[EXPRESSO] Zombieland 2: Doppio Colpo (2019) | Undead Rules

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Sì, è una “collab” vera.

Tempo di rivisitare Zombieland un decennio dopo, il che porta con sé alcuni inevitabili timori. Ed una – in un certo senso inevitabile – collaborazione giapponese con Zombie Land Saga, sì, l’anime.

Se non altro Ruben Fleischer torna alla regia, con lo stesso team dietro la sceneggiatura del primo (più David Callaham), tutto il cast originale torna, il feeling è lo stesso, la comicità idem, quindi non è un seguito “apocrifo”. Ma – appunto – il feeling è lo stesso, tanto che forse questo film sarebbe dovuto uscire nel 2011, visto che ha lo stesso tono, stile, lo stesso senso dell’umorismo dell’originale, e tagliando una breve frecciatina ad Uber (ed una sui10 anni di development hell passati dal primo), poteva uscire identico allora.

La premessa è semplice: 10 anni sono passati, e la famiglia disfunzionale di Columbus, Wichita, Talahassee e Little Rock si è abituata al mondo post-apocalittico con zombie, ma Little Rock è ora una teenager, e quando incontra l’hippie “Bearkley”, ne approfitta per scappare da sola con lui in una comune. Gli altri si ritrovano a dover mettere i dissapori da parte per andare a cercarla, ma devono tenere conto di nuovi zombi, evolutosi per cacciare meglio.

Personalmente non amo la comicità di Zombieland, ma nonostante sia datata, a tratti più compiaciuta con sé stessa del dovuto, senza particolare pudicizia nel rifare gag ricorrenti del primo Zombieland, d’altro canto c’è una sincerità al fare cazzone, allegro e kitsch che trovo accattivante.

Non abbastanza da far passare sopra al fatto che non aggiunge nulla di sostanziale, ed è – nel bene o nel male – una dose extra di Zombieland, quindi se il primo vi irritò (ed in parte posso capire), questo non vi farà cambiare idea. Anche con un cammeo post-crediti di Bill Murray.

Comunque più che decente.

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[EXPRESSO] Venom (2018) | Maximum Trashage

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Non sono esattamente un grande esperto di Spiderman, né un grande fan, ma ho visto la trilogia di Sam Raimi quando uscì al cinema (che nel film finale aveva Venom, inserito in extremis per compiacere i fan con effetti opposti), il design del bestio/mostro me gusta, è ottobre, e ci può stare un superhero movie più “dark”(?) tra un film Marvel e l’altro. A prescindere se si incastra o meno nel MCU, cosa che dubito mai accadrà, ma chissene.

Eddie Brock è Tom Hardy (fortunello), ma siccome è un tipo ambizioso, lavora come giornalista (con una voce italiana non adattissima al personaggio), e ha la sfortuna di imbattersi in un Simbionte, una creatura parassitica di origine aliena, di cui alcuni esemplari arrivano sulla Terra, catturati dal capo della Life Foundation. Un Simbionte scappato si fonde con Eddie, trasformandolo nella creatura nota come Venom, e rendendolo bersaglio dell’organizzazione, tra gli altri…

Ora, non starò a pretendere che Venom sia un buon film, perchè non lo è. La sceneggiatura è brutta, i personaggi non tanto meglio, le motivazioni idem, ma mentirei se non mi sono divertito come un’idiota, perchè quello di Ruben Fleischer è un buddy film in cui Tom Hardy è tirato per la collottola dal suo appiccicoso compagno di college Venom, che giusto capita sia un violento parassita alieno anti-eroe che vuole mangiare la testa alle persone, ed ha un gusto per dire cazzate quanto lo sceneggiatore.

Questo è un raro esemplare di film brutto moderno che è semplicemente trashissimo senza nascondersi o giocare la carta (insincera) della “satira”, è stupidissimo, ridicolo da morire, ma ha godibili scene d’azione (con ottima CG), e diverte in maniera incredibile, anche con molto del gore & sangue rimosso per evitare restrizione di età.

Gloriosamente stupido, volendo, ma in ogni caso, tutt’altro che dimenticabile. 🙂

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[EXPRESSO] Solo: A Star Wars Story (2018) | So N’ So Lando

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Chi non vorrebbe vedere uno spin-off sulle avventure di un giovane Han Solo, prima che ebbe quel diverbio nella cantina i cui inutili dettagli saranno discussi in maniera ossessa?

….. No, senza ironia, chi voleva davvero con fervore questo spin-off? Non perchè non abbia senso, ma perchè la premessa di “Young Han Solo” non era poi così interessante, ed il concept rendeva facile intuire che tipo di storia sarebbe stata, anche senza vedere i trailer.

È quel tipo di “origin story” di un personaggio truffaldino, un mercenario di sorta, non esattamente un eroe, ma un criminale che sotto sotto ha un cuore d’oro, un bravo ragazzo cresciuto in un ambiente povero e squallido che lo ha costretto ad impare come fuggire, rubare ed usare ogni trucco per fare qualche soldo portando in salvo la pelle. In questo caso è su Han Solo, il che significa vedere dove è cresciuto, come ha incontrato Chewbacca, ha conosciuto Lando ed ha ottenuto il Millennium Falcon.

Non c’è nulla di sbagliato in questo, ma tolti i frilli di Star Wars, non è una storia né originale, particolarmente interessante, o narrata in modo particolarmente convincente. I nuovi personaggi non sono male (assurdo però come i migliori personaggi in questi spin.off siano i droidi), il cast è buono (Alden Ehrenreich è convincente nei panni del giovane Han), ci sono scene divertenti, ma non è nulla che non abbiate già visto fatto meglio in altri film.

Il “peccato” maggiore di Solo: A Star Wars Story alla fine è solo quello di essere…decente, nulla di granchè, un po’ più lungo del dovuto, e sarei stato più ben disposto se il film si fosse trattenuto dal fare continui rimjob alla trilogia originale. Non è solo per i fan, ovvio, ma saranno senza dubbio loro a ricavarne di più.

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Tre Manifesti a Ebbing, Missouri (2017) [RECENSIONE]

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Fresco fresco dall’avere vinto ben 4 premi al Golden Globe 2018 (come miglior film drammatico, come migliore sceneggiatura, con Frances McDormand che vinse il premio come Migliore attrice in un film drammatico, e Sam Rockwell quello di Migliore attore non protagonista), Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è giunto da pochi giorni nelle sale italiane.

E francamente, anche se non avesse vinto, lo avrei visto eccome, visto che se ne parlava benissimo da mesi ed il trailer mostrato nei cinema mi ha reso ancora più eccitato all’idea di vederlo (btw, ottimo esempio di trailer che vi dà offre quanto basta senza dirvi TUTTO del film).
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