Anno: 2006
Titolo Originale: Black Christmas
Titoli Alternativi:
Un Natale Rosso Sangue – Black Christmas, Black X-Mas, Gritos en la oscuridad
Nazione: Canada/Stati Uniti
Durata: 1 ora e 15 minuti
Regia: Glen Morgan Continua a leggere
Thriller
[EXPRESSO] Countdown (2019) | Terms and Conditions
Sì, qualcuno avevo già fatto un film su una app assassina, l’olandese APP/Android del 2013, ma non l’ho visto, e molto probabilmente neanche sapevate esistesse, visto che non è mai arrivata in Italia al cinema, e neanche in altra maniera.
Quindi sì, Countdown è su un app che una volta attivata rivela quanto rimane da vivere alla persona, con un conto alla rovescia che non si rivela essere innocuo marketing virale od un trend fabbricato a tavolino, visto che le persone che la provano sono ritrovate tutte morte, esattamente all’ora prevista dalla app, e la giovane infermiera protagonista cerca disperatamente un modo per salvarsi la pelle e prevedere l’inevitabile.
I techno-horror non sono certo una novità, anzi, sono ciclici, e riflettono il periodo in cui escono, che sia via la computer grafica de Il Tagliaerbe o concetti come I.A. che impregnano donne in Demon Seed/Generazione Proteus. Ma non ho subito pensato a questi quando vidi il trailer, piuttosto a come il setup sia semplicemente una variante tecnologica di Final Destination, impressione che viene confermata, ma – a mia sorpresa e piacere -c’è di più, in quanto si arriva a mettere di mezzo anche esorcisti e possessioni, e non dico altro per evitare spoiler.
Nonostante la premessa possa sembrare stupida e pacchiana da morire, il concetto dietro è meglio sviluppato del previsto, gli effetti speciali non sono male (non aspettatevi gore o cisterne di sangue, però), i personaggi gradevoli ma nulla di incredibile (il mio preferito è il goffo nerd- teologo-esorcista fai da te), le recitazioni competenti, e sebbene sia un rimpacchettamento di Final Destination con altre elementi di sottogeneri horror diversi tirati nel mix, il risultato finale è…….. decente.
Nulla di incredibile, ma con questa premessa che fa temere il peggio, e per una produzione piccola… niente male davvero. Carino.
[EXPRESSO] Finché Morte Non Ci Separi / Ready Or Not (2019) | The Most Dangerous Game
Grace (Samara Weaving) ha deciso di convolare a nozze con il suo amato Alex (Mark O’Brien), nonostante l’apprensione di lui ed il fare intimidatorio della sua famiglia, i Le Dumas, molto tradizionalisti ed a capo di una dinastia, fondata sul loro impero di giochi da tavola. Quindi per tradizione si riuniscono con il nuovo membro della famiglia, e viene estratto a sorte un gioco, in questo caso nascondino. Quello che Grace non sa è che i Le Dumas prendono la cosa molto sul serio, e si armano di fucili ed asce, in un quella che diventa una caccia all’uomo.
Questo perchè la famiglia è fermamente convinta che se non uccidono il nuovo arrivato entro l’alba, una terribile maledizione gli colpirà. Ma se sopravvive Grace può restare in famiglia, una che ha visto troppe volte un certo film di Irving Pichel e Ernest B. Schoedsack…
É un interessante variazione sul tema della caccia all’uomo, stavolta visto come malsano rituale tradizionale da ricchi, ma è anche molto, molto divertente. I membri della famiglia Le Dumas sono psicopatici e giocano in casa, ma come spesso capita non tutti i parenti sono cime od affidabili, quindi preparatevi per alcuni delle uccisioni più esilaranti – intese in tal senso – che abbia visto in un film da un bel po’.
Ed il film non lesina sul gore, nulla di eccessivo ma non si tira indietro da farsi vedere persone schiacciate in calapranzi o con mani perforate, ed è molto soddisfacente, soprattutto perchè il film bilancia bene i toni e riesce ad avere anche momenti intensi in cui le abilità di sopravvivenza (improvvisate) di Grace vengono messe alla prova, con uno sviluppo che rivela alcune sorprese. Samara Weaving è fantastica, senza nulla togliere all’incredibile cast, specialmente Nicky Guadagni nei panni della vecchia (ed esilarante) zia pazza Helene.
Consigliato!
GRIND CAFE R #3: Kakashi (2001)
Anno: 2001
Nazione: Giappone
Durata: 1 ora e 26 minuti
Regia: Norio Tsuruta
No, non QUEL Kakashi. Continua a leggere
[EXPRESSO] Rambo V: Last Blood (2019) | Sequel For Nothing
Penso che il numero 5 sia sfortunato per il signor Stallone. Di nuovo.
La premessa è che John Rambo si è ritirato a vivere e lavorare al ranch di suo padre, facendo da tutore alla sua giovane nipote, che però vorrebbe rivedere il vero padre, scappato in Messico anni fa. Sebbene sconsigliata a far ciò, la giovane va comunque, e finisce venduta come prostituta ad un cartello messicano. John Rambo quindi la va a cercare e poi si prepara a vendicarsi dell’intero cartello.
