Anni di rinnovato interesse per la vita di Van Gogh sembrano questi, dopo il meraviglioso Loving Vincent del 2017, il documentario Van Gogh – Tra Il Grano Ed Il Cielo (che non ho ancora visto), ed ora un altro lungometraggio, diretto da Julian Schnabel, con un superbo cast che comprende William Dafoe (nei panni di Vincent Van Gogh), Oscar Isaac (nei panni di Gauguin), ed anche Mads Mikkelsen.
Una prospettiva promettente che però non è ben realizzata, con una regia strana, che sembra conoscere solo 2 marce, cioè lunghe scene di dialogo (inquadrate quasi interamente con attori che guardano dritti allo spettatore/personaggio) che portano a relativamente poco, e scene in cui succede qualcosa/tutto in pochi confusionari secondi, lasciandovi basiti su cosa sia successo, ancor più quando la scena successiva…. è qualcuno che spiega a Vincent cosa è successo.
Oserei suggerire che magari – essendo un film – sarebbe stato meglio farmi vedere,ma la sceneggiatura abusa dello status mentale sempre vacillante (e del continuo ubriacarsi) di Vincent per evitare di mostrare eventi… che non sempre vengono spiegati dopo. Quando i “turbo segmenti” non sorprendono per come sembrano provenire da un diverso film (o diretti da un’altra persona), non lo stesso che ha dedicato scene solo ad un felice “Vincent Defoe” che esplora gioioso la brulla natura, godendo beato di semplicità in cui esso vede qualcosa di divino.
Questo film ha i suoi momenti, ce gli ha, ma è difficile apprezzargli con scelte di regia molto discutibili, oltre a personaggi e dialoghi strani, con ogni personaggio non dalla parte di Vincent che sembra avere una sezione commenti piena di critica ignorante e burina da fare sulla sua arte, ostili in maniera così caricaturale che sembra tutto random, ancor più visto che non ci sono dati motivi validi per crederlo.
Non lo consiglio. 😦