[EXPRESSO] Macchine Mortali (2018) | Brits und (Castle) Panzer

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Adattamento dell’omonimo romanzo di Philip Reeve, prodotto e sceneggiato da Peter Jackson, Macchine Mortali è la storia di come se devi fare un futuro post-apocalittico, tanto vale che lo fai steampunk, con fottute città-carro armato mobili che costantemente si cacciano a vicenda al fine di espandersi ed ottenere sempre più scarse risorse

Così scarse al punto da chiedersi perchè cazzo avere città-carro armato se consumano così tanto, ma è quel tipo di storia in cui farsi queste domande non aiuta nessuno.

Tom è un giovane apprendista storico che non è mai stato fuori dalla città ambulante di Londra, e che interviene quando una giovane ragazza di nome Hester prova ad assassinare il capo gilda Valentine, ma finisce per scoprire qualcosa che non avrebbe dovuto, ed i due si ritrovano sbalzati via dalla città mobile di Londra, costretti a collaborare per sopravvivere nel mondo selvaggio che esiste fuori delle città.

Il romanzo originale è per adolescenti, e si vede, con la caratterizzazione un pelo troppo adagiata su clichè, il modo un po’ troppo manicheo in cui tratta le tematiche di classismo e geopolitica (e gli altrettanto ovvi paralleli storici che traccia), ed il tipo di narrazione che intende far sentire potente il lettore “young adult” attraverso i protagonisti e le loro battaglie.

Ciò non scusa la storia un po’ derivativa, ed anche se ha alcuni momenti emotivi genuini, diversi di essi sono clichè di genere visti milioni di volte, e fatti meglio. L’azione è spettacolare quanto basta, e la narrazione scorre, anche troppo, visto che il film diretto da Christian Rivers chiaramente ha fretta di condensare un intero libro in 2 ore di film, con le interazioni tra personaggi danneggiate che soffrono per questo, e la parte finale è un po’ estenuante.

Semplicemente, un film “ok”, ma non esattamente per me.

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P.S.: se dessi voti da 1 a 10 con i mezzi punti, Macchine Mortali sarebbe un 5.5 su 10, c’è qualcosa che lo salva dalla pura mediocrità, c’è qualcosa oltre lo standard, decisamente, ma anche altri problemi che quasi “annullano” le cose positive.