Wise Cafe: 2020 (Cambiamenti)

b62eee345c6c5ed5be0f519ca5b90ed2.gif

buon anno nuovo, con la chiusura della decade ci saranno altre modifiche sul Wise Cafe.

Per dedicarmi di più al Wise Cafe International (il blog in inglese), la rubrica EXPRESSO chiuderà sul Wise Cafe ma continuerà sul Wise Cafe International, il che mi eviterà di dover riscrivere una recensione sia in italiano che in inglese (cosa che ammetto di aver fatto raramente, per motivi di tempo), il che può sembrar poco, ma visto come il formato EXPRESSO è quello più prolifico sul blog, mi risparmierà diverso tempo.

Grind Cafè R continuerà senza modifiche particolari, così come ZOATROPIA ed altre rubriche estemporanee come Kaiju-A-Go-Go.

Purtroppo niente Top 10 dei film dell’anno, non ho avuto tempo, ma vi posso dire questo: se non l’avete fatto, guardate Parasite di Bong Joon-Ho, è fantastico, se avessi fatto la lista dei migliori film del 2019, ci sarebbe stato eccome.

[EXPRESSO] Jumanji: The Next Level (2019) | New Game Plus

Jumanji The Next Level 2019 locandina.jpg

Vidi il precedente film in anteprima 2 anni fa, lo trovai abbastanza dimenticabile, ma era carino, forse leggermente meglio di quanto gli diedi credito al tempo, nulla di incredibile, ma per un reboot/remake di Jumanji, non fu brutto o poi così distante dall’originale come potreste immaginare.

Nonostante il finale di Jumanji: Welcome To The Jungle fosse abbastanza definitivo, fece diversi soldi, quindi ecco un seguito di quella che probabilmente diverrà una trilogia o serie, il che non è necessariamente un male, visto le numerose opportunità offerte dal setup.

La storia è che i ragazzi protagonisti del primo Jumanji si stanno per radunare, ma al contrario degli altri la cui esperienza dentro il gioco gli ha permesso di superare i loro problemi personali, Spencer non ha superato del tutto i suoi, e decide di recuperare la cartuccia per provare a ripararla e tornare ad essere il Dr. Bravestone, ma è accidentalmente risucchiato nel gioco, i suoi amici entrano per salvarlo, per sbaglio assieme al nonno di Spencer ed il suo amico ottuagenario Milo, catapultati in una Jumanji diversa da come se lo ricordavano, con una nuova storia, scenari, una nuova avventura praticamente.

Una che – cosa inattesa – si merita pienamente il sottotitolo, visto che è un marcato miglioramento rispetto al precedente. Sì, stranamente la formula è variata in buona maniera con l’introduzione di vegliardi negli avatar di gioco (creando l’ibrido Devito- The Rock), con il tipo di comicità che ne consegue, ed anche se alcune battute sono ripetute più del dovuto, il film approfitta dei nuovi personaggi (e del non dover rispiegare tutto da capo) per migliori e più numerose scene d’azione, una maggiore varietà di scenari ed anche del decente dramma, il film riesce a meritarsi i suoi momenti emotivi, gli va riconosciuto.

Ancora nulla di incredibile, ma assai divertente.

expresso icona

[EXPRESSO] Star Wars: L’Ascesa Di Skywalker (2019) | My Pal, Friendpatine

Star Wars The Rise Of Skywalker 2019 locandina.jpg

Ok, leviamoci questo di torno, fino all’inevitabile prossima trilogia di Star Wars.

Ora, personalmente non mi piacque Il Risveglio Della Forza in quanto “100 super summer hits” di roba già vista decenni fa (e non vado pazzo per Star Wars, in generale), ma almeno quello aveva un punto, un qualcosa, oltre all’inaugurare una nuova trilogia. L’Ascesa Di Skywalker invece si impone solo di dare una chiusura ad essa, e riesce a far questo nel modo più inelegante possibile, cercando di “rettificare con vendetta” cose dal precedente film per farle incastrare a forza in questo.

Tanto a forza che hanno ripescato Palpatine, non è un segreto, è nel text crawl iniziale. Non saprei dirvi il come (pare fosse spiegato in una scena cruciale NON nel film, ma mostrata live in Fortnite), ma il perchè diventa chiaro: J.J. Abrams ha rifatto Il Ritorno Dello Jedi. E non è un’affermazione iperbolica, affatto, visto come ricopia quasi alla lettera numerosi momenti da Episodio VI, incurante dell’impatto sugli archi narrativi dei personaggi, e con una sceneggiatura parecchio imbarazzante.

Non ho mai letto fan fictions, sarò onesto, ma questo è ciò a cui penso quando sento il termine, un casino totale in cui accadono certamente cose, con enormi palate di fanservice messe per cercare di “placare le bestie”. Anche la presenza di Palpatine, pur gradita, è segno che neanche i gozzillioni della Disney evitano lo svergognato andare a staccare pezzi dalla trilogia originale, senza aggiungere nulla di sostanza.

