[EXPRESSO] Midsommar – Il Villaggio Dei Dannati (2019) | Solstice Communion

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Come già dissi al tempo, non fui affatto un gran fan di Hereditary, di cui rispetto la forte ambizione del regista, nonostante il risultato finale ne pagasse parecchio, passando da momenti incredibili ad altri francamente ridicoli, con una visione che sacrificava fin troppa trama e narrativa sull’altare del simbolismo e delle tematiche elette.

In ogni caso, rimasi curioso su cosa avrebbe fatto Ari Aster con la declinazione folkloristico-pagano del film horror, ed intrigato dal vedere un film horror intenzionato non a cercare la penombra, ma la luce radiante, caustica del sole pagano. La trama vede una giovane coppia disfunzionale (ed alcuni loro amici) invitati ad uno strano festival nella Svezia rurale, che si rivela non essere una menata folkloristica per turisti, ma l’agire di una setta religiosa che si sta preparando a celebrare il solstizio d’estate, appunto, il Midsommar.

Ed onestamente credo sia un notevole passo in avanti rispetto ad Hereditary, perchè mantiene la regia intensa, nonostante il ritmo della narrazione molto lento, così che possiate conoscere bene la comunità rurale, ammantata di un’inquietante atmosfera sia nei riti comunitario-pastorali sia in quelli religiosi, che porta a notevoli visuali evocative (fantastica fotografia) ed anche a momenti di puro eccesso, molto strani, al punto che non sapete se ridere, essere terrorizzati o confusi, i quali però qui servono meglio il tono generale e lo stato mentale della protagonista, e si fanno ampiamente “perdonare” visto che la storia non è abbandonata per servire simboli e tematiche, ma al contrario lega assieme l’horror e la dissoluzione dei legami di coppia, erosi non da un improvviso taglio ma da un lungo e doloroso tribolare fatto anche di traumi mai risolti.

Non sarà per tutti, ma è un notevole film con una fortissima visione, nonostante tutto sono assai, assai felice che “abbiamo” Ari Aster in giro.

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[Retrospettiva One Piece] #10: Avventura Sulle Isole Volanti (2009)

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Regia: Munehisa Sakai
Sceneggiatura: Hirohiko Kamisaka, Eiichiro Oda
Titolo Internazionale: One Piece Film: Strong World
Durata: 1 ora e 53 minuti
Storia Originale:
Corto allegato: Nessuno

Dopo quel mal concepito film sulla storia delle origini di Chopper, per il 10° film della serie Oda stesso decise di intervenire attivamente nel progetto (in precedenza aveva approvato i progetti e fornito i design dei nuovi personaggi agli studi di animazione, e poco altro), scrivendo lui stesso la sceneggiatura, aiutato dallo sceneggiatore Hirohiko Kamisaka, che già curò gli script dei due precedenti film (Un Amicizia Ai Confini Del Mare e Il Miracolo Dei Ciliegi In Fiore). Continua a leggere

[EXPRESSO] Men In Black: International (2019) | Mediocrizer

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Pur non avendo visto il terzo film della serie, ho adorato i primi due film di Men In Black, ed anche grazie al loro riapparire in tv negli anni, posso dire non solo per nostalgia, ma perchè sono ancora gradevoli, divertenti e ben fatte action comedy sci-fi con il gusto da B-movie anni 50 che hanno retto la prova del tempo molto bene per blockbuster estivi.

Quindi quando emerse l’idea di un nuovo MIB con “Thor e Valkyrie”… sì, a prescindere da cosa pensiate di Thor: Ragnarok (che personalmente gradii molto), l’intesa tra i personaggi di Chris Hemsworth e Tessa Thompson era una delle parti migliori. Ma i primi dubbi (ancora prima della ricezione critica estera tutt’altro che positiva) mi vennero a vedere la Sony Pictures caricare il trailer del film… praticamente allo stesso modo di quello de La Mummia (2017), solo che stavolta ci sono i dialoghi, a volte, niente musica.

Forse era fatto apposta per attirare attenzione e views, forse era un presagio scritto nelle viscere di questa industria che non vuole lasciare una serie “morta” od a riposo, e non si ingrazia certamente nessuno con questa risma di seguito/spin-off, la cui preoccupazione principale è tenervi seduti davanti allo schermo per 2 ore, e più tenervi pacificati con le terga sulla poltrona che intrattenervi. L’esperienza media esemplare, che non suscita quasi nessuna reazione, positiva o negativa che sia, in cui ottime (seppur ovvie) scelte di casting impediscono letargie mentre la banale storia procede, sorretta da un altrettanto flaccida sceneggiatura, con tanto di finale pieno di clichè senza fascino o stile.

Non è neanche troppo mediocre da diventare paradossalmente irritante, è solo un film che campa di luce riflessa del franchise, che vedrete e subito dimenticherete.

E la serie merita di meglio di “non sono morto dalla noia”.

Non che importi davvero.

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One Piece World Seeker – DLC 1: The Mirror Void Prototype PS4 [RECENSIONE]

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Sì, vai facciamo le recensioni ai DLC anche di questo.

Nel caso non aveste letto la mia recensione del gioco base, prenotai la versione Pirate King del gioco (e sì, non ho dimenticato di quell’articolo sui contenuti della limited edition, arriverà), comprensiva del Season Pass, composto di 3 DLC grandi ad uscita stagionale, dedicati a Zoro, Trafalgar Law e Sabo, in questo ordine, con quello su Zoro che è uscito il 12 luglio 2019.