Nessuno si aspettava davvero molto da Rambo 5: Last Blood, che nonostante il sottotitolo è agli antipodi di tutto quello che l’originale film della serie (First Blood, appunto) rappresentava, ed anzi esaspera la direzione che la serie prese con i seguiti negli anni, ma in maniera tutt’altro che divertente, anzi con molto cattivo gusto e francamente poca azione, quasi tutta concentrata nello scontro finale al ranch, che è fortemente venduto dai trailer, e francamente il film sembra costruito a ritroso su quella scena, con deboli spiegazioni per farla accadere pensate dopo.
È sanguinoso, è violento, ma il gore praticamente cartoonesco che cozza con il tono estremamente serio, tematiche come prostituzione e cartelli criminali sono affrontate senza nessun tatto, dipingendo il Messico come composto al 99% da puttane, schiavisti e signori criminali, perchè che parabola sull’ascoltare i propri genitori sarebbe senza razzismo gratuito? Anche senza quello, è difficile fregarsene qualcosa dei personaggi nei momenti drammatici, di questi clichè con le gambe che il film tratta come se conosceste da sempre sebbene mai visti fin’ora in tutta la serie.
Il colpo di grazia arriva a fine film, con un “super montaggione” di momenti della serie, quando davvero questo è un disonore ad essa, altro che celebrazione, se questo lascia a desiderare anche aspettandosi il minimo sindacale. Sigh.
Basta, Stallone, per favore, basta.
[EXPRESSO] Ad Astra (2019) | Pater Cosmos
3 anni dopo The Lost City Of Z (qui uscito sotto il banalissimo “Civiltà Perduta”), il regista di Little Odessa, I Padroni Della Notte e Blood Ties (tra gli altri) ci porta nel prossimo futuro della terra, uno non molto distante ma in cui i viaggi interplanetari sono ormai comuni, con lune e satelliti contesi da varie nazioni, senza però aver trovato l’esistenza di altre forme di vita intelligente.
Roy McBride (Brad Pitt) è un formidabile astronauta, capace di mantenere compostezza in ogni situazione, ma emozionalmente rigido e complessato, anche nei momenti di intimità è sempre fin troppo impostato, tanto da arrivare al divorzio. Viene contattato in segreto per partecipare ad una missione finalizzata a fermare le onde elettriche provenienti da Nettuno, che stanno causando continue tempeste elettromagnetiche sulla Terra, con enormi danni e numerose vittime. E l’agenzia spaziale sospetta che ci dietro a questo fenomeno ci sia il padre di Roy, un astronauta geniale e dedicato (Tommy Lee Jones), creduto morto da 19 anni dopo il fallimento del progetto Lima vicino – appunto – a Nettuno.
Quindi questo per Roy diventa un viaggio per affrontare anche il padre distante (in tutti i sensi), un modo per tentare di superare la crisi esistenziale, una traversata tra le stelle ed i satelliti che è molto ben fatta, con ottimo dramma, con alcune scene d’azione inusuali (specialmente una, che mai mi sarei immaginato di vedere in un film con questo tono) ma non distraenti, che anzi servono da contrappeso a segmenti a volte un pelo troppo mesti.
Buon film, con ottima cinematografia, visuali e creativo set design, anche se il commento/narrazione di Roy a volte esplica temi ed elementi che non lo necessitano, il ritmo della narrazione è un po’ lento a tratti, ed alcuni aspetti dalla trama non siano spiegati benissimo.
GRIND CAFE R #1: The Black Cat (Il Gatto Nero) (1981)
Anno: 1981
Nazione: Italia
Durata: 1 ora e 32 minuti
Regia: Lucio Fulci
Se siete fan del cinema horror, Lucio Fulci non necessita nessuna presentazione, e quindi non ve la farò. Ma per questo nuovo inizio, ho deciso di fare uno dei suoi film meno considerati, in un certo senso uno dei più atipici per l’amato regista italiano, dallo stile inconfondibile anche quando non coinvolto in film horror su zombi o gialli violenti.
E d’altronde anche la storia stessa non necessita molte presentazioni, essendo “Il Gatto Nero” uno dei racconti più noti di Edgar Allan Poe, adattato innumerevoli volte, tra cui per il segmento di Dario Argento di Due Occhi Diabolici del 1990. Continua a leggere
Introducing Grind Cafè R
Eccoci alla terza e ultima incarnazione del Grind Cafè (almeno per quanto riguarda recensioni scritte), la versione “Redux” della rubrica di horror, b-movies e affini, che abbandona il formato double bill per numeri dedicati ad un singolo film/serie tv/etc.
Inoltre, ci potranno essere alcuni occasionali repost da vecchie incarnazioni della rubrica, ma vecchie recensioni saranno revisionate, modificate, se non riscritte da zero.
Iniziamo a breve con niente popò di meno che un film dall’amato autore horror Lucio Fulci!