Anno: 1967
Regia: Kim Ki-duk
Sceneggiatura: Kim Ki-duk, Seo Yun-sung
Durata: 1 ora e 20 minuti (versione americana-internazionale-sopravvissuta)
Titolo Originale: Taekoesu Yongary (Great Monster Yongary)
Titolo Internazionale: Yongary, Monster From The Deep
Disponibilità In Italia: DVD Fantacult (tiratura limitata 999 copie)
Godzilla è nella sua prima, gloriosa era, la cosiddetta “Era Showa” del franchise… non nel 1967, visto che quell’anno uscì il famigerato Son of Godzilla, e la serie prese una piega – ironicamente – più simile a Gamera. Probabilmente intuendo il vacillare temporaneo del Big G, la Corea del Sud decise che era il loro momento per inseguire – di nuovo – la lunghissima coda atomica con un loro mostro, Yongary.
Non c’è neanche su una velata pretesa come quella fatta per Gorgo, qui il mostrone gigante viene risvegliato da un terremoto (causato -pensa te -da una bomba atomica) ed invece di Tokyo, si dirige verso Seoul per saziare la sua sete di modellini plastici. Ironico quindi che – come per Pulgasari – ci sia comunque stato bisogno dell’aiuto di una troupe nipponica esperta in effetti speciali per fare il mostro “made in Korea”, ma vabbeh.
Come tipico per film di questo tipico usciti in queste decadi, ci fu una versione fatta-tagliata per il mercato americano (e quindi anche internazionale) che circolò ovunque, ma purtroppo tutt’ora dobbiamo accontentarci di questa perchè il taglio originale coreano del film è considerato perduto (o distrutto), ed il Korea Film Archive ha recuperato solo 48 minuti della versione originale, pure in stato danneggiato, almeno secondo informazioni contenute nella versione DVD-Blu Ray del 2016 della Kino.
E la versione italiana della Fantacult purtroppo è ancora più corta (68 minuti invece di 80), non so perchè, ma lo è, e si nota eccome, al punto che guardando essa vi chiedereste cosa diavolo c’entra la missione di un astronauta con questo strano terremoto che si muove verso il centro della Corea. Non ho avuto modo di visionare la versione internazionale, ma questa italiana è assai bruttina a livello tecnico, con tutti i tipici artefatti che vi aspettereste da un transfer di bassa qualità, e più che altro tende ad essere assai “scattoso” sia a livello audio che video.
Non abbastanza da rendere inguardabile il tutto (ed alcuni difetti probabilmente sono a monte, non necessariamente imputabili a questa edizione nostrana), ma si nota eccome, dà fastidio, specialmente con il montaggio che di per sé sembra fatto con una roncola arrugginita. Decente-buon doppiaggio (e crediti “americanizzati”) d’epoca, se non altro.
Il film in sé… non è affatto male, se non cercate originalità o parvenza di essa, visto che Yongary sembra Godzilla con un corno al naso, dal quale può sparare un laser come un nemico di Gamera (usato pure in maniera simile al raggio sonico dei Gyaos della sopraccitata serie), sputa fuoco e si nutre di energia e materiale combustibile come petrolio, e – di nuovo – come in un film della serie Gamera, è il bambino insegui mostri di turno a scoprire indirettamente dettagli che permettono allo scienziato protagonista di ideare un modo per distruggere definitivamente Yongary (con una debolezza assai strana e non immediatamente comprensibile, va detto), dopo che il solito battaglione di carri armati ed aerei giocattolo si rivela inefficace contro il bestione.
A questo proposito, tecnicamente è ottimo per l’epoca, completamente antitetico all’idea del “nostro mostro gigante nazionale” l’aver chiamato la crew degli effetti speciali della Toho per il tuo monster movie coreano, ma è una situazione vincente per gli amanti degli effetti speciali nipponici alla vecchia maniera, con ottimi modellini, ottimo costume per l’attore, ed a parte un momento fugace in cui le zampe di Yongary sono malamente sovraimposte in una scena con colorazione completamente diversa (tra le altre cose), questo è decisamente quanto di meglio si può chiedere da quest’epoca e da questo stile di effetti speciali pratici.
Sebbene continui a preferire Pulgasari (che ha anche una storia dietro molto più interessante), Yongary è comunque un decente kaiju movie, è costruito su clichè, la trama è assai basica, ma riesco ad avere un buon equilibrio tra il prendersi sul serio senza esagerare, tirando dentro anche una “Yongary dance” e vecchi clichè come il predicatore che urla di convertirsi visto che siamo al giorno del giudizio (agitando una croce, cosa che mi ha preso di sorpresa), per un po’ di comicità che allevia il tono quanto basta.
Nel complesso, decisamente non originale o desideroso di distinguersi nel mare di film di questo tipo, tutt’altro, ma un solido kaiju movie, migliore di altri emuli come Gorgo, produzioni della stessa Toho come Varan Il Mostro Gigante, o di numerosi Gamera dell’era Showa. Poi nel 1999 avremo un remake diretto da Shim Hyung-rae, chiamato semplicemente “Yonggary” (sì, con due “g”) ma meglio noto come Reptilian, con un cast per lo più occidentale e della CG che non si dimentica, mettiamola così.
Indice Kaiju: Respectable Reptilian