GRIND CAFE R #10: Killjoy – Il Clown (2000)

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Anno: 2000
Nazione: Stati Uniti
Durata: 1 ora e 11 minuti
Regia: Craig Ross Jr. (creditato come Craig Ross)

Sì, preferisco recensire il primo Killjoy invece di recenti uscite della Full Moon Pictures che non si meritano neanche di essere nominate per cagarci sopra. O di Clownado. Continua a leggere

We wished to wish a Merry Black Christmas to you

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Mi aspettavo di avere una recensione del nuovo remake di Black Christmas (rivisitato quello del 2006 di recente, btw) online entro i prossimi tre giorni, ma nonostante sia tecnicamente uscito il 12 dicembre in Italia, chiaramente non è stato una priorità della distribuzione cinematografica, visto che – almeno secondo Coming Soon – non lo stanno proiettando proprio nella mia regione.

Ed abito ad un tiro di schioppo da Firenze, quindi considerato questo e le prime opinioni dall’america, mi sa che hanno di avere una mezza cagata tra le mani, il che non spiega comunque nulla, presumo sia più difficile da vendere rispetto a Slender Man o The Midnight Man, vista poi la poca notorietà del titolo Black Christmas al “grande pubblico” italiano.

Quindi non aspettatevi una recensione EXPRESSO di Black Christmas 2019, a meno colpi di scena dell’ultimo secondo…. che ormai dubito accadano, visto come non l’hanno pubblicizzato per niente, non ho visto manco un trailer, online od al cinema, nulla.

Fossi in voi andrei sul sicuro e vedrei/rivedrei l’originale Black Christmas del 1974, nel dubbio.

GRIND CAFE R #7: Black Christmas (2006)

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Anno: 2006
Titolo Originale: Black Christmas
Titoli Alternativi:
Un Natale Rosso Sangue – Black Christmas, Black X-Mas, Gritos en la oscuridad
Nazione: Canada/Stati Uniti
Durata: 1 ora e 15 minuti
Regia: Glen Morgan Continua a leggere

Introducing Grind Cafè R

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Eccoci alla terza e ultima incarnazione del Grind Cafè (almeno per quanto riguarda recensioni scritte), la versione “Redux” della rubrica di horror, b-movies e affini, che abbandona il formato double bill per numeri dedicati ad un singolo film/serie tv/etc.

Inoltre, ci potranno essere alcuni occasionali repost da vecchie incarnazioni della rubrica, ma vecchie recensioni saranno revisionate, modificate, se non riscritte da zero.

Iniziamo a breve con niente popò di meno che un film dall’amato autore horror Lucio Fulci!

[EXPRESSO] Child’s Play/La Bambola Assassina (2019) | Best Buddi

La Bambola Assassina 2019 locandina

Non sono affatto un esperto della serie Child’s Play, la conosco solo superficialmente, mai attirato tanto, non trovo bambole e similia particolarmente spaventose. Ma rimasi sorpreso dall’annuncio di un remake, per una serie semplicemente creata e continuata da Don Mancini con seguiti diretti dal 1988. Almeno fino ad ora, con questo remake voluto solo dagli studios, e con Lars Klevberg (Polaroid) alla regia.

Un remake non necessario, che ultimamente condivide con il film originale solo il nome e l’eponima bambola assassino, ma per il resto è una cosa a parte, con setting moderno e la bambola in realtà un robot da compagnia chiamato “Buddi”, che mantiene il design da “bambolotto pel di carota e salopette” di Chucky, ma è hi-tech, pure dotato di un’IA adattativa che gli permette di apprendere per meglio svolgere le sue funzioni da “miglior amico”.

Peccato che uno di questi Buddi sia “difettato”, e finisca nelle mani di un bambino solitario che si è appena trasferito con la sua giovanissima madre single in un nuovo quartiere, che si affeziona a Chucky ma si ritrova a dover cercare di fermarlo quando sviluppa una natura violenta ed apprende fin troppo.