Ci sono modi peggiori di passare 2 ore e mezzo, almeno è quel tipo di brutto che ad un livello basico basico intrattiene (nonostante sia una notevole regressione rispetto al film precedente), la trama scorre, cose succedono, ed è interessante nel modo in cui è un guazzabuglio totale nel nome di contentare gli incontentabili e di bieca codardia aziendale.

fondo di caffè icona

[EXPRESSO] Pinocchio (2019) | Stringless Hangin’

Pinocchio 2019 locandina.jpg

In quanto toscano, mi fa sempre un particolare piacere vedere riproposta nel tempo la storia di Carlo Lorenzini/Collodi (rielaborata in numerose salse, passando dal manwha sci-fi Gepetto al porno), e l’idea di un nuovo adattamento da parte di Garrone…ha perfettamente senso.

Nel caso siate appena stati generati dall’ascella di Giove, Pinocchio racconta del titolare burattino, creato a partire da un pezzo di legno letteralmente vivo dal solitario intagliatore Geppetto (il quale lo tratta come un figlio), ed attraverso incontri con strani personaggi e strane avventure – non sempre piacevoli – Pinocchio impara a sue spese varie morali, ed infine diventa un bambino vero e proprio.

Se avete letto Pinocchio od avete una qualche idea di come il romanzo originale sia molto più crudo del film Disney, saprete cosa aspettarvi, perchè il film di Garrone non si esime da scene come l’impiccagione o quando legano Pinocchio trasformato in ciuco ad un sasso e poi lo buttano in mare per annegarlo, ma non accentua ulteriormente questi aspetti quasi orrorifici, anzi, viste diverse scene epurate in questo senso (oltre che per snellire la narrativa).

Sì, la scelta del live action è fatta apposta per rendere il tutto ancora più strano (e dare incubi ai vostri figli), Pinocchio stesso è un po’ inquietante, ma gli effetti speciali sono buoni, la costumistica ottima come previsto, ed è consistente nel voler essere una fiaba ed il tono riflette questo, assieme ad alcuni momenti comici semplici ma simpatici , sorprendentemente anche Benigni e Ceccherini non sono le scelte di casting forzate che temevo (anche se Papaleo a fare il Gatto è tipo uno spreco enorme, quasi offensivo), ed anche Federico Ielapi nei panni di Pinocchio offre una buona recitazione.

Nel complesso una buona trasposizione della storia di Carlo Lorenzini, una assai scorrevole e più fedele del previsto, tutto considerato.

expresso icona

 

We wished to wish a Merry Black Christmas to you

vlcsnap-2019-12-06-14h30m08s666.png

Mi aspettavo di avere una recensione del nuovo remake di Black Christmas (rivisitato quello del 2006 di recente, btw) online entro i prossimi tre giorni, ma nonostante sia tecnicamente uscito il 12 dicembre in Italia, chiaramente non è stato una priorità della distribuzione cinematografica, visto che – almeno secondo Coming Soon – non lo stanno proiettando proprio nella mia regione.

Ed abito ad un tiro di schioppo da Firenze, quindi considerato questo e le prime opinioni dall’america, mi sa che hanno di avere una mezza cagata tra le mani, il che non spiega comunque nulla, presumo sia più difficile da vendere rispetto a Slender Man o The Midnight Man, vista poi la poca notorietà del titolo Black Christmas al “grande pubblico” italiano.

Quindi non aspettatevi una recensione EXPRESSO di Black Christmas 2019, a meno colpi di scena dell’ultimo secondo…. che ormai dubito accadano, visto come non l’hanno pubblicizzato per niente, non ho visto manco un trailer, online od al cinema, nulla.

Fossi in voi andrei sul sicuro e vedrei/rivedrei l’originale Black Christmas del 1974, nel dubbio.

[EXPRESSO] Countdown (2019) | Terms and Conditions

Countdown 2019 locandina.jpg

Sì, qualcuno avevo già fatto un film su una app assassina, l’olandese APP/Android del 2013, ma non l’ho visto, e molto probabilmente neanche sapevate esistesse, visto che non è mai arrivata in Italia al cinema, e neanche in altra maniera.

Quindi sì, Countdown è su un app che una volta attivata rivela quanto rimane da vivere alla persona, con un conto alla rovescia che non si rivela essere innocuo marketing virale od un trend fabbricato a tavolino, visto che le persone che la provano sono ritrovate tutte morte, esattamente all’ora prevista dalla app, e la giovane infermiera protagonista cerca disperatamente un modo per salvarsi la pelle e prevedere l’inevitabile.

I techno-horror non sono certo una novità, anzi, sono ciclici, e riflettono il periodo in cui escono, che sia via la computer grafica de Il Tagliaerbe o concetti come I.A. che impregnano donne in Demon Seed/Generazione Proteus. Ma non ho subito pensato a questi quando vidi il trailer, piuttosto a come il setup sia semplicemente una variante tecnologica di Final Destination, impressione che viene confermata, ma – a mia sorpresa e piacere -c’è di più, in quanto si arriva a mettere di mezzo anche esorcisti e possessioni, e non dico altro per evitare spoiler.

