[Retrospettiva One Piece] #10: Avventura Sulle Isole Volanti (2009)

One Piece Avventura Sulle Isole Volanti 2009.png

Regia: Munehisa Sakai
Sceneggiatura: Hirohiko Kamisaka, Eiichiro Oda
Titolo Internazionale: One Piece Film: Strong World
Durata: 1 ora e 53 minuti
Storia Originale:
Corto allegato: Nessuno

Dopo quel mal concepito film sulla storia delle origini di Chopper, per il 10° film della serie Oda stesso decise di intervenire attivamente nel progetto (in precedenza aveva approvato i progetti e fornito i design dei nuovi personaggi agli studi di animazione, e poco altro), scrivendo lui stesso la sceneggiatura, aiutato dallo sceneggiatore Hirohiko Kamisaka, che già curò gli script dei due precedenti film (Un Amicizia Ai Confini Del Mare e Il Miracolo Dei Ciliegi In Fiore).

La storia è ambientata tra Thriller Bark e l’arco narrativo dell’Arcipelago Sabaody, con Sengoku e Garp ancora in posizioni importanti nella Marina, e soprattutto con Brook nella ciurma dei Cappello Di Paglia (rendendo questo il suo debutto filmico, il che mi lascia molto… indifferente, ad essere diplomatici), che devono interrompere il loro viaggio verso lo One Piece poiché Shiki, un pezzo grosso dell’epoca di Gol D. Roger scappa da Impel Down, con l’intento di distruggere l’intero East Blue, dalle cui città ed isole provengono i vari membri della ciurma.

Ma subito sono intercettati da una misteriosa nave volante, e Shiki rapisce Nami per le sue incredibili abilità intuitive di navigazione, lanciando nel vuoto gli altri Cappello Di Paglia, che si trovano a vagare per un intera settimana nel vasto arcipelago di isole volanti…

E finalmente abbiamo un buono – se non ottimo – film di One Piece, c’è stato bisogno di scomodare Oda stesso, che ha praticamente condensato il materiale di una ventina e passa di episodi in un film di due ore, un arco narrativo compresso, ma non schiacciato, che ha tutto quello che potreste volere da One Piece, anche se alcune domande su Shiki non trovano risposta qui, ma presumo – in quanto non l’ho ancora visto – saranno spiegate in “One Piece Strong World: Capitolo 0”, un OVA che funge da prequel al film.

One Piece Avventura Sulle Isole Volanti 2009 nami e billy.png

Non un problema, perchè c’è comunque molto alla storia ed al suo villain, uno dei pochi pirati della generazione di Gol D. Roger ancora vivo, Shiki, detto Il Leone Dorato, che ha un buon design bello strambo, con spade attaccato alle gambe perchè ha dovuto tagliarsele per scappare da Impel Down, una folta chioma lionina… ed un timone letteralmente nella testa. È un villain crudele che vuole radere al suolo l’intero Mare Orientale per mettere in ginocchio il Governo Mondiale, usando animali a cui ha iniettato il siero di una pianta, detta IQ, poiché gli fa evolvere forzatamente, rendendogli più forti ma anche molto più aggressivi.

Ma ha anche momenti divertenti, grazie soprattutto ai suoi due lacchè, un gorillone con completo e bonnet chiamato Capitano Scarlet (personaggio che esiste solo per fare una citazione un po’ a caso a King Kong) e soprattutto il Dr. Indigo, uno scienziato-clown con tanto di propensione a mimare piuttosto che a parlare, e con le scarpe scricchiolanti da clown per bonus. Oltre alla varie gag che fa con loro, c’è anche la sua introduzione, cioè un balletto comico con i suoi subordinati, visto che il film inizia in media res e poi via flashback scopriamo come i Cappello Di Paglia sono finiti lì, e perchè.

Il che lo rende un villain più interessante, perchè capace di essere amichevole ma comunque assai subdolo e impietoso, incurante di chiunque non sia parte della sua ciurma o voglia mettersi tra lui ed i suoi piani di conquista (e forse vendetta, di nuovo, c’è il sentore di essa ma non è chiaro se c’è un altro motivo nascosto, almeno non qui), ed il Frutto Del Diavolo “Fuwa Fuwa” lo rende ancora più temibile, visto che con esso può far galleggiare/levitare qualsiasi oggetto abbia già toccato, come intere isole, la sua nave e sè stesso.

One Piece Avventura Sulle Isole Volanti 2009 shiki e dr indigo.jpg

Un buon villain della vecchia guardia, ed onestamente anche una buona storia, che rievoca elementi da vari archi narrativi passati, come l’avventura stile Skypiea su un’isola i cui abitanti vivono nel terrore, il volatile aiutante che è utile alla protagonista femminile (come Carl di Vivi nella saga di Alabasta), il dramma di Nami che viene usata per le sue abilità da un aguzzino come Arlong Park, etc, ma anche se non sa di totalmente nuovo e manca – per forza di cose – dell’intrecciarsi di elementi ed eventi passati che assumono nuovo importanza alla luce di nuove storie, ma è comunque molto,molto godibile, ed avere Oda a scriverla è sempre un piacere, è bello avere una storia che poteva esistere come parte del manga originale, e non un imitazione di variabile qualità da parte di terzi.

Alla regia abbiamo Munehisa Sakai, regista di molti episodi della serie TV di One Piece, che sa certamente il fatto suo, con un ottimo ritmo della narrazione, che si prende le giuste pause per i momenti emotivi, gli stacchetti comici (e dettagli umoristici come Brook che fuma con la bandana a cui manca una foglia di ganja),e più rilassati, ma altrimenti è continua avventura ed azione, sia dall’inizio, con bestie dai design ibridi ed assurdi tipici di Oda che si combattono ferocemente tra loro, assaltano gli sfortunati fuori dalle “zone sicure”, gradevoli personaggi secondari, i protagonisti che hanno il solito charm (e Brook che continuo a tollerare e poco altro), e pure una scena stile gangster movie in cui i Cappello Di Paglia arrivano ad interrompere un cerimoniale di alleanza stile yakuza, e tutti fanno cantare i cannoni e le pistole – sì, anche Zoro e Chopper – con abbondanti caricatori. 🙂

Animazione e disegni sono molto buoni, sì, il precedente aveva alcune sequenze incredibili e fluidissime di combattimento, ma d’altro canto aveva pochissimi scontri (quasi tutti alla fine), la fluidità era “pagata” con alcuni disegni molto rozzi e frame di transizione così e così, qui è tutto molto più consistente a livello di qualità in tutto e per tutto, con molte più scene d’azione e numerosi combattimenti, il tutto con ottima presentazione (già visibile nel frizzante prologo e nel title screen) ed una colonna sonora che ha qualche aggiunta gradita oltre all’eccelso lavoro del fido Kohei Tanaka.

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Non ho altro da aggiungere, se non che abbiamo finalmente un buon – se non ottimo – film di One Piece, con ottima sceneggiatura da Oda stesso, un buon villain, divertenti personaggi, ed in generale tutto quello che vorreste da un lungometraggio di One Piece, uno molto ben diretto, animato e disegnato, uno che rievoca forse un po’ troppo il materiale precedente dell’autore, ma grazie al suo intervento attivo nel progetto il tutto sembra poter far parte del canone della serie con facilità.

Good stuff.

 

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