Il tempismo è importante, perchè se questo film fosse uscito una decina di anni fa, sarebbe stato comunque apprezzato e ben ricevuto per la fantastica performance di Gary “Camaleonte” Oldman nei panni di Winston Churchill, per le recitazioni, ma non avrebbe avuto lo stesso impatto, visto che anni fa NON dovevi ricordare alla gente che non si fanno concessioni ai nazisti. Perchè sono nazisti.
Il parallelo si fa da sé, visto che questa non è l’avventura del fu primo ministro inglese a cercare fascisti su message boards, ma quella vera di Winston Churchill, un vecchio politico britannico che viene investito della carica di Primo Ministro, ma è osteggiato dal suo stesso partito per la sua politica militare, e molti vorrebbero mettere al suo posto il conte Halifax, che vorrebbero negoziare pace con il regime nazista, cosa che Churchill si rifiuta di fare.
Il film racconta della sua elezione e degli eventi che lo porteranno a mettere in atto l’Operazione Dynamo, ovvero la disperata operazione di recupero delle truppe britanniche a Dunkerque, fungendo come “complemento storico” al film di Nolan, ma concentrandosi sulla figura di Churchill, dipinto qui come bizzarro vecchietto con grande capacità oratoria, una sregolata attitudine e routine per un politico, un’incrollabile fiducia nell’esercito e un’odio feroce contro tiranni e mostri come Hitler.
Una figura che regala molti momenti comici, ma è anche tormentata, continuamente osteggiata dal suo stesso partito, quasi schiacciata dall’importante ruolo che si è accollato, come ben concretizzato dalla regia (dotata di un certo stile) che cattura i suoi stati d’animo.
L’Ora Più Buia riesce a catturare il sentimento di terrore di quel periodo storico in cui la Germania nazista sembrava un nemico invincibile, ed a ispirare genuinamente, ricordando che certe battaglie non si vincono con la diplomazia (purtroppo), ma vanno combattute con unghie e denti.