Quindi immaginatevi la mia sorpresa nel vederlo e scoprire che è un buon slasher in sé, sicuramente più di quanto mi aspettavo, visto il concetto un po’ stupidotto di suo con cui deve lavorare (e l’inizio è stupido, sotto più aspetti), ma la sceneggiatura è più che decente, il gore buono, i personaggi gradevoli e comprensibili, e vengono sfruttati gli elementi tecnologici moderni della bambola/robot per renderla più credibile come killer minaccioso, visto il tono generalmente più serio del previsto.

Nulla di incredibile od originale, ma preso per quello che è intrattiene molto bene, e scorre fluido nonostante le quasi due ore di durata. Assai soddisfacente, sebbene “apocrifo”.

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[EXPRESSO] Ancora Auguri Per La Tua Morte/Happy Death Day 2U (2019) | Flat Circle

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Torniamo ai loop temporali con il seguito di Auguri Per La Tua Morte/Happy Death Day, una gradita sorpresa che ha avuto sia diversi fan che diverse detrattori per non essere esattamente il film che sembrava, visto che il focus non era tanto sul gore o sullo spiegare perchè il loop temporale à-la Groundhog Day/Rincomincio Da Capo è accaduto, ma sulla protagonista Tree Gelbman (Jessica Rothe) e come l’esperienza la cambia.

Ed era divertente, perchè un film horror lo può essere, eccome.

Il seguito (sempre diretto da Christopher Landon) all’apparenza sembra assai formulaico, con la giovane e popolare Tree Gelbman che si ritrova di nuovo a rivivere continuamente il giorno del suo compleanno, ma qualcosa è cambiato nel corso degli eventi, visto che i suoi amici sembrano subire lo stesso fenomeno, il che costringe Tree ad indagare per scoprire l’identità del nuovo assassino, ed uscire dal “redivivo” loop temperale.

In una mossa a sorpresa, il film svela assai rapidamente il colpo di scena (cosa che io non farò), che verte proprio sulla natura del loop temporale, il che è inaspettato e coraggioso. Rispetto le palle d’acciaio di Landon – che è anche sceneggiatore – nel come affronta l’idea di un seguito a Happy Death Day, e nel come sfrutti alcune potenzialità offerte dalla premessa (come una varietà di suicidi comici), nel suo continuare a sviluppare il personaggio di Tree, usando nuovamente lo scheletro e convezioni dello slasher a tal fine.

Il problema è che anche così… si ha poco più di una replica del primo, solo con uno scenario (o route, se volete) alternativo. Anche la lezione che impara Tree… è molto simile a quella imparata nel primo, e ci sono degli aspetti che la sceneggiatura introduce e poi “abbandona”.

Un film più che decente, divertente, ma non fatene un terzo, per favore.

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P.S.: Questa è una delle serie horror/slasher nuove più interessanti, ed ho intenzione di rivisitare nel dettaglio entrambi i film più avanti, perchè meritano di essere visti e discussi, e credo nel tempo verranno apprezzati.

Purtroppo il sistema di votazione di EXPRESSO non è il massimo per situazioni del generale in cui vorrei dare l’equivalente del 6.5 su 10 o giù di lì, perchè questo – sebbene deludente – è comunque un film che consiglio di vedere se vi è piaciuto il primo.

P.S. 2: La premessa sarebbe facilmente assai applicabile ad un videogame in stile The Sexy Brutale, ma con elementi survival horror oltre che puzzle.

GRIND CAFE EX #22: My Clown Valentine

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Perchè nulla mi impedisce di combinare il numero sui clown assassini e quello sugli slasher a tema San Valentino! Sì, per questo mash-up profano non tirerò l’intro per le lunghe, vi dirò solo che parleremo del recente slasher Terrifier, e dell’originale San Valentino Di Sangue di George Mihalka (abbiamo già parlato del remake l’anno scorso), uno dei preferiti di Quentin Tarantino.

Avevo considerato per il numero anche il classico Killer Klowns From Outer Space, che esiste in versione italiana su DVD, ma è fuori catalogo, rarissimo, ed online chiede dagli 80 euro in su, il che mi ha messo di cattivo umore assai. Comunque una buona occasione per parlare di un altro clown assassino che si è fatto notare sulla scena negli ultimi anni, l’adorabile Art. 🙂

*squeaks *

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