[EXPRESSO] Countdown (2019) | Terms and Conditions

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Sì, qualcuno avevo già fatto un film su una app assassina, l’olandese APP/Android del 2013, ma non l’ho visto, e molto probabilmente neanche sapevate esistesse, visto che non è mai arrivata in Italia al cinema, e neanche in altra maniera.

Quindi sì, Countdown è su un app che una volta attivata rivela quanto rimane da vivere alla persona, con un conto alla rovescia che non si rivela essere innocuo marketing virale od un trend fabbricato a tavolino, visto che le persone che la provano sono ritrovate tutte morte, esattamente all’ora prevista dalla app, e la giovane infermiera protagonista cerca disperatamente un modo per salvarsi la pelle e prevedere l’inevitabile.

I techno-horror non sono certo una novità, anzi, sono ciclici, e riflettono il periodo in cui escono, che sia via la computer grafica de Il Tagliaerbe o concetti come I.A. che impregnano donne in Demon Seed/Generazione Proteus. Ma non ho subito pensato a questi quando vidi il trailer, piuttosto a come il setup sia semplicemente una variante tecnologica di Final Destination, impressione che viene confermata, ma – a mia sorpresa e piacere -c’è di più, in quanto si arriva a mettere di mezzo anche esorcisti e possessioni, e non dico altro per evitare spoiler.

Nonostante la premessa possa sembrare stupida e pacchiana da morire, il concetto dietro è meglio sviluppato del previsto, gli effetti speciali non sono male (non aspettatevi gore o cisterne di sangue, però), i personaggi gradevoli ma nulla di incredibile (il mio preferito è il goffo nerd- teologo-esorcista fai da te), le recitazioni competenti, e sebbene sia un rimpacchettamento di Final Destination con altre elementi di sottogeneri horror diversi tirati nel mix, il risultato finale è…….. decente.

Nulla di incredibile, ma con questa premessa che fa temere il peggio, e per una produzione piccola… niente male davvero. Carino.

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One Piece Doors! VOL.1 [RECENSIONE/PSA]

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Ok, questo è più un annuncio di servizio pubblico che una recensione, ma mi volevo togliere la curiosità, sapere se ci fosse altro a quanto annunciato, forse speranzoso che non fosse davvero dolo una raccolta delle prime pagine dei capitoli, che – nel caso non leggeste One Piece – spesso raccontano varie mini-storie che poi confluiscono nelle narrativa generale della serie, anche se indirettamente visto che sono storie parallele dedicate a vari personaggi secondari o che erano stati protagonisti/antagonisti in archi narrativi precedenti.

e… NO. Continua a leggere

[EXPRESSO] Zombieland 2: Doppio Colpo (2019) | Undead Rules

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Sì, è una “collab” vera.

Tempo di rivisitare Zombieland un decennio dopo, il che porta con sé alcuni inevitabili timori. Ed una – in un certo senso inevitabile – collaborazione giapponese con Zombie Land Saga, sì, l’anime.

Se non altro Ruben Fleischer torna alla regia, con lo stesso team dietro la sceneggiatura del primo (più David Callaham), tutto il cast originale torna, il feeling è lo stesso, la comicità idem, quindi non è un seguito “apocrifo”. Ma – appunto – il feeling è lo stesso, tanto che forse questo film sarebbe dovuto uscire nel 2011, visto che ha lo stesso tono, stile, lo stesso senso dell’umorismo dell’originale, e tagliando una breve frecciatina ad Uber (ed una sui10 anni di development hell passati dal primo), poteva uscire identico allora.

La premessa è semplice: 10 anni sono passati, e la famiglia disfunzionale di Columbus, Wichita, Talahassee e Little Rock si è abituata al mondo post-apocalittico con zombie, ma Little Rock è ora una teenager, e quando incontra l’hippie “Bearkley”, ne approfitta per scappare da sola con lui in una comune. Gli altri si ritrovano a dover mettere i dissapori da parte per andare a cercarla, ma devono tenere conto di nuovi zombi, evolutosi per cacciare meglio.

Personalmente non amo la comicità di Zombieland, ma nonostante sia datata, a tratti più compiaciuta con sé stessa del dovuto, senza particolare pudicizia nel rifare gag ricorrenti del primo Zombieland, d’altro canto c’è una sincerità al fare cazzone, allegro e kitsch che trovo accattivante.

Non abbastanza da far passare sopra al fatto che non aggiunge nulla di sostanziale, ed è – nel bene o nel male – una dose extra di Zombieland, quindi se il primo vi irritò (ed in parte posso capire), questo non vi farà cambiare idea. Anche con un cammeo post-crediti di Bill Murray.

Comunque più che decente.

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[EXPRESSO] Doctor Sleep (2019) | Lords Of Magick

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L’idea di un seguito di The Shining non è così strana di per sé, visto che Stephen King scrisse proprio quello nel 2013 con Doctor Sleep, qui adattato per il cinema, ma – in una scelta assai ambiziosa – anche come seguito del film di Kubrick, che notoriamente prende molte libertà dal libro di King, il quale non apprezzò.

