KAIJU A-GO-GO #10: Reptilicus (1961)

Reptilicus 1961

Anno: 1961
Regia: Poul Bang, Sidney W. Pink
Sceneggiatura: Ib Melchior, Sidney W. Pink
Durata: 1 ora 21 minuti
Titolo Originale: Reptilicus
Titolo Internazionale: Reptilicus
Disponibilità In Italia: DVD CG Entertaiment (Sci-Fi D’Essai)

Noto anche come Reptilicus – Il Mostro Distruggitore (a volte vi voglio bene, titolisti italiani), questa è uno dei rari monster movie danesi dell’epoca, almeno uno dei pochi divenuti noti ai cultori di genere. Beh, non esattamente danese, è una coproduzione tra America e Danimarca, con ben due versioni esistenti, una girata completamente in danese e l’altra inglese, che subì diverse modifiche da due sceneggiatori per venir ritenuta “vendibile” in lidi americani da American International Pictures, uno dei più grossi distributori di cinema a basso costo.

Per questa recensione mi rifaccio ad un fansub della versione danese, la versione su DVD italiano in giro è quasi sicuramente quella americana, ma al momento non la possiedo, quindi non posso fare il confronto diretto. E visto come gli americani modificavano questi film per il loro pubblico (e per il mercato internazionale), non ho grande interesse a scoprirne le differenze il prima possibile.

Reptilicus 1961 tail meat, yat

Una miniera in Lapponia trivellando incontra qualcosa di strano, pezzi di carne e pelle squamata, che si scoprono appartenere alla coda di un gigantesco rettile. Una volta portata all’acquario di Copenhagen, gli scienziati la congela per preservarla, ma a causa di un errore umano, la stanza dove viene conservata rimane aperta, il che rivela la coda è viva e si sta rigenerando, fenomeno con precedenti per i rettili, ma comunque straordinario .

La creatura, soprannominata Reptilicus dallo scienziato capo dell’acquario (accettando il suggerimento di un giornalista), viene quindi tenuta in una vasca, gli vengono forniti nutrienti, ma forse a causa di un sovraccarico elettrico, forse a causa di troppo cibo, la creatura cresce più rapidamente del previsto, scappa ed attacca la città di Copenhagen, costringendo l’esercito del posto (in congiunta azione con truppe statunitensi) a cercare di abbattere il mostro.

Sebbene assai tipico in tutto e per tutto, questo monster movie danese è assai gradevole, con un tono divertito ed assai leggero, al punto che ha anche una specie di numero/canzoncina stile Gamera cantata dal goffo elettricista/Tagliaerbe danese ai bimbi, e tutto il cast di militari, scienziati e civili, invece di preoccuparsi, di fasciarsi la testa prima che inevitabilmente la creatura si rigeneri del tutto (cosa che ben sanno accadrà, tra l’altro)… decidono di andare prima a divertirsi un po’ al Tivoli, forse anche Reptilicus gradirà il pezzo di cabaret (inteso alla francese), con la cantante di turno che allieta gli avventori ai tavoli, una sorta di tradizione a sua volta per il genere (vedesi anche King Kong VS Godzilla).

Personaggi gradevoli o comunque credibili, un buon ritmo narrativo, momenti comici che funzionano ed alla peggio risultano simpatici, il problema più grosso lo abbiamo purtroppo quando arriviamo al mostro. Non concettualmente, visto che è un serpentone che poi impara a volare e si può rigenerare a partire da brandelli, ma non sorprende che il film attenda anche oltre i convenzionali 45 minuti prima di mostrare più di una zampa del bestio, perchè… è un pupazzo su fili. Un decente pupazzo su fili, sì, non è poi così mal fatto, ma anche se non si vedono i fili, è un po’ difficile credere che non siano riusciti a far meglio.

Reptilicus 1961 snake on a string

Non mi aspettavo un tizio in costume di gomma per ovvi motivi, ma ci sono decenti modellini e decenti prop (come la zampa di Reptilicus che sfonda un’intera casa)…. e poi toh, footage di Reptilicus sovraimposto sul fondale davanti a tizi in spiaggia, QUASI ai livelli di un Gamera dell’era Showa. La cosa buffa è che comunque non è ai livelli di assoluto ridicolo di roba come The Giant Claw (quello era imbarazzante davvero), ma è comunque un po’ ridicolo per un film del 1961 che comunque si piglia sul serio, per poi cascare dal pero per il mostro. Ma onestamente è goffo abbastanza da risultare quasi adorabile oggi, almeno per i fan del genere.

Uno dei problemi è che lo sceneggiatore ha reso il mostro fin troppo difficile da sconfiggere, non lo possono distruggere con le bombe se no poi dai brandelli si rigenerano altri Reptilicus completi, quindi l’atto finale è palesemente tirato per le lunghe, e si conclude con l’idea improvvisata di lanciare del sonnifero (per via orale e bazooka, come consigliato dal vostro medico) al mostro per addormentarlo ed ucciderlo dopo. Come?

Boh, chissenefrega, non vi dobbiamo risposta, i protagonisti hanno fatto la posa da Spielberg, dimenticandosi che hanno per sbaglio staccato un braccio a Reptilicus, e da quello sta crescendo qualcosa sui fondali marini… FIN, per essere mai continuato.

Sì, non sorprende che la Danimarca sia nota per cose ben diverse dai monster movie, ma per quanto riguarda questo piccolo film, è più gradevole del previsto da vedere, almeno nella sua versione originale in danese, i suoi difetti gli impediscono di essere definibile “decente” in tutto e per tutto, ma anche grazie ad essi potrà essere benvoluto da fan del genere sempre in cerca di film che gli sono sfuggiti fin’ora, pronti a dare una casa al “piccolo” Reptilicus ed i fili che reggono i suoi sogni (ed i suoi movimenti).

Molto caruccio.

Reptilicus 1961 the tragedy of man

Indice Kaiju: Snakestring Delight

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