Regia: Kazuhisa Takenouchi
Sceneggiatura: Yoshiyuki Suga
Titolo Internazionale: One Piece: The Cursed Holy Sword
Durata: 1 ora e 35 minuti
Storia Originale: Sì
Corto allegato: Take Aim! The Pirate Baseball King
Nuovo film di One Piece, nuovo regista e nuova sceneggiatura, per una storia dedicata in gran parte a Zoro, che sarebbe una cosa molto piacevole… se ultimamente la trama non sembrasse qualcosa di creato per un altro shonen come Rave The Groove Adventure o Fairy Tail.
Sia chiaro, sono contento che la storia sia un po’ diversa dal solito….ma lo è al punto che non sembra davvero una trama da One Piece. Certo, il mondo creato da Oda è pieno di bizzarrie, tra uomini di gomma, uomini di burro, cani-bazooka, razze/tribù di uomini con braccia e gambe con extra gomiti e ginocchi, gente che si trasforma in biscotti o dinosauri, ma una spada maledetta che assorbe sangue e può corrompere chi la usa…. sfocia nel mistico, ancor più quando viene rivelata l’origine della spada maledetta, qualcosa più adatto in un fantasy storico.
Sì, come esplicato nel titolo, la trama verte sulla Spada Delle 7 Stelle (una delle scelte dell’adattamento italiano NON fatta ad cazzum, come vedremo), una leggendaria spada maledetta che – secondo il mito dell’isola – ogni 100 anni cerchi di accumulare potere e liberare il suo sigillo durante una notte di luna rossa, ed i Cappello di Paglia – già sull’isola della leggenda perchè sì – sono istigati alla sua ricerca dalla solita avidità di Nami. Ma Zoro viene avvicinato dai sottoposti di un sua vecchia conoscenza, Saga, che gli chiede un favore in nome della loro amicizia, mettendolo contro gli abitanti di un villaggio e contro la sua stessa ciurma.
Come i fan di lunga data ben sapranno, non è che l’elemento soprannaturale sia totalmente estraneo a One Piece (sì, mi riferisco specialmente ad una certa nave con corna), ma al 99% c’è una spiegazione logica o plausibile visto cosa può succedere con Frutti Del Diavolo e via dicendo, se qualcosa sembra magia, spesso c’è una spiegazione normale (per gli standard del folle mondo di One Piece, almeno). Ma no, non c’è nessun twist a riguardo, è davvero una spada maledetta, e la backstory di come diventò tale (un antico regno cadde in malora a causa di una sacerdotessa, etc, è assai clichè) è davvero qualcosa che non ci azzecca molto con One Piece, ma più con una storia fantasy d’ambientazione sengoku o mitologica/fantasy cinese stile Romanzo Dei Tre Regni.
Detto questo, non è neanche una storia particolarmente interessante, anzi, piuttosto generica in esecuzione e personaggi. Saga poi sa di cattivo leggermente riciclato, perchè – come Gasparde di One Piece: Trappola Mortale – è un ex-marine che crede che il potere sia l’unica legge (facendo piangere Kropotkin, come spesso capita), ed idealmente vorrebbe usare il potere per la giustizia – che ha senso, visto che era un Marine -, ma di fatto è corrotto completamente dall’influenza della spada maledetta, che lo rende assetato di potere e malvagio fino al midollo, riducendolo ad un altro villain che vuole conquistare il mondo con i suoi poteri oscuri. Mettiti in fila, amico, che è lunga.
Ed onestamente i flashback che mostrano lui e Zoro assieme (sebbene sensati in alcuni frangenti) non aiutano moltissimo a rendere interessante la loro relazione scritta senza particolare cura ed assai clichè anch’essa, lasciando perdere quando di preciso dovrebbero essere diventati compagni di scorribande (almeno è stabilito che si conoscono dall’infanzia in quanto provenienti dalla stessa isola ed allenatosi alla spada assieme, senza nominare Kuina, curiosamente), è… blanda. Non orrida, solo blanda.
Come peggiorare un villain poco ispirato? Ma dargli un aspetto tragico in quanto per proteggere Maya (un abitante del villaggio e discendente della sacerdotessa locale), e dargli pure l’happy ending. Mi spiace, di solito cerco di evitare spoiler, ma i nuovi personaggi non sono interessanti davvero per niente, sia a livello di caratterizzazione che di design, con anche gli abitanti del villaggio che sembrano indossare indumenti buttati via dagli abitanti di Skypiea.