Quindi non ho dovuto sganciare ulteriore denaro, ma in caso contrario il Season Pass viene 30 euro in totale, giusto per informazione. Vedremo nel tempo se il prezzo è giusto, ma intanto parliamo di cosa consiste questo primo DLC dedicato a “testa d’alga”. Giocato anch’esso alla difficoltà Difficile, per consistenza con il mio playthrough usato per recensire il gioco base.

DLC che – come il gioco stesso vi avverte – sarebbe da giocare dopo aver finito il gioco base, visto che rivela spoiler sulla trama. Continua a leggere

[Retrospettiva One Piece] #9: Il Miracolo Dei Ciliegi In Fiore (2008)

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Regia: Junji Shimizu
Sceneggiatura: Hirohiko Kamisaka
Titolo Internazionale: One Piece The Movie: Episode of Chopper Plus: Bloom in the Winter, Miracle Sakura
Durata: 1 ora e 52 minuti
Storia Originale: No
Corto allegato: Nessuno

Dopo il riassuntone filmico di Alabasta “One Piece Un Amicizia Ai Confini Del Mare”, la Toei, chiaramente non schifata dai (almeno) 7 milioni fatti al botteghino con quel film, decise di rifare la stessa cosa l’anno successivo, stavolta sull’arco narrativo di Drum Island invece che Alabasta, ma facendo alcune strane scelte, visto che la storia di Chopper e di come incontrò Luffy & compagnia è spostata post-Water 7, quindi Nico Robin e Franky sono già nella ciurma. E c’è un nuovo personaggio creato appositamente per il film, Musshuru, il fratello di Wapol. Continua a leggere

[Retrospettiva One Piece] #8: Un’Amicizia Oltre I Confini Del Mare (2007)

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Regia: Takahiro Imamura
Sceneggiatura: Hirohiko Uesada
Titolo Internazionale: One Piece Movie: The Desert Princess and the Pirates:
Adventures in Alabasta
Durata: 1 ora e 30 minuti
Storia Originale: No
Corto allegato: Dr. Mashirito & Abale-chan (spin-off di Dr. Slump & Arale)

In una mossa ancora più conservativa, dopo Il Mistero Dell’Isola Meccanica la Toei decise di saltare a piè pari l’idea di un film di One Piece con storia originale, optando per adattare direttamente il manga di Eiichiro Oda, nello specifico l’arco narrativo di Alabasta sotto forma di lungometraggio, con i Cappello Di Paglia che viaggiano nel regno di Alabasta, una terra desertica consumata da guerre intestine e siccità, il cui sovrano Cobra Nefertari è mal visto dalla gente a causa delle azioni di Crocodile, ufficialmente l’eroe del paese, che di nascosto ha mosso la sua organizzazione criminale, la Baroque Works, al fine di rubare il trono ed ottenere l’Arma Ancestrale nascosta lì, Pluton. Continua a leggere

[Retrospettiva One Piece] #7: I Misteri Dell’Isola Meccanica (2006)

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Regia: Konosuke Uda
Sceneggiatura: Masahiro Ito
Titolo Internazionale: One Piece: Giant Mecha Soldier Of Karakuri Castle
Durata: 1 ora e 32 minuti
Storia Originale:
Corto allegato: Nessuno

Probabilmente colpiti dalla ricezione critica assai mista per l’Isola Del Barone Omatsuri (più che per l’incasso, visto poi che questo si comportò leggermente peggio al box office nipponico, almeno per la permanenza nella Top 10 di incassi del periodo), per il film successivo la Toei decise di giocare più sul sicuro, tornando al tradizionale stile di animazione e con una storia più tipica per One Piece in tono e temi (sebbene anche questa scritta da Masahiro Ito), rimettendo al timone il regista di One Piece: Trappola Mortale, Konosuke Uda. Continua a leggere

[EXPRESSO] Welcome Home (2018) | Mysterio VS Scamarcio Man

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Mi misi quasi subito a ridere quando vidi il trailer italiano di Welcome Home (che è pure dell’anno scorso), con il narratore/commentatore esterno quasi da sketch di Maccio Capatonda, che cercava di vendere il film come “il thriller dell’estate” (non funziona così) in maniera così disperata ma comunque sborona.

Quindi mi aspettavo una bella trashata con Scamarcio nel cast per metà italiano (tra cui Francesco Aquaroli)… e credo di aver usato una zampa di scimmia involontariamente.

Ma prima, la trama.

Bryan e Cassie sperano di sistemare il loro rapporto in forte crisi passando una settimana da soli nella campagna italiana via il sito “Welcome Home”. Lì Cassie incontra Federico (interpretato da Scamarcio), che la aiuta dandole un passaggio, e poi incomincia ad intrufolarsi nella vita dei due, spiandoli di nascosto e facendo sì che la loro relazione si frantumi, aiutato dal fatto che la crisi nasce da una “cara” vecchia dainata.

… Ed è tutto come storia, visto che non si capisce mai il vero motivo per cui Federico gli spiasse, con uno dei “colpi di scena” (credo l’intento fosse quello) finali più inutili di sempre. Non che voglia spiegata ogni cosa sempre, ma sarebbe stato gradito in un film dove sapete esattamente come tutto andrà fin da subito, ed in cui siete ad annoiarvi aspettando che gli stupidi personaggi ci arrivino. E poi, per un film che ha come tagline “Vivi un sensuale e perverso gioco di potere”…. non è neanche particolarmente spinto, anzi.

Sebbene non orrendo, Welcome Home è quel tipo film brutto E noioso, prevedibile in tutto e per tutto, e poco importa avere un buon cast quando la sceneggiatura è bruttina e la regia narcolettica. Ha i suoi momenti, ma sia quelli decenti/buoni sia quelli involontariamente ridicoli di cui ridere, sono troppo poco, troppo tardi.

Evitabile.

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