Ho una sottoscrizione su Crunchyroll, che significa pago 60 euro per anno all’industria dell’animazione giapponese. Non sono qui per discutere del prezzo (comunque irrisorio davvero), nè a fare un confronto con VVVVID, anche se uso pure quello. Questo non è neanche un editoriale, vicino ma non proprio.
No, sono qui per discutere e fare esempi del paradosso che permette alle compagnie di fare streaming e rendere accessibili i contenuti per tutto il globo….tranne quando le licenze (ed un antiquata legislazione ad essa sottostante) si mettono di mezzo. Se usate Crunchyroll o seguite l’account americano su Twitter, è assai comune trovare commenti che lamentano il fatto che questa nuova serie o serie popolari vintage sono state inserite sul catalogo…. ma non sono disponibili per questo e quest’altro paese. Continua a leggere