Nonostante la premessa possa sembrare stupida e pacchiana da morire, il concetto dietro è meglio sviluppato del previsto, gli effetti speciali non sono male (non aspettatevi gore o cisterne di sangue, però), i personaggi gradevoli ma nulla di incredibile (il mio preferito è il goffo nerd- teologo-esorcista fai da te), le recitazioni competenti, e sebbene sia un rimpacchettamento di Final Destination con altre elementi di sottogeneri horror diversi tirati nel mix, il risultato finale è…….. decente.

Nulla di incredibile, ma con questa premessa che fa temere il peggio, e per una produzione piccola… niente male davvero. Carino.

decaffeinato icona

[EXPRESSO] Zombieland 2: Doppio Colpo (2019) | Undead Rules

Zombieland 2 Double Tap 2019 locandina giapponese.jpg

Sì, è una “collab” vera.

Tempo di rivisitare Zombieland un decennio dopo, il che porta con sé alcuni inevitabili timori. Ed una – in un certo senso inevitabile – collaborazione giapponese con Zombie Land Saga, sì, l’anime.

Se non altro Ruben Fleischer torna alla regia, con lo stesso team dietro la sceneggiatura del primo (più David Callaham), tutto il cast originale torna, il feeling è lo stesso, la comicità idem, quindi non è un seguito “apocrifo”. Ma – appunto – il feeling è lo stesso, tanto che forse questo film sarebbe dovuto uscire nel 2011, visto che ha lo stesso tono, stile, lo stesso senso dell’umorismo dell’originale, e tagliando una breve frecciatina ad Uber (ed una sui10 anni di development hell passati dal primo), poteva uscire identico allora.

La premessa è semplice: 10 anni sono passati, e la famiglia disfunzionale di Columbus, Wichita, Talahassee e Little Rock si è abituata al mondo post-apocalittico con zombie, ma Little Rock è ora una teenager, e quando incontra l’hippie “Bearkley”, ne approfitta per scappare da sola con lui in una comune. Gli altri si ritrovano a dover mettere i dissapori da parte per andare a cercarla, ma devono tenere conto di nuovi zombi, evolutosi per cacciare meglio.

Personalmente non amo la comicità di Zombieland, ma nonostante sia datata, a tratti più compiaciuta con sé stessa del dovuto, senza particolare pudicizia nel rifare gag ricorrenti del primo Zombieland, d’altro canto c’è una sincerità al fare cazzone, allegro e kitsch che trovo accattivante.

Non abbastanza da far passare sopra al fatto che non aggiunge nulla di sostanziale, ed è – nel bene o nel male – una dose extra di Zombieland, quindi se il primo vi irritò (ed in parte posso capire), questo non vi farà cambiare idea. Anche con un cammeo post-crediti di Bill Murray.

Comunque più che decente.

decaffeinato icona

[EXPRESSO] Doctor Sleep (2019) | Lords Of Magick

Doctor Sleep 2019 locandina.jpg

L’idea di un seguito di The Shining non è così strana di per sé, visto che Stephen King scrisse proprio quello nel 2013 con Doctor Sleep, qui adattato per il cinema, ma – in una scelta assai ambiziosa – anche come seguito del film di Kubrick, che notoriamente prende molte libertà dal libro di King, il quale non apprezzò.

Non avendo nessuno dei due romanzi originari, non posso dire di più.
Ma posso fare una breve sinossi.

Dopo gli avvenimenti nell’Overlook Hotel, Dan Torrance e sua madre Wendy vanno in Florida, ma Dan continua ad avere visioni e strani eventi per la sua “luccicanza”, e con l’aiuto di un vecchio amico, trova un modo per gestire questi fantasmi ed entità. Ma gli anni passano, Wendy muore, e Dan cade vittima di alcolismo come suo padre prima di lui, vivendo squallidamente in varie città americane, fino a che arriva a Frazier, dove viene aiutato a superare la sua dipendenza dall’alcol ed inizia a lavorare come inserviente in un ospizio, confortando con i suoi poteri i vecchi prossimi a trapassare.

Ma Dan non sa che esistono altre persone con la luccicanza, finchè non viene contattata da una bambina di nome Abra, la quale scopre di una setta di altre persone magiche, Il Vero Nodo, che si nutrono di individui con la luccicanza, anche bambini, che torturano ed uccidono per pasteggiare sul “vapore” magico che lasciano uscire…

Va ammesso, non è un film corto e richiede un po’ per ingranare, ma vale assolutamente la pena, e Mike Flanagan riesce nel non facile lavoro di unire due film molto diversi (con anche una citazione alla mini-serie di The Shining), anche se è sempre strano vedere ricreate scene da The Shining senza gli attori originali, sebbene senza inquietanti ricreazioni digitali stile Peter Cushing in Rogue One.

Ottimo assai.

expresso icona