Pascal Laugier (meglio noto per Martyrs, che ho sentito nominare più volte ma non ho mai visto) torna nei cinema con Ghostland, che inizia mostrando una madre e le sue due figlie (Beth e Vera) spostarsi nella assai inquietante casa ereditata dalla loro defunta zia, ricolma di cimeli e vetuste bambole . Ma durante la prima notte una banda di assassini irrompe in casa, e nonostante la madre riesca ad avere la meglio sui criminali, gli eventi di quella notte cambiano per sempre le vite delle figlie.
16 anni dopo, Beth riceve una telefonata dalla sorella Vera, che le implora aiuto, e la fa tornare nella “casa delle bambole” per scoprire un orrendo segreto, ovvero che l’incubo di allora non è mai terminato.
Sarò onesto, il trailer ipergenerico ed il “sopratitolo” altrettanto clichè dato all’edizione italiana non mi facevano ben sperare, e non avevo visto nessuno dei film nell’assai breve filmografia di Pascal Laugier (che stava per dirigere il reboot/remake di Hellraiser, ad un certo punto), quindi ero in una posizione… assai ideale, tutto sommato. Ed il trailer è fuorviante di proposito, per farvi credere che sia un altro film con le bambole possedute e poi – sbam – colpirvi con un lariat autografato da Howards Philipp Lovecraft.
E no, sapere questo non vi farà capire affatto qual’è il colpo di scena, una variante interessante di un comune twist, ma una volta rivelato Ghostland dimostra di non puntare tutto sulla sorpresa, visto che è assai intenso, inquietante, e più grafico del previsto, con buoni personaggi e degli antagonisti (due assassini, uno in drag ed un energumeno idiota con mente infantile ma forza sovraumana) assai inquietanti, odiosi e disgustosi.
Le recitazioni potevano essere un po’ meglio, ma altrimenti questo è uno dei migliori horror che ho visto quest’anno. Una graditissima sorpresa.