[EXPRESSO] Dead Ant (2017) | The Peyote Rock Giant Insect Adventure

Dead Ant 2017 locandina.jpg

Mostrato in anteprima italiana il 1 novembre al Lucca Comics & Games 2019 (e disponibile dal 2 novembre su Amazon Video, prossimamente su altri servizi di streaming), questo è un film venduto come “il nuovo Sharkenado”…. perchè marketing, che va ammesso ha funzionato, sono qui a parlarne.

Stavolta seguiamo la dimenticata band glam metal fittizia Sonic Grave, che mentre va al “Nochella” – sperando di poter avere una seconda chance – si strafà di peyote speciale datogli dal saggio nativo americano di turno, ed essendo la band composta di totali cazzoni, rompe l’unica regola datagli, il che ovviamente si traduce nel venire attaccati da orde di formiche giganti nel deserto. Immagino sia andata bene non abbiano calpestato scorpioni o qualche animale che non è solitamente un nemico di Earth Defense Force.

Ha un inizio stranamente disperato, con una donna che nei primi 5 minuti vediamo fuggire da un formicone gigante, e pensa bene di togliersi il bikini e poi il sotto per rallentare il bestio, con ovvi risultati. No, non succede nulla del genere nel resto del film, se non altro vedete che gli effetti speciali per le formicone sono tra i migliori…. per questi livelli di produzione e concetto, ho visto molto, molto di peggio.

Ed a mia sorpresa, è decente, molto carino, certo, non è Metalocalypse, Heavy Trip o Deathgasm, come commedia rock-metal non ha nulla di speciale, ma è simpatico, con alcuni momenti divertenti , una sceneggiatura che non tira le cose per le lunghe, e soprattutto un buon cast i cui nomi non dovrete ricercare su IMDB, tra Jake Busey, Sean Astin, Danny Woodburn, con recitazioni al di sopra della media di questi b-movie, sebbene i personaggi siano appositamente una manica di cazzoni, come “richiede” questo cinema di genere.

Punti bonus per il finale con formiche giganti che esplodono per il potere del rock. 🙂

decaffeinato icona

 

[EXPRESSO] The Devil’s Candy (2015) | Metal Madness

the devil's candy locandina

Metal e horror sono una grandissima combinazione, e The Devil’s Candy lo dimostra eccome, senza però indulgere totalmente nel lato più leggero e facile (sebbene divertente) del “diavolo bassista” e dintorni.

Certo è immerso nelle tipiche convenzioni da horror (in cui il diavolo esiste davvero, ed è sempre prondo a predare senza interventi divini a fermarlo), ma il film di Sean Byrne riesce ad essere nell’essere divertente e tributare il metal, ma è anche inquietante, morboso, brutale a tratti, e dosa con cura il gore e la violenza.

Una famiglia metallara (madre esclusa) si trasferisce in una nuova casa, assai economica per via di due omicidi accaduti anni fa dentro di essa, ma presto la casa essa incomincia ad esercitare influenza sul padre di famiglia, un pittore, portandolo a dipingere quadri sempre più inquietanti ed oscuri, mentre un pingue sconosciuto che pare abitasse lì cerca di entrare, e la tensione familiare che si viene a creare rischia di non essere il peggio…

Come dicevo, il metal è parte importante del film, non solo come colonna sonora, ma come iconografia di riferimento, uno strumento narrativo, ed una passione passata dal padre alla figlia, che vivono male questo cambiamento, ed ancora peggio le visite di questo pingue sconosciuto, dall’aspetto innocuo ed amichevole, ma tenace, e capace dell’impensabile.

Oltre all’ottimo cast e “tutto il resto”, The Devil’s Candy è montato benissimo, sfoggia un ottima fotografia, ed è scevro di filler, superando di poco i 90 minuti, con un finale davvero “metal” e spettacolare. L’unica lamentela è sulla natura della trama che usa una struttura molto familiare (demonio, possessioni, voci sataniche in lingue ignote che ripetono), ma l’esecuzione eccelsa fa passare sopra a questo.

Se ne parlava assai bene ovunque, e posso confermare che non esageravano, l’attesa per vederlo è valsa la pena, ampiamente.

Voto Finale: Java