[EXPRESSO] Men In Black: International (2019) | Mediocrizer

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Pur non avendo visto il terzo film della serie, ho adorato i primi due film di Men In Black, ed anche grazie al loro riapparire in tv negli anni, posso dire non solo per nostalgia, ma perchè sono ancora gradevoli, divertenti e ben fatte action comedy sci-fi con il gusto da B-movie anni 50 che hanno retto la prova del tempo molto bene per blockbuster estivi.

Quindi quando emerse l’idea di un nuovo MIB con “Thor e Valkyrie”… sì, a prescindere da cosa pensiate di Thor: Ragnarok (che personalmente gradii molto), l’intesa tra i personaggi di Chris Hemsworth e Tessa Thompson era una delle parti migliori. Ma i primi dubbi (ancora prima della ricezione critica estera tutt’altro che positiva) mi vennero a vedere la Sony Pictures caricare il trailer del film… praticamente allo stesso modo di quello de La Mummia (2017), solo che stavolta ci sono i dialoghi, a volte, niente musica.

Forse era fatto apposta per attirare attenzione e views, forse era un presagio scritto nelle viscere di questa industria che non vuole lasciare una serie “morta” od a riposo, e non si ingrazia certamente nessuno con questa risma di seguito/spin-off, la cui preoccupazione principale è tenervi seduti davanti allo schermo per 2 ore, e più tenervi pacificati con le terga sulla poltrona che intrattenervi. L’esperienza media esemplare, che non suscita quasi nessuna reazione, positiva o negativa che sia, in cui ottime (seppur ovvie) scelte di casting impediscono letargie mentre la banale storia procede, sorretta da un altrettanto flaccida sceneggiatura, con tanto di finale pieno di clichè senza fascino o stile.

Non è neanche troppo mediocre da diventare paradossalmente irritante, è solo un film che campa di luce riflessa del franchise, che vedrete e subito dimenticherete.

E la serie merita di meglio di “non sono morto dalla noia”.

Non che importi davvero.

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[EXPRESSO] Annientamento (2018) | We Disintegrate

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Attendevo di vederlo al cinema, ma poi il film di Alex Garland (basato sull’omonimo romanzo di Jeff VanderMeer) ha saltato il circuito della sale quasi ovunque ed ha debuttato direttamente su Netflix questo 12 marzo. Questo anche perchè Garland non voleva fare compromessi con la propria visione, ed è meglio così anche perchè ammettiamolo, un film del genere non fa i soldi di Black Panther anche se lo proietti ovunque, non avrà mai l’appeal di massa che i distributori vogliono.

Il marito di Lena è scomparso in una missione segreta dell’esercito da un anno, ma all’improvviso lo vede apparire in casa sua, apparentemente amnesico e comatoso. Quasi subito la sua salute peggiora e viene portato in ospedale, ma un gruppo di forze governative gli fermano e gli portano in un’area segreta (detta “Area X”). Lì Lena viene a sapere di un fenomeno detto “il Bagliore”. Presumendo di poter trovare un modo di salvare la vita del marito, Lena si unisce ad una spedizione che ha l’obiettivo di scoprire informazioni sullo strano fenomeno, il quale si espande di giorno in giorno.

Annientamento sarebbe uno sci-fi horror, ma questa etichetta sta un po’ stretta al film di Alex Garland, visto che non è una “caccia all’insetto” od una gara a quante mostruosità demoniache con innesti cibernetici puoi evocare su un’astronave nello spazio (anche perchè non prende luogo nello spazio), ma è una missione di scoperta, che riserva diverse sorprese allo spettatore ed ai personaggi.

Inquietante, affascinante, misterioso, cerebrale ma nè lento nè convoluto, con incredibili visuali, un’ottima trama (la sola spiegazione al fenomeno del Bagliore è fantastica) anche del buon dramma, un altro capolavoro da Alex Garland.

L’unico problema è che non posso urlarvi di andarlo a vedere al cinema. Ma se avete Netflix o lo ha qualche vostro amico, GUARDATELO SUBITO.

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