[EXPRESSO] Eat Local – A Cena Con I Vampiri (2017) | Toothless

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Sì, questo è un film vecchio di 2 anni, e solo ora arriva nei cinema, sicuro figlio di estremi compromessi per farlo uscire nelle sale senza passar diretto per l’home video o servizi di streaming. Certo, anche l’ottimo The Devil’s Candy arrivò anni dopo da noi, ma è un pessimo auspicio.

E come vorrei che fosse solo quello.

La premessa vede un gruppo di vampiri riunirsi in una casa di campagna per discutere di come spartire i territori e di come riempire il buco vacante nella cerchia, appena creatosi perchè uno di loro è andato troppo oltre. Una vampira porta un umano ignaro di tutto sperando di poterlo recrutare, ma le cose si complicano quando la casa è assediata dai militari, accompagnati da un prete perchè a quanto pare ogni divisione del Vaticano nelle opere horror funziona come quella di Hellsing.

Ora, non ho visto What We Do In The Shadows (film o serie tv), quindi non so se ci sono similarità con essa, ma è abbastanza palese che Jason Flaming abbia cercato di fare una commedia horror à-la Joss Whedon o Edward Wright (più il primo). E ci ha decisamente provato, ma così ti metti in condizione da non poter sfuggire a confronti con essi, e quando questo è quello messo in mostra, beh, non saranno favorevoli.

Eat Local è un’insulsa e noiosa commedia horror, assolutamente insopportabile, che spreca un buon cast (comprensivo di Brian Cox) in terribili, terribili gag, siano “moderne” o stantie sono pessime, i personaggi insulsi, la trama vacua e stupida. Un brutto film è una cosa, una brutta commedia è mefistofelica opera, una che sprofonda nel brutto ma senza mai scivolare nel “so bad it’s good”, neanche per sbaglio. Cosa resa assai amara dal fatto che ci hanno provato, eccome, a farlo funzionare.

Lasciate perdere.

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ROMERO DAYS #9: Bruiser – La Vendetta Non Ha Volto (2000)

Bruiser 2000

Siccome questa piccola retrospettiva si occupa dei film non-zombi di Romero, di solito tra uno e l’altro dei film qui discussi c’è un nuovo titolo della “Of The Dead”, ma no, visto che Bruiser seguì direttamente La Metà Oscura, sebbene ben 7 anni più tardi. E stavolta girato a Toronto, invece dell’amata Pittsburgh, e prodotto da Canal+.

Henry è un uomo in carriera, uno che se la gode nella vita… o meglio, se la godeva. Il suo boss (capo dell’eponima agenzia pubblicitaria) è una suprema testa di cazzo abusiva, vive in una casa mai finita, sua moglie lo tradisce e lo offende perchè non è di successo come vorrebbe lei, ed anche il suo gioco in borsa gli frutta molto meno del previsto.

In altre parole, Henry ingolla una considerabile quantità di merda.

Non come la signora Maggi, però. Continua a leggere