Non avendo nessuno dei due romanzi originari, non posso dire di più.
Ma posso fare una breve sinossi.

Dopo gli avvenimenti nell’Overlook Hotel, Dan Torrance e sua madre Wendy vanno in Florida, ma Dan continua ad avere visioni e strani eventi per la sua “luccicanza”, e con l’aiuto di un vecchio amico, trova un modo per gestire questi fantasmi ed entità. Ma gli anni passano, Wendy muore, e Dan cade vittima di alcolismo come suo padre prima di lui, vivendo squallidamente in varie città americane, fino a che arriva a Frazier, dove viene aiutato a superare la sua dipendenza dall’alcol ed inizia a lavorare come inserviente in un ospizio, confortando con i suoi poteri i vecchi prossimi a trapassare.

Ma Dan non sa che esistono altre persone con la luccicanza, finchè non viene contattata da una bambina di nome Abra, la quale scopre di una setta di altre persone magiche, Il Vero Nodo, che si nutrono di individui con la luccicanza, anche bambini, che torturano ed uccidono per pasteggiare sul “vapore” magico che lasciano uscire…

Va ammesso, non è un film corto e richiede un po’ per ingranare, ma vale assolutamente la pena, e Mike Flanagan riesce nel non facile lavoro di unire due film molto diversi (con anche una citazione alla mini-serie di The Shining), anche se è sempre strano vedere ricreate scene da The Shining senza gli attori originali, sebbene senza inquietanti ricreazioni digitali stile Peter Cushing in Rogue One.

Ottimo assai.

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Recensioni imminenti e non

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Post rapido per ragguagliarvi sul perchè non avete visto di già alcune recensioni sul sito.

La spiegazione breve:  salute vacillante e lavoro più pressante del solito.

Avrò una recensione EXPRESSO di Doctor Sleep appena ho modo, mentre quella di My Name Is Dolemite (che è su Netflix) sarà in inglese sul Wise Cafè International. Cercherò di vedere Motherless Brooklyn, e se ho modo L’Uomo Del Labirinto, ma non è una priorità.

Per Parasite mi sa dovrò fare un salto a Firenze (spero basti, perchè di sicuro non è nelle big catene di cinema qui), e per The Irishman spero non dovrò attendere di vederlo su Netflix il 27 del mese, lo vorrei davvero vedere al cinema, ma alla peggio.

Non avendo visto un Terminator dal… beh, dal 2 (ho memorie parziale del 3, ma non lo conterei come “visto”), ed avendo saltato al cinema anche Genysis qualche anno fa, beh, non aspettatevi una recensione del film quando è ancora “fresco”.

Ed ovviamente qualche recensione di trash o bizzarrie più o meno note, dicembre si avvicina, inesorabile come sempre, d’altronde.

 

[EXPRESSO] Dead Ant (2017) | The Peyote Rock Giant Insect Adventure

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Mostrato in anteprima italiana il 1 novembre al Lucca Comics & Games 2019 (e disponibile dal 2 novembre su Amazon Video, prossimamente su altri servizi di streaming), questo è un film venduto come “il nuovo Sharkenado”…. perchè marketing, che va ammesso ha funzionato, sono qui a parlarne.

Stavolta seguiamo la dimenticata band glam metal fittizia Sonic Grave, che mentre va al “Nochella” – sperando di poter avere una seconda chance – si strafà di peyote speciale datogli dal saggio nativo americano di turno, ed essendo la band composta di totali cazzoni, rompe l’unica regola datagli, il che ovviamente si traduce nel venire attaccati da orde di formiche giganti nel deserto. Immagino sia andata bene non abbiano calpestato scorpioni o qualche animale che non è solitamente un nemico di Earth Defense Force.

Ha un inizio stranamente disperato, con una donna che nei primi 5 minuti vediamo fuggire da un formicone gigante, e pensa bene di togliersi il bikini e poi il sotto per rallentare il bestio, con ovvi risultati. No, non succede nulla del genere nel resto del film, se non altro vedete che gli effetti speciali per le formicone sono tra i migliori…. per questi livelli di produzione e concetto, ho visto molto, molto di peggio.

Ed a mia sorpresa, è decente, molto carino, certo, non è Metalocalypse, Heavy Trip o Deathgasm, come commedia rock-metal non ha nulla di speciale, ma è simpatico, con alcuni momenti divertenti , una sceneggiatura che non tira le cose per le lunghe, e soprattutto un buon cast i cui nomi non dovrete ricercare su IMDB, tra Jake Busey, Sean Astin, Danny Woodburn, con recitazioni al di sopra della media di questi b-movie, sebbene i personaggi siano appositamente una manica di cazzoni, come “richiede” questo cinema di genere.

Punti bonus per il finale con formiche giganti che esplodono per il potere del rock. 🙂

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