PRIMA CREMA #14: Skull-face Bookseller Honda-san (2018)

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Cosa: Episodi 1-2-3
Dove: Crunchyroll
Potenziale: 4/5

Basato su un omonimo manga (proveniente da Pixiv), questa nuova serie è come Denki-Gai, se Denki-Gai non fosse una schifezza autoindulgente, e fosse stato scritto da qualcuno con maggiore comprensione della commedia, sul come fare un tipo di comicità su quel tipo di ambiente senza continuamente ripetere le solite tre gag od annusare le proprie flatulenze convincendosi che è un Abre Magique.

Sì, Skull-face Bookseller Honda-san è quel tipo di commedia su negozi di libri e manga (ma soprattutto manga), e non è solo buffo perchè i commessi hanno strambi copricapo, elmetti e maschere, o sono scheletri come il titolare signor Honda, che – nonostante i pregiudizi della gente su quel tipo di lavoro – si sta trovando stimolato dalla sua occupazione. Non c’è nessun motivo per cui debba essere uno scheletro, ma appunto, il risvolto è che non c’è nessun per cui NON dovrebbe esserlo (ed è un modo per proteggere le identità). Continua a leggere

PRIMACREMA #13: Frankenstein Family (2018)

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Cosa: Episodi 1-2-3
Dove: Crunchyroll
Potenziale: 2/5

Basato su un recente manwha (termine usato per definire fumetti coreani) di Yanai, questo è un anime di cui non sentii affatto parlare (non ricordo neanche di pubblicità sugli account social di Crunchyroll, o di menzioni altrove), ma ad inizio settembre arrivarono i primi 2 episodi, ed è il tipo di sorpresa che mi interessa. Apparentemente doveva arrivare su Netflix, ma poi è apparso su Crunchyroll con sottotitoli in italiano, con 2 episodi aggiunti ogni settimana.

Il titolo è allo stesso tempo corretto ed opaco sull’argomento, perchè non è la storia di una famiglia Frankenstein sopravvissuta nelle decade ed un racconto sugli esperimenti che i vari membri della dinastia hanno compiuto (o come una versione slice of life di Franken Fran), ma è sui cinque figli di due scienziati, arrestati per aver compiuto esperimenti illegali ed aver modificato geneticamente i propri figli.

Il fratello più giovane, Tanisu, è un genio e l’unico ad esser stato cresciuto come un normale essere umano, senza modifiche di sorta, ed a lui tocca prendersi cura degli altri fratelli e sorelle, dopo che sono stati mandati su un’isola lontana dai servizi sociali. Continua a leggere

PRIMACREMA #7: Comic Girls (2018)

Comic Girls 2018

Cosa: Episodi 1, 2 e 3
Dove: Crunchyroll
Potenziale: 1/5

Comics Girls è un manga su mangaka, un sottogenere di meta-manga che ha una tradizione in sé (da titoli come Manga Bomber a serie come Doujin Work), con decine e decine di manga ed anime che parlano delle vite di gente che disegna, che vive il sogno, il massacrante, sottopagato sogno.

Questo è su una ragazza delle superiori, una mangaka in erba che riceve diverse critiche dai lettori, facendo la sua serie di yonkoma (le tipiche strisce a quattro pannelli, come indica il nome) la peggio votata del momento. Per rimediare a questo, viene mandata in dormitorio femminile assieme ad altre mangaka giovani, nella speranza che migliori, riesca a prendere meglio le critiche in generale, ma è anche un’occasione importante per la timida, facilmente abbattuta e minuta protagonista di farsi qualche amica….

Il primo problema è che questa storia è generica da morire, cosa riconfermata dal fatto che mi ci sono voluti 2 episodi per ricordarmi che sì, lessi il manga (fatto in formato di 4-koma) un anno fa, questo poteva benissimo essere un manga/anime differente. Solo per il fatto che le protagoniste sono quattro ragazze, il fatto che sono mangaka, e poi i personaggi sono così clichè che potete davvero intuire le loro personalità guardando il colore dei capelli ed i design, senza neanche vedere una singola clip.

La storia ed i personaggi clichè non sarebbero poi così orribili, i disegni ed animazioni sono buoni, ma è un po’ triste quando la cosa migliore è la presentazione data alle battute e gag (come il personaggio che siede su poltrone stile cinema mentre guarda la propria preoccupazione/fantasia), che sono assai trite, e sebbene l’anime provi attivamente a ribaltare i tipici sketch su questo argomento (come l’artista di manga porno soft-core che dovrebbe avere riviste osè nascoste nella stanza per “riferimento”), puntualmente perde focus e poco dopo ricade in altre gag trite ed orribilmente clichè.

Comic Girls 2018 weird stylistic choice

Sul serio, dove sono Zorak e Brak?

Non che sia meglio quando fa gag tipiche ed altrettanto tipiche citazioni ed imitazioni, visto che i personaggi tolgono qualsiasi valore comico rimarcando una o più gag/clichè, non so cosa è peggio tra queste e le sopraccitate deboli e flaccide meta-gag, anch’esse con deboli punzecchiature a clichè che comunque usano impenitenti. Ci sono alcune battute e sketch che funzionano e vi fanno se non ridere ridacchiare, ma troppo poco, e tutto il “moe” dell’universo non può risolvere il problema. Visto che pure il “carinume” è trito, standard, pure troppo tipico, nulla di particolare pure quello.

