[EXPRESSO] Van Gogh – Sulla Soglia Dell’Eternità (2018) | Mess On The Canvas

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Anni di rinnovato interesse per la vita di Van Gogh sembrano questi, dopo il meraviglioso Loving Vincent del 2017, il documentario Van Gogh – Tra Il Grano Ed Il Cielo (che non ho ancora visto), ed ora un altro lungometraggio, diretto da Julian Schnabel, con un superbo cast che comprende William Dafoe (nei panni di Vincent Van Gogh), Oscar Isaac (nei panni di Gauguin), ed anche Mads Mikkelsen.

Una prospettiva promettente che però non è ben realizzata, con una regia strana, che sembra conoscere solo 2 marce, cioè lunghe scene di dialogo (inquadrate quasi interamente con attori che guardano dritti allo spettatore/personaggio) che portano a relativamente poco, e scene in cui succede qualcosa/tutto in pochi confusionari secondi, lasciandovi basiti su cosa sia successo, ancor più quando la scena successiva…. è qualcuno che spiega a Vincent cosa è successo.

Oserei suggerire che magari – essendo un film – sarebbe stato meglio farmi vedere,ma la sceneggiatura abusa dello status mentale sempre vacillante (e del continuo ubriacarsi) di Vincent per evitare di mostrare eventi… che non sempre vengono spiegati dopo. Quando i “turbo segmenti” non sorprendono per come sembrano provenire da un diverso film (o diretti da un’altra persona), non lo stesso che ha dedicato scene solo ad un felice “Vincent Defoe” che esplora gioioso la brulla natura, godendo beato di semplicità in cui esso vede qualcosa di divino.

Questo film ha i suoi momenti, ce gli ha, ma è difficile apprezzargli con scelte di regia molto discutibili, oltre a personaggi e dialoghi strani, con ogni personaggio non dalla parte di Vincent che sembra avere una sezione commenti piena di critica ignorante e burina da fare sulla sua arte, ostili in maniera così caricaturale che sembra tutto random, ancor più visto che non ci sono dati motivi validi per crederlo.

Non lo consiglio. 😦

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[EXPRESSO] Aquaman (2018) | Thanks For All The Fish

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Non sono familiare con il personaggio di Aquaman, se non via l’orrido videogame Battle For Atlantis ed il suo generale trattamento (come negli sketch di Robot Chicken) come un supereroe barzelletta. Ma quanto visto di lui in Justice League era divertente, e alla notizia che James Wan (meglio noto per l’originale Saw, The Conjuring, ma anche Fast & Furious 7) l’avrebbe diretto, si accese una speranza.

Ed onestamente penso che il signor Wan abbia fatto un ottimo lavoro. Molti degli elementi sono familiari ed aspettati visto il genere, la storia è essenzialmente la leggenda di Artù Pendragon intrecciata con quella di Atlantide, con al centro Arthur Rice, di padre umano e madre atlantidea, cresciuto sulla terra odiando il regno marino che gli ha portato via la genitrice, disinteressato ai drammi di corte ma forzato a riconquistare il suo legittimo titolo per salvare entrambi i mondi.

La trama non è nulla di originale, e non nasconde nessun colpo di scena davvero inaspettato, cosa comune a molti film di supereroi, d’altronde: quello che è importante sono i personaggi, l’esecuzione ed il worldbuilding, cose in cui Aquaman riesce molto bene, con un interessante mondo sottomarino pieno di variegati ed interessanti design misti tra fantasy & sci-fi, diversi tipi di razze umanoidi e creature, decenti personaggi e dramma, ottimo cast (che comprende William Dafoe) ed ottime scene d’azione, con occasionali e graditi sprazzi di horror e kaiju.

L’unico aspetto che lascia un po’ a desiderare è il cattivo (o meglio, i cattivi), migliore di quello in Justice League, senza dubbio, ma un po’ generico comunque. Peccato, perchè altrimenti il film di Wan riesce a dare al personaggio (e film) una sua identità (invece di pateticamente inseguire la Marvel), e pur durando quasi 2 ore e ½, scorre fluido come un ruscello alpino.

Buono!

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[EXPRESSO] Assassinio Sull’Orient Express (2017)| It Does Egg(s)

Assassinio sull'Orient Express 2017 locandina

Un’adattamento del famoso racconto di Agatha Christie (che non ho mai avuto il piacere di leggere, devo ammettere) diretto da Kenneth Branagh. * sfrega mani *

Come molti, conosco il racconto (non nel dettaglio, ma…) ma fin’ora non ne vidi mai una versione filmica, vista anche la mancanza di adattamenti cinematografici, almeno negli ultimi anni 16 anni (il più famoso per molti è probabilmente la versione del 1974 diretta da Sidney Lumet), quindi facciamo una breve sinossi.

Il celebre detective Hercule Poirot è di ritorno da un altro caso risolto a Gerusalemme, e per il viaggio di ritorno gli viene offerto di viaggiare (da un suo conoscente) sull’Orient Express. Durante la traversata di una zona nevosa, il treno deraglia ed i suoi passeggeri sono costretti ad attendere soccorsi. Ma c’è un altro problema: c’è stato un omicidio a bordo, ed il riluttante Poirot è convinto ad investigare sulla morte del passeggero per scovare l’assassino prima che i soccorsi arrivino….

Per definizione e virtù una classica storia gialla, piena di colpi di scena, ancora estremamente efficace anche se sapete il finale (cosa ASSAI probabile), raccontata molto bene da Kenneth Branagh, che non solo dirige (e dai diversi tocchi stilistici si nota che viene dal teatro, come se non lo sapeste) ma recita nei panni di Hercule (senza “s”) Poirot, supportato da un eccelso cast che riunisce Penelope Cruz, Johnny Depp, William Dafoe, ed anche Michelle Pfeiffer nei panni dei variegati e curiosi passeggeri del treno.

Uno dei più noti e classici racconti gialli, narrato senza singhiozzi o problemi di ritmo, con alti valori di produzione (ottimi costumi d’epoca e cura nel rendere il tutto “vecchio stile”), recitazioni ottime e personaggi ben caratterizzati. Un buon adattamento della storia, direi, che non osa modificare molto perchè sa che non ce n’era nessun bisogno.

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Seven Sisters (2017) [RECENSIONE] | All You Can Noomi

Seven Sister locandina

Fan del cinema horror potrebbero riconoscere il nome Tommy Wirkola, regista norvegese meglio noto per la sua serie di zombi nazisti Dead Snow e il simpatico (ma mediocre) Hansel & Gretel Witch Hunters, un action horror con Jeremy Renner e Gemma Arterton nei panni dei titolari protagonisti, ma responsabile anche di Kill Buljo, la parodia norvegese di Kill Bill, della quale parleremo sicuramente su queste pagine, più avanti.

Stavolta il regista tenta la fortuna in un territorio a lui prima ignoto, ovvero quello della fantascienza, con Seven Sisters (il cui titolo italiano – e presumo internazionale – è una volta tanto migliore del titolo originale “What happened to Monday”), con Noomi Rapace, Glenn Close e William Dafoe nel cast, uscito nelle sale italiane il 30 novembre 2017. Continua a leggere