ha il soffio atomico come Godzilla. Un peccato perchè si poteva comunque usare meglio il mostro, che riuscì a farsi amare abbastanza per ritornare in Godzilla Destroy All Monsters, sebbene la dica lunga che pure Minilla risulti più efficace in battaglia, e lì Varan sia praticamente sugli spalti, contento solo di essere lì.
Potrei andare in maggiore dettaglio, ma davvero è così tutto mediocre da non meritare particolare analisi o commento. I personaggi sono stereotipi bidimensionali (non particolarmente orrendi o particolarmente odiosi) comuni all’epoca, i dialoghi altrettanto tipici, gli effetti speciali sono decenti-buoni per gli standard tokusatsu dell’epoca, con miniature e carri armati giocattolo molto più convincenti di quelli visti in molti film di Gamera, decisamente, anche se la notevole età ha reso questo tipo di effetti speciali un gusto acquisito.
E la musica che accompagna l’assalto marino di Varan è fin troppo allegra come marcia militare, di un giovale fuori posto visto che il mostro non è ancora stato sconfitto, e dovrebbe piuttosto ispirare tensione od atmosfera. Il resto della colonna sonora è tipica musica da monster movie della Toho, gradevole e caratteristica.
Il leggendario Ishiro Honda fa del suo meglio con una sceneggiatura assai frettolosa, con eventi che richiederebbero un po’ di più di tempo ma si risolvono in maniera assurdamente veloce più volte, un cane che appare dal nulla in una scena, ed altre incredibilmente convenienti soluzioni, come un esplosivo sperimentale che un biologo – guarda caso – stava progettando per creare dighe, e che non nomina mai prima degli ultimi minuti, perchè è un progettino personale con cui non voleva infastidire altre persone, anche quando attaccati da un dinosauro gigante e volante.
Ma il risultato è uno dei più deboli film di mostri della Toho, uno perlomeno scorrevole, ma assai generico ed innegabilmente mediocre, con un titolare mostro che è abbastanza generico di suo, e riapparve solo per guardare altri mostri (tra cui Minilla e Mothra giovane) pestare allegramente King Ghidorah tutti assieme in Godzilla: Destroy All Monsters, messo in panchina a fare il tifo, per poi mai più riapparire – neanche per un veloce cammeo – sullo schermo.
Indice Kaiju: Gorosaurus Mediocritus