L’unica cosa davvero degna di nota è la bizzarra scelta stilistica per il negozio di materiale artistico da lavoro (visto nel 2° episodio), in cui i vari scaffali sono foto di reali scaffali con penne, attrezzi da disegno, solo sfocati e rimaneggiati per meglio integrarsi con l’animazione… anche se inevitabilmente stona e distrae fin troppo. Sono abbastanza sicuro che non fosse una mancanza di budget, ma è strano, sembra quasi di vedere un segmento da Space Ghost: Coast To Coast od altri vecchi strani show a basso costo di Adult Swim/Cartoon Network.

La cosa frustrante è che quando vuole l’anime riesce ad essere divertente, a sfruttare il suo soggetto per fare gag inerenti ad esso che funzionano, ad essere un po’ più “cattivo” per amor di comicità (importante per controbilanciare il “moe” dilagante), con personaggi che criticano e parlano dei problemi di fare manga invece di liquidare la cosa con due sbrigatori battute…. peccato che poi c’è un altro tuffo a bomba nell’oceano dei triti clichè anime, dove le buone battute e gag divertenti sono soffocate dai sargassi di toni “saffici ma forse no, ovvio che sì, in realtà?” subdoli come una vuvuzela e similia.

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Comics Girls non è un brutto anime, ma è un’altro caso di uno slice of life che stava meglio come strisce a 4 pannelli, ed è francamente noiosetto, trito, generico, che non ho intenzione di continuarlo né di consigliarvelo, a meno che non DOBBIATE avere la vostra dose di “moe” in qualche modo e siate disposti a tutto. Ma anche in quel caso, ci sono dozzine di anime migliori e con il “carinume” che cercate, anche senza andare a ripescare roba come Lucky Star.

Potete benissimo vedere alcuni screenshot con le gag decenti (alcune anche buone) o disegni carini su Tumblr invece di vedervi l’anime, stessa esperienza, forse migliore.

PRIMACREMA #4: How To Keep A Mummy (2018)

How To Keep A Mummy

Cosa: Episodio 1, 2
Dove: Streaming via Crunchyroll, Youtube (1°episodio)
Potenziale: 2/5

Per quanto adori il fatto che nell’industria degli anime non ci sia idea abbastanza assurda o folle, a volte questa (apparente) mancanza di limiti porta a serie che si vendono su una gimmick, una trovata per distinguersi e poco altro. How To Keep A Mummy sembra decisamente una di queste.

Come il titolo implica, è sul prendersi cura di una mummia. Il padre del protagonista (un ragazzo delle superiori, tanto per cambiare) è un tipo strambo sempre in viaggio, che spedisce tanta roba strana o maledetta al figlio. Stavolta è una mummia, completa di sarcofago, ma una piccola mummia, grossa come un cricetone.

Sì, è piccina piccina, coperta di bende, una “chibi mummia”, ed è amichevole. Il protagonista è sorpreso fino ad un certo punto (considerate le robe che il padre gli aveva già inviato) e vorrebbe rispedirla indietro, ma siccome la mummia piange (beh, mi mancava da scrivere questa), alla fine decide di tenerla ed accudirla, dargli il nome di Mii-kun (siccome mummia si dice “miira” in giapponese) dovendo tentare molte cose perchè – come chiunque – non sa cosa diavolo dare da mangiare ad una mini-mummia.

How To Keep A Mumm la bara

Sta bara enorme…

Ed è pressapoco tutto qui, il protagonista (il nome mi elude, e non mi interessa) scopre alcune cose sulla mummia e poi la fa vedere ad un suo amico, che invece di urlare o risultare sorpreso dal fatto che c’è una mummia da compagnia sulla spalla del suo amico, beh, vorrebbe studiarla e farci cose come vivisezionarla, presumo.

L’animazione è decente (sebbene “shonen” nel senso più bambini che ragazzi), ma onestamente non capisco perchè diavolo dire di sì ad un’anime del genere. Non è particolarmente comica come premessa, e poteva essere qualsiasi altra cosa che una mummia la creaturina, non c’è neanche un tema egiziano o qualcosa che giustifichi il fatto che è una mummia. È una premessa simpatica, se non altro, e la mummia è carina, il che vuol dire ben poco visto che parliamo di anime, in cui anche le navi da guerra sono “carinizzate”.

Sembra un’idea assai random, una a cui qualcuno doveva rispondere “perchè NO”, tenuta assieme con lo spago, ed il secondo episodio non ha fatto che confermarmi le prime impressioni, visto che la mini-mummia continua a voler aiutare nelle faccende di casa il protagonista, ed è ancora terrorizzata dal compagno di classe del protagonista. L’humour è un po’ meglio, quindi forse la serie migliorerà, ma dubito vedrò oltre il secondo episodio, personalmente.

How To Keep A Mummy miikun

..per questa mini-mummia.

Se la premessa vi interessa potrebbe piacervi, è simpatico, è caruccio e non c’è fan service (considerato che sembra uno show “tutte le età”), non l’ho odiato ma lo trovo un po’ random come idea, e non mi ha convinto a vedere oltre i primi 2 episodi, in tutta franchezza non ci vedo molto potenziale. A voi la scelta, come sempre.