L’unico personaggio nuovo notabile è l’anziana curva e saggia del villaggio, non per il nome, O-baba (sul serio, neanche due minuti per darle un vero nome?), o la caratterizzazione stereotipata, ma perchè quando è sorpresa da un evento nel terzo atto, dallo shock si alza in piedi e “srotolando” la gobba si vede che è tipo alta come una giraffa. O l’ippoceronte sadomasochista (presumo) su cui la nave rimbalza dopo una caduta, che si innamora della Merry e poi prima dei crediti viene a corteggiarla.
Oltre a questi momento divertenti, non c’è moltissimo altro che valga la pena descrivere, visto che – come al solito – Luffy (stavolta accompagnato da Usop) si perde e viene separato dal gruppo, per avere avventure stile Indiana Jones dentro grotte sotterranee (dopo aver perso la prima lotta contro Saga) e poi grazie a comodità di sceneggiatura, tirare fuori i macguffin della narrativa dalle tasche, letteralmente in questo caso.
Se non altro la natura mistica della Spada Delle 7 Stelle serve per avere alcuni decenti combattimenti, l’animazione è all’altezza di quello che vi aspettereste da un film di One Piece “post-svezzamento” (a parte un dozzinale e solitario effetto digitale nel prologo per l’apertura di una tomba), i disegni sono decenti, ed il bizzarro tema fantasy aiuta a rendere le visuali di questo film di One Piece diverse dal solito, ma spero non foste in attesa di medio-lunghe battaglie finali tra i sottoposti del cattivone ed il resto della ciurma, perchè i lacchè di Saga sono rapidamente e facilmente sconfitti.
E parlando di delusioni, i dialoghi sono un perfetto esempio. Non mi aspetto moltissimo da One Piece in questo riguardo, sarò franco, ma – almeno fin’ora – questi sono i peggiori dialoghi che abbia sentito in un film della serie, ultragenerici, specialmente durante i combattimenti i personaggi dicono cose a caso come “Sono invincibile”, anche più volte nel giro di 10 minuti, pur di arrivare ad una certa ed arbitraria quota, perchè non sia mai che i personaggi di uno shonen manga/anime debbano stare un po’ zitti durante le battaglie (cosa che ironicamente Zoro appunta lottando contro un sottoposto di Saga), no, facciamogli dire roba a caso.
Come ciliegina sulla torta, ci sono pure alcuni refusi dell’adattamento italiano, ovvero il cambiare “berry” in “dollari”, o dire che Crocodile è il capo della Flotta dei Sette.
Nel complesso, La Spada Delle 7 Stelle (o “il bastone sammontana”) è solo un mediocre – e poco più – lungometraggio di One Piece, guardabile senza problemi, sì, ma a far ciò sorgeranno dubbi, tipo se questa sceneggiatura fosse stata scritta per Naruto (od un qualsiasi altro shonen fantasy in cui ci sono stregoni e magia) piuttosto che per One Piece, vista la trama che ha una spada maledetta assetata – letteralmente – di sangue, rituali, barriere protettive mistiche, sacerdotesse, profezie, un antico mito di regni distrutti per l’amore di una donna, possessioni demoniache, e via dicendo.
Va bene che non è il solito tesoro nascosto da pirati o qualcosa di fin troppo tipico per il tema generale di One Piece, ma questo va un po’ troppo in direzione opposta, visto che, sebbene non improbabile al 100 % (visto cosa succede nel folle mondo di One Piece), la storia sembra qualcosa in cui la magia viene spiegata come poteri del Frutto Del Diavolo (o qualcosa di spiegabile in universo), ma no, gli elementi mistico-magici sono veri, ed anche accettato ciò, la trama è assai generica, clichè, il che ben descrive anche i nuovi personaggi, le loro dinamiche e archi narrativi (come la relazione tra Zoro e Saga, una vecchia conoscenza di “testa d’alga”).
Brutti, generici dialoghi con refusi sorprendenti (considerato poi da quanto l’adattamento italiano di One Piece fu cosa) ed una regia ok ma indegna di nota non aiutano il caso di questo film di One Piece, che non è particolarmente brutto o stupido, nè noioso, ma è assai dimenticabile, cosa quasi sorprendente, visto quanto non sembra inteso come lungometraggio basato sulla serie di Eiichiro Oda, ma ultimamente fu. Potete saltarvi questo, secondo me, a meno che non abbiate in programma una maratona.
Non lo odio, ma è decisamente poco curato, e quando la parte migliore del film può essere condensata in una gif comica… beh, succede che la posto almeno potete evitarvi di vedere questo film, che è ok ma poco ispirato e sembra una storia di un qualsiasi shonen con magia e maghi “trasformata” in una di One Piece. Mah.
Non un gran fan di questo, direi.
Una risposta a "[Retrospettiva One Piece] #5 La Spada Delle Sette Stelle (2004)"