Prima che la sua fama fiorisse del tutto e portasse a vedere il suo Ghost In The Shell adattato per il grande schermo dal maestro Mamoru Oshii (che ne fece un suo film in tutto e per tutto), ovviamente Shirow Masamune (nome d’arte di Masanori Ota) aveva lavorato ad altre opere, come Dominion: Tank Police, ma quella più ricordata è spesso Appleseed, arrivata due anni dopo l’opera di debutto di Shirow (Black Magic, 1983), ma prima di Ghost In The Shell o di Orion.
Fu l’opera che lanciò davvero la carriera di Shirow/Ota, con ottime vendite e la vincita del “Premio Seiun” del 1986 come “Miglior manga”, e questo quando ancora la serie non era conclusa, visto che fu scritta e disegnata dal 1985 al 1989, divisa in 4 enormi volumi, pubblicati prima dalla Granata Press, e poi in versione rivista, corretta e ginormica dalla fu D/Books.
Ed anche se tecnicamente Shirow Masamune non ha escluso che potrebbe farne un quinto, la considererò come conclusa (come già spiegato nell’intro alla retrospettiva), per il lasso di tempo trascorso dal 1989 che altro, ed anche tenendo di conto a cosa si è dedicato dopo Ghost In The Shell 1.5: Human-Error Processor, ovvero ideando e scrivendo (ma non disegnando) una serie chiamata Pandora In The Crimson Shell: Ghost Urn, che a giudicare dalle illustrazioni di Koshi Rikudo… è preoccupante.
Quello e tonnellate di erotica, spesso raccolta sotto una serie chiamata Galgrease, il che già da solo dice molto, ma non è troppo sorprendente, a ben pensarci. Continua a leggere