Non ho visto Glass, ma ho visto il film che adatta una delle teorie del complotto sulla morte di Tupac e Notorious Big (ed è a sua volta adattamento cinematografico del romanzo Labyrinth di Randall Sullivan), noto anche come il caso/scandalo Rampart , quindi parliamo di quello.
Qui seguiamo il giornalista Jack Johnson (Forest Whitaker) che, venti anni dopo aver vinto un premio per un articolo sulla storia di Big e Tupac (basato su una teoria poi ritenuta incorretta), cerca l’ex-detective Russell Poole (Johnny Depp) per proseguire l’indagine e svelare la corruzione nel dipartimento di polizia di Los Angeles, della quale scoprono agenti corrotti al soldo della compagnia discografica Death Row, con a capo Suge Knight, un membro della gang criminale “Bloods”.
Se volete vedere Forest Whitaker e Johnny Depp con mustacchio avere flashback, visitarsi e punzecchiarsi più volte, spesso andando a chiedere ad un altra persona se è vero quello che gli ha detto l’altro, e poi di nuovo viceversa, giusto per controllare se dicendo di nuovo le solite domande e risposte si sblocca una nuova cutscene, beh, questo è il vostro film. Praticamente un consommè dei clichè da poliziesco procedurale, per un film che non vuol dire verità (od inventarle pur di dare risposte che nella realtà non esistono), ma poteva anche essere meno noioso e lungo, con quasi due ore di durata che sentirete pesare.
Perlomeno City Of Lies è guardabile (rischio pennica se mangiate prima o durante), ma non buono, quando l’unica cosa notevole sono 3 secondi di Snoop Doog/Lion vestito in un completo assurdo perchè sì. A meno che non consideriate interessante farvi ribadire che in America la polizia è spesso razzista, corrotta, e di fatto rimane impunita per crimini d’odio (e non), e che la giustizia è assai di parte, etc etc etc etc.
Grazie, credo.