Anno: 2008
Titoli Alternativi: Chanbara Beauty,
Zombie Killer – Sharp As A Sword, Sexy As Hell
Nazione: Giappone
Durata: 1 ora e 26 minuti
Regia: Yohei Fukuda
Oneechanbara, il film, perchè no?
Dite quello che vi pare, ma se non altro arrivare ad avere un film live action (uscito anche nei cinema nipponici al tempo, pensa te) è segno della viabilità di un franchise, con tutto quello che implica (e non implica) per una serie grindhouse low budget come quella di D3 Publisher e Tamsoft, una che conosco molto bene (pure troppo) perchè sono un maledetto masochista E aficionado di beat ‘em up/hack n slash.
E sì, la serie ha una storia, questo non si può negare, ma almeno il film ha subito un vantaggio sul videogame, almeno sul primo Oneechanbara, visto che qui c’erano i soldi per voice acting, e stare a guardare 90 minuti di mura di testo che si muovono lentamente a schermo con musica a malapena presente…. non la migliore idea possibile, quindi buona pace allo spirito della “fedeltà al materiale originale”, in casi del genere.
La storia è sempre ambientata nel fantomatico “20XX”, un futuro in cui uno scienziato geniale ha trovato un modo per riportare i morti in vita…. trasformando tutti gli abitanti di una piccola cittadina in zombi. Quindi tocca ad una giovane donna salvare la cittadina dall’epidemia di non-morti, con la sua fida katana, e l’inesplicabile combo cappello da cowboy, sciarpa e bikini, mentre cerca sua sorella Saki, che ha ucciso loro padre…
Detto questo, la premessa è comunque molto simile alla trama del primo videogame della serie, hanno tenuto anche la storia del “clan con sangue maledetto”, ma per qualche motivo hanno inserito Reiko, un personaggio del seguito, immagino non contassero sul farne un altro subito dopo, quindi non c’è sequel bait…. nonostante l’anno successivo arrivò un seguito, non al cinema, ma arrivò, quindi.. grazie per la moderazione?
Nel bene e nel male, questo film accetta volentieri le sue radici videoludiche e di prendere per le corna la tipica critica su come un adattamento da videogame non sia fedele al materiale originale, visto che le scene d’azione fanno uso di effetti sonori (e credo anche di alcune musiche) dai videogame, gli schizzi di sangue si riversano sullo schermo lasciando macchie, c’è una brevissima sequenza in computer grafica nella title sequence (che ironicamente sfoggia grafica migliore di gran parte dei videogame, oltre a 3 secondi di footage da un gioco, stile Uwe Boll, per qualche motivo), ed i combattimenti usano numerosi effetti speciali digitali per rendere il tutto più simile ad un videogame stile anime un concetto grindhouse al 100%, e quindi adattabile facilmente al formato filmico.
D’altronde quello del “chanbara” è un sottogenere del cinema nipponico, certo, inteso più come dramma storico con combattimenti tra spade tra samurai, ma qui siamo agli antipodi di Zatoichi, nella faccia riflessa dei suo occhi spenti, ovvero il cinema d’exploitation, il trash, l’abisso di fetish e ridicolo. E va detto c’è qualcosa di ironico ma anche giusto nel vedere un boss della serie videoludica, la scopiazzatura zombi di Gogo Yubari di Kill Bill, in un film nipponico d’exploitation. Un cerchio perfetto.
Oneechanbara The Movie, non è così malvagio, nulla di speciale o considerabile “buono” sotto qualsiasi lente, costruito pasticciando assieme clichè del cinema nipponico (nello specifico, quello di sorelle/fratelli che si uccidono tra loro per vendetta), ma è guardabile e le scene d’azione sono decenti, nulla di spettacolare a livello di coreografia o montaggio, ma intrattengono nel loro stile ridicolo potenziato dalla scelta di rendere più videogiocose, motivo per cui risulta strana la scelta di un tono relativamente serio, in un film con kung fu zombi, spadaccine in bikini ed uniforme scolaresca che si conclude con una lotta stile anime, con tanto di aure colorate e personaggi che vanno “super sayan/bankai/gear 2nd”.
Vi aspettereste qualcosa con maggiore levità per un film che inizia dicendo che è stata la “D3 Corporation” (per un’ovvia gag auto-ironica verso il publisher di Oneechanbara) e che aggiunge un personaggio originale, Katsuji (Tomohiro Waki), il quale segue Aya ed esiste essenzialmente per fare il buffone, oltre che per sopperire alle pochissime battute scritte per la protagonista, interpretata da Eri Otoguro (Shutter – Ombre Dal Passato, Kamen Rider Double/W, Vampire Girl VS Frankenstein Girl), che è ok qui, ma non offre una recitazione particolarmente entusiasta, presumo contenta di non avere molte battute, comprensibile, direi.
Le scene di dramma sono abbastanza noiosette, ed esistono per amore di allungare il tutto a 90 minuti scarsi, anche Katsuji si becca una backstory tragica, trita e clichè come le altre, e come le caratterizzazioni generali (se vogliamo definirle tali) sono, compresa quella del Dr. Sugita, scienziato pazzo che vuole risuscitare i morti e crea zombi che lottano per lui, tranne quando la sceneggiatura dice che non è così. E ha un occhio di vetro, uno dei pochi “effetti speciali” pratici in un film che altrimenti ha parecchi effetti digitali a buon mercato, ho visto di peggio, ed è appropriato per una serie low budget come Oneechanbara.
La versione del DVD usata per la recensione è quella britannica di Manga Entertaiment, che ha audio originale in giapponese con sottotitoli inglesi opzionali (oltre al trailer ed un making of), e lo rititola Chanbara Beauty, per cercare di far credere che fosse correlato con un altra uscita, Chanbara Striptease, in realtà Oppai Chanbara, diretto da Akira Hirose, uscito lo stesso anno, di simile risma, ma anch’esso prodotto dalla Jolly Roger Production, una compagnia specializzata in film di genere, che sotto il suo nome ha roba come Geisha VS Ninja.
Quindi sì, questa rititolazione ha un qualche senso.

♫ You’ll grow to loathe my name ♫
Non complesso, è passabile per un film d’exploitation basato su una serie di videogame grindhouse nel midollo, è guardabile, ma non aspettatevi troppi eccessi, in qualsiasi senso, per quanto strana possa sembrare la mancanza di nudità (a parte due zinne in una singola scena, sticazzi), parolacce od abbondante gore in questo tipo di film. Non è Tokyo Gore Police, ma non è una colpa che posso fargli davvero, al contrario del tono più mesto del dovuto per un film che altrimenti è cazzonaggine ignorante di genere incarnata.
É comunque migliore del primo videogame della serie Oneechanbara, per quanto triste possa sembrare da dire, ma questo dura molto di meno e non richiede perdiate ore a cercare chiavi per passare alla scena successiva. Oh beh.
Se non altro incitò di sicuro aiutò a far venire fuori film simili, come Big Tits Zombie (2010) e Unglorious Zombie Hunters…. i quali probabilmente sarebbero apparsi comunque, ed il già citato seguito, Onechanbara The Movie: Vortex, la cui recensione arriverà per Halloween.